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Il giardino dei ciliegi: il capolavoro di Cechov in ‘chiave mediterranea’

Teatro della Corte

Attraversato da un tono malinconico non privo di venature comiche, lo spettacolo racconta la fine di un’epoca, quella dell’aristocrazia, e l’avvento di una nuova classe dirigente



teatro-corte12-DiDa martedì 6 a domenica 11 gennaio 2015 il teatro della Corte propone lo spettacolo Il giardino dei ciliegi, prodotto dal Teatro Stabile di Napoli e dal Teatro Stabile di Verona e interpretato da Gaia Aprea e Claudio di Palma.

Puntando ancora una volta sull’intreccio tra teatro e cinema, il regista Luca De Fusco propone un approccio “mediterraneo” al capolavoro cechoviano, individuando un collegamento tra la società russa e quella napoletana e meridionale in generale di fronte ai rivolgimenti imposti dall’era industriale d’inizio Novecento.

Rientrata in Russia con la diciassettenne figlia Anja, dopo cinque anni trascorsi a Parigi, Ljubov’ Andreevna Ranevskaja, detta Ljuba, viene informata della grave situazione debitoria che attanaglia il suo patrimonio e della conseguente impossibilità di evitare che la sua casa, famosa per il bellissimo giardino di ciliegi, venga messa all’asta. Il nuovo proprietario della tenuta sarà così Lopachin, ricco commerciante figlio di un vecchio servo della casata, mentre a Ljuba e a suo fratello Gaiev non resta che dire addio alla dimora della loro infanzia mentre il vecchio servitore Firs, abbandonato da solo in casa, ode i primi colpi d’ascia che abbattono gli alberi del giardino per far posto alla lottizzazione del terreno in tante villette.

Terminato nell’ottobre del 1903 Il giardino dei ciliegi è l’ultimo testo scritto per il teatro da Anton Cechov (1860-1904), il quale, pochi mesi dopo la prima rappresentazione del gennaio 1904 al Teatro d’Arte di Mosca diretta da Kostantin Stanislavskij e Vladimir Dančenko, morirà di tisi, a soli 44 anni, chiudendo una intensa carriera di scrittore, iniziata come autore di racconti caratterizzati da una straordinaria capacità d’indagare l’animo umano e culminata in un pugno di opere per il palcoscenico (“Ivanov”, “Il gabbiano”, “Zio Vanja”, “Tre sorelle” e, appunto, “Il giardino dei ciliegi”) che danno origine al teatro moderno.

Prezzi da 17 a 25 €

Orari d'apertura:

Ore 20.30, domenica ore 16

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