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“Il primo passo dopo aver compiuto una scelta”

La scelta fatta è un seme grezzo da covare con coraggio, perché possa sbocciare, completarsi, verificarsi; è l'atto che più si avvicina alla parola libertà. Scegliere insegna a scegliere, non scegliere insegna a subire


13 Gennaio 2015Rubriche > Lettere dalla Luna

letteredallaluna-testo-sfocatoImmagino il suono del piede, breve, intenso e dolcissimo, la luce negli occhi, il sorriso accennato quanto basta a griffare il volto, penso al primo passo di un uomo subito dopo avere compiuto una scelta.

Il primo passo deciso dopo mesi di ragionamenti contorti ed intensi, figli di un’intuizione che tante volte arriva mentre si è impegnati a fare dell’altro; dapprima fulminea, poi gravida e pesante nel posarsi al centro dello stomaco.

La scelta fatta è un seme grezzo da covare con coraggio, perché possa sbocciare, completarsi, verificarsi; è l’atto che più si avvicina alla parola libertà. Scegliere insegna a scegliere, non scegliere insegna a subire.

Muovere un passo deciso in funzione di una precisa volontà dettata dal proprio corpo e dalla propria mente è l’espressione della vita, è un atto divino. Perché non esiste scelta al mondo incapace di produrre effetto e, allo stesso tempo, sono pochi gli effetti inconvertibili; tutto è in gioco, sempre, ogni giorno.

Combattere la paura di fallire, la sensazione che “tanto non serve a niente”, non essere inermi. Miei cari guerrieri spennati, che la vostra rivoluzione abbia inizio.

 

Gabriele Serpe


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Lettere dalla Luna | Rubrica

Lettere dalla Luna | Rubrica

"L'ho fatto di nuovo, me ne sono andato. Ancora una volta quassù con le gambe a penzoloni. Ho ritrovato il cappello dove lo avevo lasciato e me lo sono rimesso in testa, lentamente, senza rimpianti; ho sfilato dallo zaino il piccolo quaderno granata e ho iniziato a scrivere l'ennesima lettera dalla luna. Per guardarvi da lontano, per pensarvi da vicino. Sotto ai vostri letti, fra i vestiti e la canfora dentro agli armadi, negli angoli della sala dove si ammucchia la polvere. Vi penso da lì, e disturbo, in rispettoso silenzio, l'intimità del guscio, l'inviolabilità della tana, il buio del nascondiglio".

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L’autore | Gabriele Serpe

Giornalista, cantautore e poeta. Fondatore di "Era Superba" e direttore dal 2008 al 2015. Ha pubblicato due raccolte di poesia "La Moda Del Lento" (2007, Editrice Zona), "L'Ego Nel Pagliaio" (2001, Nuova Editrice Genovese) e due dischi "Uno" (2014, Areasonica Records) e "Chi Cerca Trova" (2010, Areasonica Records).

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