"Donna non rieducabile" è uno spettacolo di Stefano Massini che ricorda la giornalista russa assassinata nel 2006. La regia é di Silvano Piccardi, appuntamento venerdì 4 novembre alle ore 21 alla Sala Gustavo Modena di Sampierdarena
È dedicato alla figura e alla storia di Anna Politkovskaja lo spettacolo Donna non rieducabile di Stefano Massini, regia di Silvano Piccardi, in scena venerdì 4 novembre alle ore 21 al Teatro dell’Archivolto, nella Sala Gustavo Modena. A ripercorre la storia della coraggiosa giornalista russa, uccisa mentre stava rientrando in casa il 7 ottobre del 2006 in circostanze mai completamente chiarite, troviamo un’Ottavia Piccolo che si identifica completamente nei valori di libertà espressi dalla questa figura emblematica.
Dopo il crollo del regime sovietico, la Russia sembrava avviata verso una nuova democrazia. L’assassinio di Anna Politkovskaja, che nei suoi articoli non aveva paura di condannare l’Esercito e il Governo russi per la violazione dei diritti civili sia in Russia che in Cecenia, ha allungato un’ombra terribile su questa illusione. Anna non era una militante politica, era una giornalista, senza alcuna mira di potere o altro, se non quello di portare avanti, con tenacia e determinazione, il proprio mestiere. Donna non rieducabile ci restituisce, nella forma più diretta, più anti-retorica possibile, il senso della scelta di verità, compiuta da una donna che volle andare a vedere dentro gli eventi, per restituircene, con sguardo limpido e coraggioso, personaggi e vicende.
Stefano Massini, consulente artistico del Piccolo Teatro e drammaturgo tra i più significativi in Europa, ha scritto il testo basandosi su brani autobiografici e articoli della reporter della Novaja Gazeta. Il risultato è un album di immagini di feroce immediatezza, una carrellata in presa diretta di esperienze, atmosfere, a volte solo stati d’animo, tanti quadri diversi in cui il pubblico viene scaraventato: non uno spettacolo su Anna Politkovskaja, bensì un viaggio nei suoi occhi. Una visione in soggettiva degli abissi russo ceceni.
Accompagnata dall’arpa di Floraleda Sacchi – che di volta in volta suggerisce l’eco della guerra, lo spappolarsi dell’inno sovietico, un momento di pace – Ottavia Piccolo dà voce allo smarrimento, all’orrore, alla dignità e anche all’ironia di questa donna indifesa e tenace, ricreando la condizione di solitudine che mano a mano la circondò, fino a soffocarla. Fino alla tragedia.
Inizio spettacolo alle ore 21.
Biglietti da 7,50 a 22 euro. Info 0106592220 / 010412135, www.archivolto.it