Liberamente tratto da Autobiografie della leggera di Danilo Montaldi, lo spettacolo è definito dall’autore un “melologo” per attrice (Johanna Porcheddu) e tre strumenti (Trio Conductus)
Martedì 31 marzo e mercoledì 1 aprile il teatro Duse propone lo spettacolo Le due vite di Marcello Fera, che racconta la doppia vita di una prostituta che si fa moglie e madre rispettata, afflitta dalle responsabilità quotidiane. Dal degrado sociale nell’atrocità della guerra al ritorno da signora nel paese di origine.
Liberamente tratto da Autobiografie della leggera di Danilo Montaldi, lo spettacolo è definito dall’autore un “melologo” per attrice (Johanna Porcheddu) e tre strumenti (Trio Conductus).
Tra memoria popolare e straniamento, Le due vite si svolge sullo sfondo degli anni Venti. La doppia esistenza suggerita dal titolo è quella di Cicci: prostituta dapprima e signora irreprensibile poi. Cicci riflette sulla sua condizione passata e presente. Insidiata fin dall’adolescenza dalle attenzioni erotiche di uomini e donne, Cicci approda alla prostituzione per poi conoscere l’amore, le atrocità della guerra e il ritorno al paese d’origine come moglie e madre rispettata e afflitta dalle responsabilità quotidiane.
Prodotto dall’Associazione Conductus, Le due vite è interpretato da Johanna Porcheddu e dal Trio Conductus – Nathan Chizzali (violoncello), Marcello Fera (violino), Silvio Gabardi (contrabbasso). Regia di Marcello Fera; luci e fonica di Mauro Lazzaretto.
Prezzi: 15 euro (interi), 12 euro (ridotti, abbonati TSG), 10 euro (Giovani e Scuole)
ore 20.30