Ci sono corde marce e intrise di sale che stringono e costringono questa pozzanghera di città, ferme e incrostate da decine e decine di anni, bulloni corrosi dalla ruggine che basta applicare un po' di vernice color argento e sembrano nuovi di pacca
La città è fatta di persone, certamente, tante persone e tante macchine, uno sciame di moscerini per un’idea di movimento, traffico, scambio, mobilità. Poi ci sono le case, i palazzoni e gli edifici storici. Eh si, perché la città, prima di tutto, è fatta di cose immobili, di pietra e di cemento. E la fermezza in città prevale senza ostacolo alcuno sul movimento, non facciamoci illudere dagli scooter imbizzarriti, non c’è proprio partita, credetemi.
Vi dirò di più, la differenza a favore dell’immobilità la fanno gli uomini stessi.
Ci sono corde marce e intrise di sale che stringono e costringono questa pozzanghera di città, ferme e incrostate da decine e decine di anni, bulloni corrosi dalla ruggine che basta applicare un po’ di vernice color argento e sembrano nuovi di pacca.
Li riconosci subito, hanno lo sguardo pietoso e il lamento sulle labbra, vecchie ferraglie che si scaldano al sole, mentre fuori piove. Complici e indispensabili uno per l’altro in uno sputo di cortile, inutili alla causa appena varcata la soglia.
Li trovi negli uffici pubblici, in quelli più piccoli dove non si svolgono attività considerate “essenziali”, ai margini della macchina istituzionale, dove spesso si fa fatica a svolgere con successo il proprio lavoro per mancanza di fondi e soprattutto di buone idee; li trovi anche negli uffici più grandi, sono dirigenti terrorizzati dal confronto con l’iniziativa privata, soprattutto quando gli interlocutori sono giovani. Ma i nostri bulloni, guardate bene, non arrugginiscono solo nella pubblica amministrazione. Inquinano anche i cda delle grandi società cittadine, protagonisti canuti di un’interminabile partita “inter nos”, convinti di dover resistere, di doversi proteggere da un futuro che si sta preannunciando più faticoso del previsto.
La loro lungimiranza è uno scudo antisommossa.
Gabriele Serpe