Una dark lady nella cui vita si intrecciano la passione per un uomo e quella per il tango. E alla fine dello spettacolo, tutti invitati a salire sul palco per danzare con i protagonisti. La compagnia di Lorenzo Costa riapre i battenti, sabato e domenica prossimi
Il Teatro Garage apre la stagione 2016/2017 sabato 1 e domenica 2 ottobre con “Il maestro di tango”, testo del genovese Mario Bagnara che, per tutta la vita, ha accompagnato il suo lavoro di imprenditore con la passione per il teatro. La compagnia di Lorenzo Costa nel corso degli anni ha prodotto, oltre a questo, altri tre copioni di Bagnara: “Matrimonio in noir”, “L’uomo di Arimatea” e “Delitto al curry”. La conoscenza approfondita delle tematiche e dello stile, hanno portato autore e regista a una sintonia che facilita una proficua collaborazione. Nel caso del “Maestro di tango” è stato proprio Costa a commissionare il testo a Bagnara, debuttando nel 2012 con uno spettacolo interpretato dallo stesso Costa, da Federica Ruggero e da un vero maestro di tango, Francesco Pedone. Lo stesso cast di questa nuova edizione.
Al centro della storia c’è una dark lady nella cui vita si intrecciano due passioni: quella per un uomo e quella per il tango. Si balla tanto. In un’ora e mezzo di spettacolo, almeno un terzo è dedicato al ritmo e ai passi di uno stile che a Genova conta centinaia di danzatori e decine di corsi. Per ottenere un buon risultato, gli interpreti sono andati a scuola. Federica Ruggero è stata allieva di tango, Francesco Pedone di recitazione. Ora, dopo tante repliche e tanta pratica, lo spettacolo riprende i suoi volteggi, portando altri spettatori al centro di un giallo, il cui mistero è nascosto nei meandri della mente di uomini e donne così spudorati da interrompere la musica con gli spari di una pistola. Ogni esplosione, un colpo di scena. Alla fine dello spettacolo, sciolto l’enigma del thriller teatrale, chi vuole può proseguire la serata ballando con gli attori.
Dal 1967 a oggi, Mario Bagnara ha scritto ventitré testi teatrali, parte in italiano e parte in dialetto genovese, il romanzo “La rosa nera” edito da Marietti nel 1990, ha collaborato con il grecista Umberto Albini, e della sua produzione si è occupato Roberto Trovato, docente di Drammaturgia all’Università di Genova, che ha firmato l’introduzione al volume “Teatro dell’ironia” edito da Erga nel 1998 e dedicato a due sue commedie, “Cosma perduto” e “Il re in bicicletta”.
Lingua genovese, mistero e religione sono spesso stati al centro dei suoi interessi, come le biografie di persone notevoli rimaste però nell’ombra della storia, ad esempio Constance Lloyd, la moglie di Oscar Wilde, protagonista di un testo portato in scena dal Teatro della Tosse nei primi anni Novanta. Una carriera lunga e piena di episodi che meriteranno in futuro di essere meglio collegati fra loro per costruire la biografia ragionata di un prolifico commediografo genovese, la cui carriera di autore è in piena attività.
Sabato ore 21 e domenica ore 17
Biglietti: 12 euro (intero); 9 euro (ridotto)