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Lo spettacolo ha visto unirsi apicoltori, attori, scrittori, musicisti, disegnatori e visionari con l'obiettivo di rappresentare lo scollamento dell'uomo da ciò che lo circonda e da se stesso
Sabato 8 marzo al Teatro della Tosse va in scena lo spettacolo di narrazione e canzoni La Solitudine dellʼApe con Andrea Pierdicca e gli Yo Yo Mundi.
La narrazione intreccia musiche e parole, ragionamenti e canzoni, come fosse un unico testo, con la musica ad aiutare gli slanci lirici ma anche a fare da contrappunto ai momenti ironici.
Le api esistono da milioni di anni, prima ancora dell’arrivo dell’uomo. Ma oggi, in diversi paesi del mondo, sono in crisi. Che cosa sta succedendo? Cosa è cambiato? E cosa cʼentrano la vita del chimico Justus Von Liebig, il modo di coltivare la terra e di alimentarsi con lʼattuale diminuzione delle api negli alveari?
La Solitudine dellʼApe è un racconto-canzone che mette insieme i tasselli di questa storia, proponendosi di dare delle risposte, di superare luoghi comuni, di informare, di stimolare una ribellione al sistema della monocultura e del profitto a tutti i costi.
Lo spettacolo ha visto unirsi apicoltori, attori, scrittori, musicisti, disegnatori e visionari con l’obiettivo di rappresentare lo scollamento dell’uomo da ciò che lo circonda e da se stesso attraverso il racconto della solitudine dellʼape (che è anche paradigmatico della nostra solitudine): un attore-narratore, Andrea Pierdicca, e un gruppo non solo musicale, gli Yo Yo Mundi, cercano di ricollegare i fili invisibili che uniscono i destini dell’uomo a quelli dell’ape e degli altri essere viventi del nostro pianeta.
Perché anche la scomparsa di piccolissimi organismi viventi è un fatto che ci riguarda: sono loro, insieme alle piante, a fare il lavoro duro e invisibile di assicurare la permanenza della vita sulla terra.
Un uomo qualunque sʼinterroga sul problema della scomparsa delle api inanellando un grottesco rosario di luoghi comuni, fino a liquidare la faccenda concludendo che per comprendere le questioni complesse ci vuole tempo. Il tempo di (ri)partire da lontano ed entrare in una storia, quella del barone Justus Von Liebig. La sua vita – dai primi catastrofici esperimenti con la polvere da sparo nel retrobottega del padre fino alla rocambolesca invenzione dei concimi chimici che rivoluzioneranno la storia dellʼagricoltura sradicando lʼuomo dalla terra – è una disarmante rappresentazione del nostro tempo, nonché la scintilla dʼinnesco della pratica delle monocolture, sistema di gestione delle coltivazioni con un metodo industriale che impone un uso massiccio di pesticidi per contrastare i parassiti delle piante.
La moria delle api non è un “problema” solo degli apicoltori e dei consumatori di miele. È un problema del mondo intero. La loro scomparsa ci avvisa che la vita su questo pianeta è in pericolo. Vita che dipende soprattutto da quel “proletariato invisibile” fatto da piante, insetti, vermi, funghi, muffe, microrganismi e api. Sapere cosa le uccide non basta. Sarebbe come aver trovato lʼarma del delitto senza preoccuparsi dellʼautore e del movente. Eʼ ormai accertato che la causa principale della morte delle api sono i neonicotinoidi, nuove molecole sistemiche usate in agricoltura. Pesticidi sempre più potenti e invasivi che distruggono il sistema nervoso degli insetti e persistono nei terreni senza degradarsi. Lʼuso di questi pesticidi rimanda a un modo di coltivare che è cambiato soprattutto negli ultimi trentʼanni e che si lega alle nostre scelte alimentari. Ecco perché la morte delle api ci riguarda. Eʼ lʼuomo che sceglie come coltivare e di cosa nutrirsi. Le sue scelte hanno la capacità di determinare il futuro delle generazioni a venire e della vita di questo pianeta.
Prima dello spettacolo, alle ore 16, è in programma la tavola rotonda L’8 marzo e le Api con Mara Alacqua (Bee Generation), Roberto Burdese (Slow Food Italia), Monica Frassoni (Partito Verde Europeo), Francesco Panella (Unaapi), Federica Ferrario (Greenpeace), Daniela Sciarra (LegAmbiente), Susanna Cenni (Camera dei Deputati), Gianni Tamino (Università di Padova), Mariagrazia Mammuccini (AIAB). Modera: Cinzia Scaffidi (Slow Food Italia); alle ore 18 Lella Costa ritira il Premio Ape regina 2014; alle ore 19.30 APEritivo dell’Apicoltore con il miele del Parco dell’Aveto.
Regia di Antonio Tancredi (luci: Enzo Monteverde).
Scritto da Alessandro Hellmann, Andrea Pierdicca, Antonio Tancredi, Paolo Enrico
Produzione: UNA-API (Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani).
Biglietti intero 14, ridotto 12
Ore 20.30