Avvalersi del diritto alla retromarcia, maturato con anni di fatica, per mantenere fede ad un unico saldo principio: non lavoro per comprare, non compro per riempire, non voglio collaborare
Imprudente e baldanzoso, non ho paura della noia. La affronto a viso aperto. Lei mi leva il respiro, si sostituisce alla gravità e mi schiaccia al suolo. L’ho provocata, ho vuotato il sacco sino a toccare il fondo e ho resistito all’impulso contrario (aspirare felice a pieni polmoni grandi boccate di ossigeno dalla canna del gas).
Non aspettava altro, lei. Perché a forza di strisciare sul fondo alla fine trovi la via d’uscita e dopo la via d’uscita trovi la noia, la noia e l’immenso stellato.
Eppure sto incamerando, sto imparando a deflagrare senza l’aiuto della miccia. La parola d’ordine è resistere, a me sembra dannatamente intelligente resistere. Avvalersi del diritto alla retromarcia, maturato con anni di fatica, per mantenere fede ad un unico saldo principio: non lavoro per comprare, non compro per riempire, non voglio collaborare.
Gabriele Serpe