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La passione del pilota tra mare e acciaio, al Galata di Genova

Galata Museo del Mare | Calata de Mari, Genova

Il mondo del pilota racchiuso nei 35 scatti di Fabio Parisi per la mostra “PilotaGe”, allestita al museo Galata, dall'8 al 26 aprile 2016. Era Superba ha visitato la mostra in anteprima



Esistono dei lavori che, nonostante la loro importanza, rimangono nascosti. Lavori che sintetizzano competenza, esperienza, rischio, fatica, passione e solidarietà come pochi altri ma spesso sono quasi sconosciuti e che, nonostante il loro carico di responsabilità, salgono agli onori delle cronache solo in occasione di tragedie.

PilotaGe01

Foto di Fabio Parisi

Uno di questi è il mestiere del pilota, colui che, in qualsiasi condizione climatica, tutti i giorni, salta sulla nave che sta per entrare in porto, per compiere la manovra e “parcheggiare” in banchina, e viceversa. Tutto questo mondo è racchiuso nei 35 scatti della mostra fotografica “PilotaGe” allestita al Galata – Museo del Mare, visitabile dall’8 aprile (inaugurazione alle 17,30) fino al 26 aprile. Era Superba ha potuto visitare in anteprima la mostra, accompagnati da John Gatti, capo pilota del porto di Genova: «Quando è caduta la torre nel 2013, oltre ad aver perso amici e colleghi, abbiamo perso anche tutto quello che testimoniava la nostra storia e il nostro lavoro quotidiano, raccolto durante gli anni da tutti i piloti che hanno prestato servizio in porto. L’idea alla base di questa mostra parte da qui: ricostruire la nostra memoria e renderla pubblica, cercando quel collegamento tra porto e città che troppe volte è mancato».

Attraverso queste foto ricaviamo uno spaccato immediato del lavoro quasi nascosto del pilota, prezioso quanto delicato: «In tutte le fasi del nostro lavoro ci sono delle responsabilità – ci spiega Gatti – dal preservare le strutture portuali al garantire la sicurezza di tutte quelle persone che dipendono dalla buona riuscita della manovra: per gli uomini sul rimorchiatore di prua, facendo i conti con i movimenti della nave, per quelli del rimorchiatore di poppa, tenendo conto della scia dell’elica, per gli ormeggiatori, in mare con barche molto piccole, per gli uomini a bordo che “hanno le mani sui cavi” e movimenti troppo bruschi potrebbero metterli in pericoli». Un lavoro, quindi, fondamentale, che si costruisce con l’esperienza ma richiede aggiornamento costante: ognuno dei 22 piloti in servizio nella nostra città svolge circa 800 manovre all’anno, ma ogni anno le navi cambiano, come cambia il porto e gli strumenti a disposizione, per cui è necessaria una supervisione e uno studio costante. Esiste una commissione interna al corpo piloti che ha proprio questo compito, occupandosi di mantenere la formazione del personale al passo con l’evoluzione della navigazione.

PilotaGe 02

foto di Fabio Parisi

L’autore degli scatti, come detto, è Fabio Parisi, ufficiale della Marina Mercantile e fotografo: «Il lavoro in mare è duro, difficile, faticoso fisicamente e mentalmente; quello che ho visto durante le mie uscite con i piloti è stata la grande passione di queste persone per quello che fanno». E questa passione emerge in tutti gli scatti in mostra. Nelle foto di Parisi la presenza del fotografo scompare, proiettando chi osserva direttamente al fianco dei piloti, in tutte le fasi del loro lavoro: la pilotina si avvicina alla nave, che gigantesca ci sovrasta come un palazzo, ci si accosta, seguendo l’oscillazione delle onde del mare aperto. E poi c’è il salto: quel momento in cui il pilota, da solo, appeso tra le onde del mare e una parete d’acciaio, si aggrappa alla scala di corda che lo porterà a bordo. Ma non è finita qui: eccoci a conoscere i volti lontani dell’equipaggio, gli ufficiali, e la nave, che è sempre diversa da quella l’ha preceduta e da quella che seguirà. Dalla plancia di comando la vista su Genova è unica, ma non può distrarre, la manovra all’interno di un porto così antico è ancora più delicata. E poi i volti dei colleghi, i sorrisi di soddisfazione per il lavoro fatto, la stanchezza e la sicurezza degli sguardi navigati, il rientro in porto: tutto questo mondo è in queste foto, caricate di emozioni e passione grazie ad una sapiente scelta della inquadratura e a un’efficace gestione dei colori.
Non è la prima esposizione di Fabio Parisi: già nel 2014, sempre al Galata, all’interno della mostra “Animanauta”, espose 30 fotografie scattate tra il 2011 e il 2013 a bordo di navi mercantili tra il Mediterraneo, l’Atlantico, i Caraibi, l’Oceano Indiano e il West Africa. Automatico quindi chiedergli se si senta più fotografo o più marittimo, domanda che non trova però risposta. Le due cose forse sono indistinguibili, essendosi alimentate una con l’altra; ma per chi scrive è proprio questo il segreto di questi scatti che coinvolgono perché chi li ha fatti è stato coinvolto, sanno parlare del mare perché chi era dietro l’obiettivo conosce il linguaggio del mare. Un mix che riesce a restituire una linea di comunicazione diretta con chi osserva, per tutti, nessuno escluso. La mostra è anche frutto dell’intuizione del comandante Michele Buongiardino, che «in questi mesi ha saputo portare avanti il lavoro con un entusiasmo che non dimenticherò mai», conclude Fabio Parisi.

Una esposizione, quindi, che saprà avvicinare ulteriormente la città al suo porto, e i genovesi ai loro piloti: «Il pilota svolge anche un lavoro di rappresentanza essendo il “primo genovese” che accoglie nave ed equipaggio quando questi arrivano in porto, ed essendo l’ultimo contatto con la città quando poi ripartono. Dal 2013 – sottolinea Gatti – siamo in una sede provvisoria e poco adatta al nostro lavoro ma non ci siamo mai fermati, neanche un giorno, neanche il giorno della tragedia. Se dovessi scegliere un regalo da parte della città dico che vorrei una nuova Torre Piloti, e la vorrei adesso, per poter garantire quella sicurezza indispensabile al primo porto del mediterraneo». Questa mostra ci fa capire che questo regalo sarebbe un regalo anche per tutta la città e per tutti i genovesi.

Nicola Giordanella

Orari d'apertura:

10-19.30, ultimo ingresso 18.30.
La mostra è compresa nel biglietto di ingresso del museo.

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