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Giuseppe Battiston in scena con ‘L’invenzione della solitudine’ di Paul Auster

Teatro dell'Archivolto

Un monologo che riflette sulla difficoltà di essere figli e padri e su come il caso impercettibilmente governi le nostre vite



Giuseppe BattistonVenerdì 30 e sabato 31 gennaio il teatro dell’Archivolto ospita la messa in scena di L’invenzione della solitudine di Paul Auster, una produzione del teatro genovese con Giuseppe Battiston, regia di Giorgio Gallione.

Dopo avere adattato per la scena opere di autori come Ian McEwan, Roddy Doyle, Luis Sepulveda, Daniel Pennac, Stefano Benni, il regista Giorgio Gallione ha scelto di portare avanti la propria personale formula di contaminazione tra teatro e letteratura, confrontandosi con il libro – dichiaratamente autobiografico – che nel 1982 ha dato il via al successo letterario dello scrittore americano. Ne ha tratto un monologo che racconta la difficoltà di essere figli e padri, ponendo l’accento sul caso che impercettibilmente governa le nostre vite.

Giuseppe Battiston, attore di cinema e teatro tra i più apprezzati della scena italiana, si cala nei panni di un uomo che deve affrontare la morte improvvisa di un genitore, con cui ha avuto sempre un rapporto conflittuale e distante.

A poche settimane dalla scomparsa, si ritrova nella grande casa in cui il padre si era ritirato a vivere, caparbiamente lontano dal figlio e dalla ex moglie. Così si imbatte in una serie di labili tracce – oggetti, fotografie, ritagli di giornale – che gli restituiscono l’immagine di un estraneo. La ricerca di quest’uomo semisconosciuto e assente lo porta a fare i conti anche con la propria esistenza e con una perdita che lo strazia come uomo e come figlio, in un momento in cui lui stesso sta per separarsi dalla moglie e di conseguenza anche dall’amatissimo figlio. La storia evolve in un mosaico di rimandi tra passato e presente, coincidenze e associazioni. Un grande specchio che incombe sulla scena, disseminata di vecchi abiti, riflette lo sdoppiamento di ruolo del protagonista, figlio e padre, abbandonato e a sua volta abbandonante.

Orari d'apertura:

ore 21

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