Viaggio fra i saloni affrescati e i grandi palazzi che raccontano la storia della Repubblica di Genova. Vi abbiamo portato con noi in diretta Twitter durante la nostra visita a Palazzo Bianco, Palazzo Rosso, Lomellini Patrone e Tobia Pallavicino. Ecco le immagini e il racconto della giornata
I Rolly Days sono un appuntamento ormai immancabile dell’offerta culturale della nostra città. Ogni anno, decine di palazzi storici aprono le porte, gratuitamente, al pubblico per un weekend in cui è possibile visitare spazi di storia genovese normalmente preclusi ai più. Sfruttando un calendario particolarmente favorevole, i #RolliDays2015 si estenderanno per 4 giorni, da sabato 30 maggio a martedì 2 giugno: ciceroni d’eccezione studenti, dottorandi e ricercatori dell’Università di Genova.
Un weekend lunghissimo in cui sarà possibile ammirare 25 Palazzi dei Rolli nel centro storico e alcune delle più belle ville genovesi, di ponente (30-31 maggio) e di levante (1-2 giugno). Tra queste anche Villa del Principe, che aprirà giardino e interni con visite guidate per tutti e quattro i giorni.
Per ingolosire un po’ non solo i turisti che decideranno di passare qualche giorno in città ma soprattutto i genovesi che passano quotidianamente attorno a questi palazzi Patrimonio dell’Umanità Unesco ignorandone o dimenticandone il valore, abbiamo deciso di offrirvi un piccolo antipasto nel corso dello speciale #EraOnTheRoad. Chi si fosse perso i nostri cinguettii live, può rivivere le emozioni della giornata, resa ancora più spettacolare dal primo vero sprazzo di primavera, scorrendo le foto (tante) e i testi (pochi) di questa pagina.
Forse non tutti sanno che i “Rolli” altro non erano che elenchi delle dimore nobili, costruite dalle famiglie aristocratiche più ricche e potenti della Repubblica di Genova, destinate a partire dal 1576 ad ospitare per estrazione a sorte le alte personalità di Stato in visita alla città.
Chi si avventura per Genova attraverso la porta d’accesso della stazione Principe, viene immediatamente risucchiato dal sistema architettonico di quella che allora era considerata un’innovativa cultura residenziale: tra Palazzo Reale e le varie sedi universitarie (Balbi 2, 4 e 5) via Balbi è un piccolo concentrato di Palazzi dei Rolli.
A metà ‘500 i Balbi non erano così abbienti da permettersi Strada Nuova. Ma a fine secolo ecco una “nuova strada” pic.twitter.com/LXrvD2nzPr
— Era Superba (@EraSuperba) 27 Marzo 2015
Arrivati in fondo alla via, in piazza della Nunziata si staglia inconfondibile Palazzo Belimbau, all’interno del quale si può trovare una delle prime rappresentazioni di Cristoforo Colombo, affrescata da Lazzaro Tavarone. Ma il nostro tour passa rapidamente davanti a questo palazzo per soffermarsi, invece, davanti a una vera e propria chicca dei #RollyDays2015: Palazzo Giacomo Lomellini Patrone, oggi sede del Comando Regionale dell’Esercito, che dal 30 maggio al 2 giugno sarà per la prima volta aperto al pubblico. Ecco qualche piccolo suggerimento degli splendidi affreschi di Domenico Fiasella e Giovanni Carlone (e non solo) che potrete ammirare.
Di fronte a Palazzo Lomellini Patrone, si apre Strada Nuovissima, oggi meglio nota come via Cairoli, che sfocia nella via dei Rolli per eccellenza: via Garibaldi, già Strada Nuova. Da qui inizia un vero e proprio concentramento di Rolli: in totale sono 42 quelli inseriti nel sito Unesco che salgono a 80 se allarghiamo un po’ di più i confini a tutta la cornice del Centro Storico. Ma, in realtà, sono molti di più i palazzi storici genovesi che possono forgiarsi del titolo di “Rolli”. Insomma, parafrasando uno slogan pubblicitario di successo: i Rolli sono tutti intorno a noi. E per averne un’idea, che cosa c’è di meglio che uno scorcio dall’alto del “miradore” di Palazzo Rosso?
Ma a Palazzo Rosso e alla scoperta degli intrecci di vita nobiliare genovese che racchiude si è concentrata buona parte della nostra visita.
Tra le chicche della nostra visita, anche il cosiddetto “Appartamento dell’amatore d’arte”, storica dimora di Caterina Marcenaro e a cui pure la rivista “Domus” dedicò un approfondimento ad hoc. Ma Palazzo Rosso ci ha riserbato parecchie sorprese, non ultima il mitico libro di P.P. Rubens, un vero e proprio studio architettonico dei “Palazzi di Genova” realizzato per importare ad Anversa il “modello Genova”, e che ci viene mostrato dal direttore dei Musei di Strada Nuova, Piero Boccardo.
attraversiamo la strada e cambiamo colore: Palazzo Bianco..ma è sempre beautiful in salsa Brignole Sale #EraOnTheRoad pic.twitter.com/YzumxIjDq2
— Era Superba (@EraSuperba) 27 Marzo 2015
I tempi del nostro “antipasto” di #Rollidays2015 si assottigliano, così a Palazzo Bianco abbiamo solo pochi minuti per gustarci una rapida passeggiata tra i quadri della mostra che lancia la volata verso #Expo2015: “La cucina italiana. Cuoche a confronto”. Nelle antiche stanze della famiglia Brignole Sale trova ospitalità il confronto tra le due cuoche di Bernardo Strozzi. Se volete giocare un po’ con l’arte, divertitevi a trovare le differenze.
Per visitare al meglio tutta la storia di Strada Nuova non basta assolutamente una giornata, figurarsi la modesta mattinata che avevamo a disposizione. Per lasciarvi la voglia di venire a visitare gli storici Palazzi di Genova, ci salutiamo con un genovesissimo “tucca e leva” a Palazzo Tobia Pallavicino, sede della Camera di Commercio.
Simone D’Ambrosio