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“…Da loro dipende l’ultima goccia di splendore”

Alzi la mano chi non si è arreso, chi non ha accettato compromessi, chi ha tirato dritto con il suo bagaglio di dubbi e malesseri in nome di una libertà di movimento e di pensiero che non ha voce corrispondente nel vocabolario


13 Marzo 2015Rubriche > Lettere dalla Luna

letteredallaluna-quaderno2Alzi la mano chi si sente sballottato ogni giorno in un teatrino senza fine, fondato su regole semplici e meccanismi perfettamente funzionanti, alzi la mano chi queste regole le ha chiare e pur trovandole ingiuste e riprovevoli non riesce a trovare una via d’uscita. Alzino la mano coloro che si sentono offesi da chi non mette in dubbio le verità della televisione, da chi ha soltanto piacere a farsi distrarre un po’ dal noioso vivere e lavorare e gli sembra tutto sommato che ci sia crisi, certo, ma che è una ruota e tutto tornerà come prima, come se non fosse proprio quel come prima il problema.
Altro che offesi, alzi la mano chi si sente morire davanti ai tizi brillanti che parlano per sentito dire di qualsiasi argomento e usano la prima persona plurale quando si riferiscono a coloro che non si fanno fregare dal sistema. Loro sono proprio la mazzata, quella che fa perdere la speranza, vero?

Ora giù le mani. La alzi chi non si è arreso, chi non ha accettato compromessi, chi ha tirato dritto, sempre, con il suo bagaglio di personali dubbi e profondi malesseri in nome di una libertà di movimento e di pensiero che non ha voce corrispondente nel vocabolario. Chi al denaro non ha ceduto la vita, chi lo ha usato soltanto per sopravvivere, e chi quando il denaro non c’era è stato necessario sopravvivere senza. Chi è pronto a continuare di questo passo, dritto per la sua strada, domani e sempre. Alzi la mano, chi è pronto a farlo.

“Los que viven en mitad del mar desde hace siglos y que nadie conoce porque siempre viajan en dirección contraria a la nuestra. De ellos depende la última gota de esplendor“, Álvaro Mutis.

 

Gabriele Serpe


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Lettere dalla Luna | Rubrica

Lettere dalla Luna | Rubrica

"L'ho fatto di nuovo, me ne sono andato. Ancora una volta quassù con le gambe a penzoloni. Ho ritrovato il cappello dove lo avevo lasciato e me lo sono rimesso in testa, lentamente, senza rimpianti; ho sfilato dallo zaino il piccolo quaderno granata e ho iniziato a scrivere l'ennesima lettera dalla luna. Per guardarvi da lontano, per pensarvi da vicino. Sotto ai vostri letti, fra i vestiti e la canfora dentro agli armadi, negli angoli della sala dove si ammucchia la polvere. Vi penso da lì, e disturbo, in rispettoso silenzio, l'intimità del guscio, l'inviolabilità della tana, il buio del nascondiglio".

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L’autore | Gabriele Serpe

Giornalista, cantautore e poeta. Fondatore di "Era Superba" e direttore dal 2008 al 2015. Ha pubblicato due raccolte di poesia "La Moda Del Lento" (2007, Editrice Zona), "L'Ego Nel Pagliaio" (2001, Nuova Editrice Genovese) e due dischi "Uno" (2014, Areasonica Records) e "Chi Cerca Trova" (2010, Areasonica Records).

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