Venerdì 13 gennaio al teatro Govi in scena "La Marcolfa" e "Non Tutti i ladri vengono per nuocere", due atti unici scritti da Dario Fo
Al Teatro Rina e Gilberto Govi venerdì 13 gennaio alle ore 21:00 due atti unici di Dario Fo: La Marcolfa e Non Tutti i ladri vengono per nuocere, a cura della compagnia “Colpo di Scena” e con la regia di Dimitri Priano.
“La Marcolfa” è una farsa comica costruita con un meccanismo e uno stile fantasioso e imprevedibile come solo il genio di Dario Fo riesce a creare. Nella commedia si muovono sei personaggi, tre coppie di diversa età e condizione. Il Marchese, un uomo fatuo, bugiardo e pieno di debiti, vessato e rincorso dai creditori; la giovane principessa nobile ed elegante che spasima per lui, ma che alla falsa confessione del marchese di appartenere alla carboneria contro il governo austriaco, fugge sconvolta; l’energumeno fattore, un uomo infuriato pronto a fare a fette il Marchese se non salda i debiti; Teresa la sua fidanzata, che ama il Marchese; il garzone Francesco, costretto a dormire dentro l’armadio perché gli hanno sequestrato il letto; e infine lei, la Marcolfa, la fida e paziente governante del Marchese che lo copre e lo protegge per affetto di vecchia data.
“La Marcolfa” è una delle prime commedie teatrali comico-brillanti scritte da Dario Fo agli inizi degli anni cinquanta. Sappiamo che le sue commedie, pur essendo comiche e leggere, contengono sempre una satira sociale tagliente e provocante per lo spettatore che, tra un sorriso e l’altro, viene indotto a riflettere che quello che vede e sente, non è mai come appare.
“Non tutti i ladri vengono per nuocere” è una divertente pochade in chiave raddoppiata dal titolo, che fa il verso a una diffusa saggezza da luogo comune, “Non tutti i ladri vengono per nuocere” tratto dallo spettacolo di Dario Fo del 1957/58 “Ladri, manichini e donne nude” che costituì all’epoca una specie di risposta italiana agli Ionesco e agli Adamov.
In essa, con estrema abilità, si sviluppa un gioco basato sugli equivoci nel quale le battute di due amanti fedifraghi stravolgono positivamente il senso della razionalità, dove fa capolino un parlato che attinge ad antiche tradizioni di teatro girovago voluto dall’autore, così come il gioco della recitazione che cita scopertamente i lazzi della commedia dell’arte, giungendo spesso ad ottenere applausi a scena aperta.
In questa breve ma intensa commedia la comicità scaturisce, oltre che dal testo, che non risente minimamente dei suoi sessant’anni, ad eccezione di un riferimento al divorzio che all’epoca non era ancora legale, dai ritmi veloci e dalle entrate a sorpresa dei ruoli secondari in una farsa che permette di riscoprire ancora una volta l’inaudita, inesauribile vitalità del teatro comico italiano, dove la satira graffiante del grande e discusso commediografo prende di mira la borghesia rampante alla vigilia del miracolo economico e ne fa mettere a nudo i vizi e le debolezze da due personaggi semplici, il ladro e sua moglie, veri protagonisti della commedia. Essi sono al di fuori della legalità, ma “legalità” è veramente sinonimo di “moralità”?
Prezzo dei biglietti:
Intero € 15,00
Ridotto € 12,00
Under 14 € 10,00
Orari Biglietteria:
giovedì dalle 09:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30
Per info e prenotazioni:
Teatro Rina e Gilberto Govi, via Pastorino 23 R
Tel: 010 74 04 707