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Venerdì 13 e sabato 14 gennaio "La Terza onda". Una produzione Narramondo Teatro e Teatro dell'Archivolto. Venerdì 13 gennaio replica speciale per le scuole alle 10
Spettacolo teatrale liberamente ispirato a “L’Onda” di Todd Strasser
Regia e adattamento Elena Dragonetti
Con Carlo Orlando e Raffaella Tagliabue
E con 17 ragazzi delle Scuole Superiori
Produzione Narramondo Teatro e Teatro Archivolto
Foto di Sara Ciommei
Durante la settimana delle esercitazioni, un insegnante di storia in un liceo mette in atto un ‘singolare’ esperimento per mostrare ai suoi studenti come funziona un governo totalitario e quale sia la sua genesi. Una classe di quindici studenti viene indotta a forme di cameratismo attraverso l’uso della disciplina, dell’uniforme, e di un gesto di riconoscimento. Inizia così un gioco di ruolo dalle tragiche conseguenze. Nel giro di poche settimane, quella che era cominciata come un’innocua illustrazione di concetti come disciplina e comunità, si trasforma in un vero e proprio movimento “La Terza Onda”. Arrivati al terzo giorno, gli studenti cominciano a ostracizzare e a minacciare gli altri. E quando alla fine il conflitto esplode in tutta la sua violenza, l’insegnante decide di interrompere l’esperimento.
Ma ormai è troppo tardi, la Terza Onda è sfuggita al suo controllo…
Lo spettacolo è liberamente tratto del romanzo Die Welle (L’Onda) di Todd Strasser, un classico della letteratura in Germania, e una lettura obbligatoria in molte scuole tedesche.
La vicenda del romanzo è ispirata ad un fatto reale. E’ il 1967 quando Ron Jones, professore di Storia al Cubberley High School di Palo Alto, in California, tiene alla sua classe una lezione sul nazionalsocialismo. Ma davanti ad alcune domande dei suoi alunni il professore non sa che risposta fornire.
«Come ha potuto il popolo tedesco tollerare, anzi aderire in massa al totalitarismo, accettare i campi di sterminio, obbedire ciecamente a Hitler? Che razza di gente era?… Da noi non potrebbe mai accadere una cosa simile!»
Il professore allora propone un esperimento. Per qualche giorno i ragazzi dovranno sottomettersi alla sua autorità. Il primo giorno comincia con compiti semplici come il corretto modo di sedersi, alzarsi prima di parlare, rispondere in modo coinciso alle domande e chiamarlo “Signor Jones”. La risposta degli studenti è dapprima divertita, poi entusiasta. Nel secondo giorno inizia ad agire sul senso di comunità. Propone di indossare una divisa uguale per tutti per livellare le differenze. Propone di intonare all’unisono e ad alta voce slogan e crea un saluto simile a quello del regime nazista, ordinando ai membri del movimento di salutarsi in quel modo anche al di fuori della classe.
Ognuno di loro si attenne a quel comando. I ragazzi scelsero un nome per il loro movimento, la Terza Onda, e un simbolo che lo identificasse.
Il professore da principio rimase stupito del successo e anche affascinato dalla reazione entusiastica dei ragazzi alla richiesta di estrema obbedienza.
A questo punto l’esperimento prese vita per conto suo, con studenti che da tutta la scuola vi si unirono: il terzo giorno la classe si allargò dagli iniziali 30 studenti a 43 partecipanti. Tutti mostrarono un drastico miglioramento nelle loro abilità accademiche e una motivazione straordinaria. Jones istruì gli studenti su come fare un’iniziazione ai nuovi membri, e per la fine del giorno il movimento aveva già oltre 200 partecipanti.
E qui iniziò a nascere una vera e propria dittatura: i dissidenti vennero ostracizzati, i membri del movimento cominciarono a spiarsi a vicenda, e gli studenti che si rifiutarono di aderire vennero accusati e minacciati. E’ al quarto giorno di esperimento che Jones decide di porre fine al movimento perché ne sta perdendo il controllo. Annuncia ai partecipanti che tutti loro hanno preso parte ad un esperimento sul fascismo e che tutti quanti hanno avuto l’occasione di sperimentare il senso di superiorità che i cittadini tedeschi avevano nel periodo della Germania nazista. E così l’esperimento finì. In meno di una settimana Jones era riuscito a manipolare una massa di giovani, portandoli a obbedire ciecamente ai suoi ordini. Jones dirà «L’esperimento ha funzionato perché molti di quei ragazzi erano smarriti, non avevano una comunità, non avevano un senso di appartenenza. E a un certo punto è arrivato qualcuno a dirgli: io posso darvi tutto questo». E aggiunge “Un’esperienza che non rifarei mai. Mi sono imbattuto in un lato primordiale della psiche umana che sarebbe utile conoscere più approfonditamente”.
Ma la storia dello spettacolo non finisce qui. Quando il professore si accorge che l’esperimento gli è completamente sfuggito di mano, e che ha creato un nucleo perfetto di nazisti, ormai è troppo tardi e si corre verso il tragico epilogo.
La storia permette una doppia lettura. Una, antropologica legata a quel lato primordiale di cui parlava Jones, e l’altra legata al nostro presente: a metà dell’esperimento il professore scrive sulla lavagna, sotto dettatura degli studenti, l’elenco delle cause che possono portare a un regime. Nell’ordine: la globalizzazione, la crisi economica, la disoccupazione, l’aumento dell’ingiustizia sociale, la manipolazione dei mezzi di informazione, la delusione verso una politica democratica, il ritorno del nazionalismo e la xenofobia. Sono le sementi che, negli anni Venti, hanno fecondato il terreno del fascismo e del nazismo in Europa, ma non solo, sono molte delle realtà con cui conviviamo, qui e ora.
In scena due attori professionisti, 16 ragazzi delle scuole superiori e un giovanissimo cantautore. Ai ragazzi è stato proposto un percorso teatrale dall’inizio dell’anno scolastico che ruota attorno alla tematica trattata e all’esperienza vissuta dai loro coetanei durante l’esperimento di Jones. Nell’ultimo periodo si sono trovati a lavorare fianco a fianco ad attori professionisti in un vero e proprio percorso formativo. Crediamo che nessuno meglio di loro stessi sia in grado di raccontare una storia così! Diversi linguaggi scenici e narrativi si fondono nello spettacolo, il corpo diventa strumento quanto le parole e la musica, e il linguaggio immaginifico affianca la narrazione vera e propria.
13-14 gennaio 2017, ore 21
13 gennaio, ore 10: matinèe / Speciale Scuole
Prezzi: 11€ intero - 9€ ridotto
Info e biglietteria: info@teatroaltrove.it - info@narramondo.it - Tel. 010.9753672