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Per la sopravvivenza, sculture e installazioni di Isabel Consigliere

Galleria Studio 44

Che cosa dobbiamo "ritoccare" per star bene all'interno, nel nostro profondo io? L'artista Isabel Consigliere ci offre una possibile risposta con le sue sculture e le sue installazioni



locandina-Isabel-ConsigliereÈ come se l’anima fosse un po’ fuori moda ultimamente. Dopo secoli in cui era la protagonista assoluta è stata accantonata, archiviata chissà dove. Come se il suo destino stesse davvero nella sua etimologia e lei fosse volata in un luogo dove fosse più apprezzata, più considerata.
Oggi è l’esteriorità il personaggio principale. Siamo una società basata quasi del tutto sull’immagine, sull’estetica, che spesso non corrisponde affatto a quello che dovrebbe essere il contenuto perché viene costruita artificialmente. Siamo sottoposti alle continue tentazioni, dato che con poco sforzo, di tipo economico, del tempo o altro, possiamo intervenire e migliorare questa nostra identità esteriore. Adesso, prima di conoscere una persona possiamo cercarla su internet, vedere addirittura il suo viso e quindi già in qualche modo pregiudicarla in base alla sua apparenza, alla parte visibile di noi che il mondo percepisce come riflesso diretto del nostro io invisibile, quello interiore. Alcune delle università americane addirittura valutano i candidati allo studio anche in base all’immagine che danno di se stessi sui social network.
Ma con tutto questo ci sentiamo davvero migliori? Che cosa dobbiamo “ritoccare” per star bene all’interno, nel nostro profondo io?
L’artista Isabel Consigliere ci offre una possibile risposta con le sue sculture e le sue installazioni della serie “Per la Sopravvivenza”.
È una risposta dolce e quasi sussurrata, nella quale dobbiamo affinare un po’ i nostri sensi per poterci immergere nel suo mondo profondo e ricco di emozioni. La sua non vuol essere una critica alla società contemporanea, è piuttosto una strada che ha scelto lei di percorrere e quindi di condividere con noi attraverso le sue opere. Ci suggerisce che dovremmo prima scoprire e poi proteggere quel nucleo delicato e fragile che vive dentro di noi e che per preservarlo non serve chissà quale armatura impenetrabile, ma basta un minimo di cura, un po’ di nutrimento, una “carezza risanante”, per usare le sue parole. Bisogna non avere paura di conoscere se stessi, scoprire la propria anima spogliata da tutti gli strati superficiali, capire la sua delicatezza e salvaguardarla.
L’artista, per esprimere tutto questo, oltre che alla carta di cui sono state create la maggior parte delle sue sculture ricorre ad un materiale inaspettato che rappresenta così bene il significato della parola anima: i pappi di tarassaco, ovvero i semi dei “soffioni”. Questi semini dall’aspetto fragile e delicato, che però riescono a resistere e farsi trasportare dalla forza del vento, li ha incollati uno ad uno sia sui corpi di cartapesta, formando così delle “protezioni” ai punti delicati del corpo come le spalle o la pancia, sia su un gilet e su una cuffietta cuciti in un tessuto trasparente, creando quindi un effettivo vestiario “per la sopravvivenza” che esprime una tale fragilità e delicatezza da togliere il fiato, ma allo stesso tempo dimostra la tenacia e pazienza dell’artista che si è immersa in questo lavoro meditativo che è durato mesi. La bellezza del risultato è emozionante. La nostra anima viene ritrovata e finalmente sollevata grazie ai pappi di tarassaco di Isabel Consigliere.

Marie Honzikova

Orari d'apertura:

Orario 16 - 19

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