Lo spettacolo, interpretato nei ruoli principali da Massimo Venturiello e Tosca, riflette sulle analogie tra il periodo in cui è ambientato lo spettacolo e i giorni nostri
Il teatro della Corte propone dal 14 al 19 aprile lo spettacolo Il grande dittatore, tratto dall’indimenticabile film di Charlie Chaplin, dedicato al tema della minaccia nazista.
Lo spettacolo, interpretato nei ruoli principali da Massimo Venturiello e Tosca, riflette sulle analogie tra il periodo in cui è ambientato lo spettacolo e i giorni nostri: una crisi economica che ricorda quella del 1929, il crollo delle banche, l’inflazione, la disoccupazione e la depressione.
L’attualità de Il grande dittatore è quella di tutte le grandi opere d’arte in cui si mette a nudo l’essenza umana.
Il protagonista si fa letteralmente in due. Da una parte c’è il piccolo ebreo che fa il barbiere nel ghetto in cui il nazismo lo ha richiuso e dall’altra c’è il feroce dittatore al quale egli assomiglia tanto da finire con l’assumerne il ruolo, rovesciandone nel messaggio radiofonico finale la violenza in pacifismo. Con quel film, Chaplin ridiede coraggio al mondo avvolto dalla follia e dal crimine. E lo fece grazie alla risata.
Biglietti da 17 a 25 €.
ore 20.30; domenica ore 16