Il nuovo romanzo di Patricia Dao sarà presentato nella rassegna “Quarto Pianeta”, sabato 2 luglio alle 18, nell’ex O.P. di Quarto
Era il maggio 1978 quando passò la legge 180, relatore il parlamentare Dc Bruno Orsini, che decretò la chiusura dei manicomi in Italia. Padre di questa rivoluzione, lo psichiatra veneziano Franco Basaglia. A Genova, il suo amico e collega Lamberto Cavallin, assessore provinciale alla Sanità (Presidente Rinaldo Magnani), grazie a quelle norme avviò il processo di chiusura di quelli di Quarto e di Cogoleto, avendo compiuto a sua volta gesti rivoluzionari per verificare la condizione in cui venivano trattati i malati mentali: come nascondersi nel furgone del latte e penetrare nei reparti per fotografare bambini legati “pericolosi a se e agli altri”. Oppure, dopo, organizzare un viaggio che sembrò assurdo ai più: quello all’Arena di Verona per far vedere e ascoltare un concerto, per la prima volta in vita loro, a persone che conoscevano solo sbarre alle finestre. Cavallin scomparse ancora giovane, nel 1984, quattro anni dopo il suo amico e ispiratore Basaglia.
E oggi tocca alla sua compagna di allora, madre di suo figlio, Patricia Dao, giornalista, scrittrice e poetessa italo francese, che vive a Biot, e ha tradotto le opere di Alda Merini in Francia, ricordare con il suo nuovo romanzo non solo Cavallin ma anche quella stagione ricca di entusiasmo per una generazione di medici e infermieri che hanno rivoluzionato la psichiatria in Italia.
Ecco dunque “Epoché – il pittore matto, lui, il pianista migrante, ed io”, pubblicato in co-edizione da Aba Libri di Genova e da Tim Buctu Editions, che l’ha già pubblicato in francese. Sarà presentato sabato 2 luglio, alle 18, nella biblioteca dell’ex O.P. di Quarto nell’ambito della rassegna “Quarto Pianeta”: parteciperanno l’autrice, lo psichiatra Natale Calderaro e il prof. Silvio Ferrari, scrittore, traduttore, assessore provinciale con Cavallin negli anni della “180”. Leggeranno alcuni brani del libro – fra una considerazione e un ricordo – accompagnati in sottofondo dal Concerto per pianoforte n. 1 in re minore, op. 15, di Johannes Brahms, filo rosso che lega le storie che intrecciano come in un puzzle i personaggi del romanzo. Hanno annunciato la loro presenza fra gli altri il sen. Orsini e molti esponenti della psichiatria e della sanità ligure.
«Patricia Dao – scrive Ferrari nella prefazione – stabilisce un rapporto fra passato e presente e mescola volutamente memoria e fantasia. E così riacquista evidenza e urgenza il nodo concettuale irrisolto, rappresentato dalla follia che nel corso dei secoli ha trovato sintesi rappresentative nelle raffigurazioni dei grandi pittori e narratori lontani e che in “Epoché” ci comunica la passione irrefrenabile della vita vissuta nel tempo presente. (…) All’orizzonte narrativo dell’autrice si affaccia la figura del Migrante-pianista, portatore di una variante di attualità nel repertorio della sofferenza odierna nel mondo».
dalle 18.00