Tra fragilità e dolcezza, un monologo incandescente in cui confluiscono pensieri veri e immaginari, emozioni universali e ricordi autobiografici
Martedì 4 e Mercoledì 5 novembre alle ore 21 presso la sala Gustavo Modena del Teatro dell’Archivolto, in scena Skianto, spettacolo di e con Filippo Timi e Andrea Di Donna voce e chitarra. Una produzione Teatro Franco Parenti/Teatro Stabile dell’Umbria
“Siamo stelle filanti. Un soffio d’amore ci da l’abbrivio di pochi metri di vita; un volo patetico fra ridolini e trombette e poi si cade a terra pronti per essere calpestati e scolorire nella memoria di un carnevale che se ne va. Dopo il successo di spettacoli corali come “Favola” e “Don Giovanni”, Filippo Timi, accompagnato solo da un musicista, si cala nella mente di un ragazzino dalla scatola cranica sigillata, condizione che impedisce al cervello di espandersi normalmente con la crescita. Chiuso nella sua stanza, impossibilitato a vivere come gli altri, crea un universo di sogni, mentre dentro di lui brucia la voglia di giocare, correre e pattinare a perdifiato. Tentare di fuggire dalla sua prigione mentale significa schiantarsi con il mondo. Attraverso questa favola amara sulla disabilità, Timi racconta la sua e la nostra adolescenza, la sensazione di inadeguatezza, la difficoltà di uscire da sé stessi, dare corpo ai propri desideri e vivere in modo normale con gli altri, accettando lo schianto come incontro e liberazione”.
Ingresso 25 euro
Ore 21