Dall'8 al 13 novembre in scena alla Corte un grande classico del teatro pirandelliano, che lo stesso autore definì "una commedia nata e non scritta". Definizione da cui prende le mosse la versione proposta dal regista siciliano che è anche attore protagonista
Martedì 8 novembre debutta al Teatro della Corte “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello, in replica fino a domenica 13 novembre. La regia dello spettacolo, prodotto da Sicilia Teatro, è di Sebastiano Lo Monaco, che è anche protagonista insieme a Maria Rosaria Carli, Clelia Piscitello, Viviana Larice, Lina Bernardi, Rosario Petix, Claudio Mazzenga e Maria Laura Caselli. Le scene sono di Keiko Shiraishi, i costumi di Cristina Da Rold, le musiche di Mario Incudine, le luci di Nevio Cavina.
La commedia, che riprende le tematiche delle due novelle “La verità” e “Certi obblighi” (1912), fu scritta nel 1916 inizialmente in dialetto siciliano ed è considerata uno dei capolavori del drammaturgo siciliano. La vicenda riguarda una giovane donna, Beatrice Fiorica: venuta a sapere che il marito la tradisce con la moglie di Ciampa, scrivano del cavalier Fiorica, decide di sorprendere in flagrante i due amanti. Così, la giovane moglie offesa, vorrebbe allontanare Ciampa mandandolo a Palermo con la scusa di alcune commissioni e poco dopo, far scoppiare lo scandalo. Lo scrivano invece, cerca di persuadere la signora Beatrice a girare la corda “seria”, quella del buonsenso, che fa ragionare ed evita i disastri: Ciampa è consapevole da tempo dei tradimenti della moglie ma quando la cosa diventa di pubblico dominio, egli deve trovare il modo di lavare l’onta al proprio onore e ristabilire “l’ordine sociale”.
Pirandello definì il suo testo: “Una commedia nata e non scritta”. «Su questo pensiero – ammette l’attore e regista Lo Monaco – ho costruito la mia regia. Tutti gli attori in questo spettacolo, hanno cercato di essere vivi e veri, più di noi che respiriamo, alternando pianto e riso durante tutto lo svolgimento del dramma. Il personaggio di Ciampa, apparentemente grottesco, è in realtà straziante, ma soprattutto è il più moderno degli eroi pirandelliani».
“Il berretto a sonagli” è uno dei manifesti dell’opera teatrale pirandelliana. L’amaro umorismo dell’autore è presente e pungente fin dal titolo, indicativo di una condizione di ostentazione e vergogna: il berretto a sonagli è il berretto da buffone, da cornuto. È il peso dell’apparire, del giudizio altrui. È la maschera con cui, dopo il caos, ristabilire l’ordine e imbiancare nuovamente la facciata del proprio onore.
Per ulteriori informazioni: www.teatrostabilegenova.it
dal martedì al sabato alle ore 20.30, domenica alle ore 16, giovedì alle 19.30.