Il 29 gennaio in scena "Blackout". Una sequenza di letture, recitazioni e musiche sulla deportazione degli omosessuali e delle lesbiche
Domenica 29 gennaio 2017, presso Palazzo Ducale nella sala del Munizioniere alle ore 21:00 andrà in scena “Blackout”.
La riflessione proposta da Arcigay attraverso Blackout intende riportare luce in quei luoghi della storia che sono rimasti in ombra fino ai giorni nostri. Il titolo, citando indirettamente La Notte di Elie Wiesel, nasce dalla riflessione su come, negli anni della deportazione, l’umanità sia entrata in un periodo di oscurità e su come, successivamente, la memoria della deportazione degli omosessuali (ma non solo) sia rimasta “spenta”.
Attraverso una sequenza di letture, recitazioni e musiche saranno ricordati alcuni aspetti importanti, con una particolare attenzione alla deportazione degli omosessuali e delle lesbiche. Quest’ultime sono state internate nel gruppo degli asociali con il simbolo del Triangolo Nero, quindi senza nemmeno essere riconosciute per quello che erano. Saranno ricordate le altrettanto dimenticate deportazioni di zingari e disabili.
Ampio spazio sarà dato alla parte che riguarda gli ebrei genovesi che hanno raccontato negli anni la loro storia: Liana Millu, Pupa Dello Strologo e Gilberto Salmoni.
Questo spettacolo fa parte di un lavoro, portato avanti dal Comitato Arcigay di Genova sin dalla sua nascita, che vuole restituire la dignità dovuta alla storia delle persone omosessuali deportate, confinate e discriminate. Ancora in tempi recenti, le storie di tante persone non potevano essere ricordate, proprio perché omosessuali. L’invito ai lavori del tavolo prefettizio genovese del Giorno della Memoria è segno tangibile di una nuova importante apertura che segna l’inizio di un nuovo percorso.
Ci preme sottolineare che il Giorno della Memoria diventa quindi il luogo fondamentale per capire con quale luce guardare a ciò che succede nel mondo oggi: la storia si ripete, quando uno straniero tenta di superare il Mediterraneo per cercare salvezza in un’Europa che gli rifiuta accoglienza; ogni volta che ignoriamo quali siano le guerre che mietono morte intorno al nostro continente; ogni volta che uno zingaro viene aggredito perché tale; ogni volta che un ragazzo viene privato dal giudizio della società di parte della sua vita emotiva e sentimentale perché omosessuale; ogni volta che un anziano o un disabile vengono considerati un peso economico.
Ingresso libero
Inizio alle 21.00