Venerdì 3 marzo in scena "Still life". Il duo formato da Stefano Ricci e Gianni Forte sul tema del bullismo e della discrimazione adolescenziale
I temi della discriminazione, del bullismo, dell’omofobia e dell’adolescenza si intrecciano nello spettacolo di ricci / forte Still life, in scena al Teatro dell’Archivolto nella Sala Gustavo Modena venerdì 3 marzo alle ore 21.
Attivo da una decina d’anni sulla scena teatrale, ospite dei più importanti festival internazionali, il duo formato da Stefano Ricci e Gianni Forte si è fatto conoscere per spettacoli estremi e visionari, creazioni in bilico tra tenerezza e crudeltà, con cui chiedono ogni volta agli spettatori di mettere in discussione le rispettive certezze. Corpi nudi e tacchi a spillo, baci distribuiti al pubblico indiscriminatamente, maschere da Paperino e violenza, cuscini che esplodono in un delirio di piume al ritmo di musica da discoteca: in Still life testi ora crudi ora poetici si accostano alle performance estremamente fisiche dei cinque attori in scena – Anna Gualdo, Giuseppe Sartori, Liliana Laera, Fabio Gomiero, Simon Waldvogel.
A differenza di altri lavori della compagnia, da Troia’s discount a Macadamia Nut Brittle a Grimless, che gli spettatori del Teatro dell’Archivolto hanno avuto modo di apprezzare nelle passate stagioni, questa volta l’ispirazione non è un testo letterario bensì un fatto di cronaca di qualche anno fa, il suicidio di un quindicenne romano – a cui idealmente lo spettacolo è dedicato – una delle tante vittime di quel bullismo che va a colpire chiunque non sia omologato al gruppo. Nomi e storie che si accavallano sul web e sui giornali, dimenticati dopo qualche minuto. Attraverso le confessioni e le provocazioni dei singoli attori, che si rivolgono direttamente al pubblico spezzando di continuo la quarta parete, Still life mira decisamente a scuotere le coscienze, rivelando un’anima politica nel senso più ampio e alto del termine.
“Il teatro è un mezzo potentissimo con cui esaltare il potenziale che c’è nelle differenze tra esseri umani. È un’arena di confronto, in cui raccontare l’indignazione nostra e di altri” affermano ricci/forte.
“L’ignoranza non è mai un’attenuante: siamo tutti colpevoli. Per sconfiggere la spinta all’omologazione, dobbiamo crescere nel valore della differenza. Anche per quei nomi che non potranno più”.
Biglietti da 7,50 a 22 euro.
Info e biglietteria 0106592220 / 010412135