L'odissea di un uomo comune nel quale può riconoscersi chiunque, oggi in Italia come nell’America del dopoguerra
Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller è il nuovo spettacolo in scena al teatro della Corte dal 25 febbraio all’1 marzo.
Con Elio De Capitani regista e interprete, il Teatro dell’Elfo prosegue il viaggio tra i “classici” del Novecento e incontra il personaggio di Willy Loman, definito dal suo autore Arthur Miller «un commesso viaggiatore con i piedi sui gradini della metropolitana e la testa nelle stelle», raccontandone la tragica parabola esistenziale come l’odissea di un uomo comune nel quale può riconoscersi chiunque, oggi in Italia come nell’America del dopoguerra.
Vecchio e stanco, il sessantenne Loman non riesce più a tenere il passo con un lavoro stressante e con l’incombere di una crisi socio-economica, di cui non capisce le cause e non accetta le conseguenze. Nonostante l’amorosa assistenza della moglie Linda, egli sta perdendo l’ottimistica fiducia nel futuro, nella quale ha educato i suoi figli Happy e Biff, che ora non cessano di rimproverargli il naufragio dei suoi ideali e il grigiore del loro vivere quotidiano. Ormai incapace di stare nella realtà, Willy riesce sempre meno a distinguere tra presente e passato, tra sogni e ricordi, tra quanto si agita nella sua testa e la vita vera.
Il dramma del fallimento esistenziale è ormai alle porte e, circoscrivendo l’azione nell’arco di soli due giorni, Miller lo racconta con sapiente tecnica drammaturgica, mescolando quasi senza distinzione la realtà con i flashback, la memoria di quanto è già accaduto con la visione di un futuro anche solo sognato.
Prodotto da Teatro dell’Elfo, lo spettacolo è diretto da Elio De Capitani, che ne è anche interprete insieme a Cristina Crippa, Angelo Di Genio, Marco Bonadei, Federico Vanni, Andrea Germani, Gabriele Calindri, Alice Redini, Vincenzo Zampa e Vanessa Korn.
ore 20.30, domenica ore 16