Il prestigioso riconoscimento lancia un messaggio chiaro: il modello Villa Pallavicini è una strada da seguire per il "nuovo" turismo della nostra città
Sì è svolta questo pomeriggio a Villa Durazzo Pallavicini la cerimonia di consegna del Premio “Il Parco più bello d’Italia”. La XV edizione del prestigioso concorso promosso dal network ilparcopiubello.it, che premia le bellezze verdi italiane è stata vinta da Villa Durazzo Pallavicini a Genova Pegli per la categoria parchi pubblici e da Villa La Foce a Chianciano Terme (Siena) per la categoria parchi privati.
Erano presenti per il Comune di Genova Elisa Serafini, assessore alla Cultura, Paola Bordilli, assessore al Turismo, Matteo Campora, assessore all’Ambiente; con loro Claudio Chiarotti, presidente del Municipio Ponente.
Il presidente de Il Parco Più Bello Leandro Mastria e il presidente del Comitato scientifico che ha selezionato i vincitori Vincenzo Cazzato hanno consegnato due speciali targhe a Silvana Ghigino, direttore A.T.I., concessionaria di Villa Durazzo Pallavicini, e a Katya Lysy, che rappresentava la Proprietà di Villa La Foce.
«Il premio come “Parco pubblico più bello d’Italia” assegnato a Villa Pallavicini – ha dichiarato l’assessore al Marketing Territoriale e alla Cultura del Comune di Genova Elisa Serafini – ci ricorda che Genova è ricca di tesori nascosti in tutti i nostri quartieri, da Levante a Ponente. Un riconoscimento importante che ci incoraggia a proseguire l’azione di valorizzazione e promozione del territorio, per sviluppare il turismo e migliorare la sostenibilità e la qualità di vita dei nostri concittadini».
Anche l’assessore al Turismo Paola Bordilli ha sottolineato il rapporto con i quartieri. «Portare i turisti anche nelle Delegazioni, da Nervi a Voltri alla Valpolcevera – ha detto Bordilli – è l’obiettivo e la sfida della nostra Amministrazione. Un percorso che permetta di valorizzare le tante bellezze del nostro territorio e di utilizzare dal punto di vista della promozione ogni singolo angolo di una città ricca e meravigliosa».
Villa Durazzo Pallavicini di Pegli ha riaperto al pubblico nel settembre dello scorso anno in una data simbolica: 170 anni dopo l’inaugurazione avvenuta il 23 settembre 1846. La villa, voluta dal marchese Ignazio Pallavicini, era rimasta chiusa per consentire i lavori di restauro del tempio di Flora, del castello e del mausoleo del capitano, dell’obelisco egizio, della tribuna gotica, del ponte romano, del chiosco turco e della pagoda cinese.
Considerato uno dei parchi romantici più originali del mondo, il parco di villa Durazzo Pallavicini fu ideato e realizzato dallo scenografo Michele Canzio. Ne scaturì non solo un parco in stile romantico, ma un itinerario composto da scenografie legate una all’altra da una traccia narrativa: il Viale Classico, la Coffee House, l’Arco di Trionfo, la Casa dell’Eremita, le Grotte, il Lago Grande con la Pagoda Cinese, il Tempio di Diana, il Ponte Romano, i Giardini di Flora, il Gazebo delle Rose; il tutto in una pittoresca realizzazione paesaggistica meticolosamente composta nei suoi elementi architettonici e vegetali e ordinata secondo un preciso percorso dai contenuti esoterici. Non mancano esemplari vegetali di grande pregio botanico-paesaggistico: la monumentale canfora affiancata al cedro del Libano posti a margine del lago, la collezione di palme esotiche, l’araucaria e il sughero secolari, la rosa banksia e il lauroceraso; in particolare spicca tra tutte la collezione di antiche camelie, alcune delle quali ultracentenarie, che ogni primavera costituisce una vera attrazione con la sua particolare fioritura.
Il parco della villa Pallavicini a Pegli che il marchese Ignazio fece realizzare da Michele Canzio costituisce una delle più alte espressioni di giardino romantico ottocentesco, con un preciso impianto scenico studiato come un’opera teatrale ripartita in atti, con un prologo e un epilogo. Recentemente restituito all’aspetto originario grazie all’impegno del Comune di Genova attraverso un imponente e attento restauro che ha portato alla ricomposizione delle scene vegetali e alla ricostruzione dei percorsi (nell’ambito di un programma che ha consentito la fruizione di altri parchi urbani) si segnala per l’attento e oculato piano di gestione – affidato a un raggruppamento temporaneo di imprese comprendente al suo interno professionalità di alto livello che da tempo si occupano del recupero del parco – che prevede, in collaborazione con l’Amministrazione, la manutenzione ordinaria del patrimonio esistente e il recupero di architetture e arredi che non sono stati ancora oggetto di restauro.
“Il Parco Più Bello” è un concorso nazionale dedicato a parchi e giardini, che ha lo scopo di valorizzare l’inestimabile patrimonio di parchi e giardini presenti nella nostra penisola, contribuendo a stimolare l’interesse e la sensibilità verso il verde nelle sue forme più eccelse.
Al concorso partecipano tutti i parchi affiliati al network dei Parchi più Belli d’Italia (www.ilparcopiubello.it), ad oggi oltre 1.000 realtà, tra le quali vengono ogni anno selezionate le eccellenze tenendo conto degli aspetti storico-artistici, botanici, dello stato di conservazione, del programma di manutenzione e gestione, della presenza di adeguati servizi, dell’accessibilità e delle informazioni all’utenza.
Il Premio intende promuovere la cultura e la conoscenza di questo nostro inestimabile patrimonio, per rendere tali beni apprezzabili non solo da una ristretta cerchia di specialisti, ma soprattutto dai giovani e da un vasto pubblico nazionale e internazionale. Il concorso è ormai giunto alla quindicesima edizione e, poiché è l’unico Premio in Italia nel settore parchi e giardini, sta riscuotendo un interesse e un successo sempre più ampi. Lo dimostrano sia il numero che la qualità dei giardini partecipanti, sia l’attenzione da parte della stampa e dei media nazionali, in costante crescita nel corso degli ultimi anni.