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Le piscine Massa (Nervi) e Mameli (Voltri) assieme al capannone (Prà) di custodia dei galeoni per la regata storica potrebbero essere ristrutturati grazie a un bando lanciato dalla Regione. Costo complessivo intorno ai 6,5 milioni, ecco i progetti in anteprima
Nella più classica delle zone Cesarini la giunta comunale ha dato il via libera alla presentazione di tre progetti preliminari per la riqualificazione di altrettante strutture sportive cittadine a un bando regionale (scaduto il 31 ottobre) che punta a distribuire circa 25 milioni di euro “avanzati” dagli ex fondi Fas. A beneficiare di questi contributi, che in minima parte potrebbero essere affiancati da qualche spicciolo messo a disposizione del Comune, potrebbero essere due storiche piscine genovesi come la Mameli di Voltri e la Massa di Nervi, del cui stato di degrado abbiamo già più volte parlato sulle pagine di Era Superba. A questi si potrebbe affiancare anche una nuova sede per i galeoni delle regate storiche delle Repubbliche Marinare, che sarebbero custoditi sempre nel complesso del centro veliero di Prà ma in una struttura ad hoc. Da sottolineare come la realizzazione di tutti e tre i progetti preliminari sia stata sostanzialmente a costo zero: per il capannone del Galeone ci hanno pensato gli uffici comunali, per la Mameli il disegno è stato regalato al consorzio Utri Mare dall’architetto Marco Pesce, per la Massa la donazione è arrivata dall’architetto Luca Mazzari.
«Non ci siamo fatti mancare nulla come amministrazione – scherza l’assessore allo Sport, Pino Boero – nel senso che appena sono arrivato mi hanno restituito le chiavi della piscina Massa. Abbiamo cercato delle soluzioni tampone per alcuni di questi impianti chiusi ormai da anni ma era necessario risolvere i problemi alla radice. Non si poteva fare un bando perché difficilmente si sarebbero trovate società disposte a investire in questo momento economico. Abbiamo dunque cercato di sfruttare la disponibilità della Regione Liguria sulla rimodulazione dei fondi Fas per gli anni 2007-2013 e naturalmente la programmazione per quelli 2014-2020 scegliendo questi progetti che chiederanno anche un esborso da parte del Comune, seppure minimale».
Non sono riusciti a rientrare nel bando altre due strutture da tempo chiacchierate: la piscina Nico Sapio di Multedo, per cui non c’erano i tempi tecnici per giungere a un progetto neppure preliminare, e il complesso tennistico di Valletta Cambiaso, al contrario di quanto anticipato qualche mese fa dall’assessore Boero.
Ora la palla passa alla Regione. «Non posso sapere come la Regione disporrà di queste risorse – dice Boero – ma a noi interessava dimostrare che davanti a strutture fatiscenti il Comune si è impegnato a cercare una strada sicura, seppure probabilmente non rapidissima, per avviare le riqualificazioni». E se i fondi non dovessero essere concessi? «Non voglio fare nessun piano B almeno finché qualcuno non mi deluderà sul piano A» dichiara l’assessore. «Non voglio certo dire che la Regione ci debba dare tutto e subito ma questi sono i progetti che abbiamo indicato ed è chiaro che qualcosa ci aspettiamo: se non tutto arriverà, aspetteremo il prossimo giro».
Ma vediamo più da vicino i tre progetti in corsa per i finanziamenti.
Il disegno della nuova piscina Massa, che con tutta probabilità verrà presentato ai cittadini nel corso di un incontro pubblico entro la fine del mese, prevede l’abbattimento delle gradinate che attualmente danno sull’asfalto, il rifacimento di tutti i locali interni e, soprattutto, la messa a norma della vasca che dovrebbe, quantomeno in via preliminare, allargarsi alle dimensioni regolamentari per la pallanuoto (33×20 metri con una profondità di 2 metri).
«Purtroppo – spiega il presidente del Municipio Levante, Nerio Farinelli – non è stato possibile rendere partecipe la comunità prima della presentazione del progetto preliminare ma i tempi erano davvero molto stretti. Ottenere questi finanziamenti per noi sarebbe un grande successo perché ci abbiamo lavorato ininterrottamente da settembre anche grazie alla preziosa collaborazione dell’architetto Mazzari e del suo staff».
L’aspetto forse più prestigioso di questo progetto è la richiesta di finanziamento per il rifacimento della pavimentazione di tutto il molo di Nervi per dare continuità alla Passeggiata Anita Garibaldi, che in questo modo arriverebbe fino al faro. E la piscina sarebbe anche un bel vedere grazie a un gioco di vetri e trasparenze, che garantirebbe appetibilità agli spazi interni pensati per convegni e altre attività non prettamente agonistiche.
Costo complessivo: 3,5 milioni di euro, di cui 2 per la piscina e 1,5 per la riqualificazione viaria. «Si tratta di una struttura piuttosto semplice e leggera – riprende Farinelli – che si inserisce bene nel contesto del porticciolo e crea un collegamento naturale con il borgo e la passeggiata. Siamo riusciti ad avere il via libera per provare ad acchiappare i finanziamenti europei in extremis ed è una cosa che ci riempie di gioia. Peccato solo che arrivi in un momento in cui la città avrebbe bisogno di ben altri fondi su altre poste per riprendersi dall’alluvione: ma questi, purtroppo, sono finanziamenti vincolati e se non venissero spesi su queste partite sportive andrebbero persi».
Progetto riqualificazione Mameli di Voltri – Prospetto Est
Altra storica piscina che potrebbe rinascere grazie all’intervento dei fondi europei è la Mameli di Voltri. Come noto, la struttura rientra nella concessione demaniale affidata al consorzio Utri Mari, una sorta di partecipata del Comune di Genova, che si occupa anche della gestione della società sportiva e della passeggiata ponentina. Il progetto di riqualificazione, realizzato dall’architetto Pesce socio del consorzio che ha chiesto l’intervento di Tursi per trasformare il disegno in realtà, prevede anche in questo caso il rifacimento integrale della vasca secondo le prescrizioni della FIN per la pallanuoto agonistica. Nuovi saranno anche gli spogliatoi dopo che le vecchie strutture erano state demolite da Autorità Portuale assieme a una desueta falegnameria. Tutta l’impiantistica interna sarà rivista per consentire un abbattimento dei costi di gestione che, tuttavia, potranno contare anche sugli introiti provenienti dalla spiaggia libera attrezzata prospiciente, anch’essa interessata dal restyling. Infine, è prevista anche l’eliminazione del “pallone” e la sua sostituzione con una copertura telescopica che consenta di fare attività al coperto in inverno (con la protezione anche di una parte delle gradinate) e all’aperto in estate.
«Una delle regioni per cui la pallanuoto ha perso molto del suo appeal – spiega il presidente del Municipio Ponente, Mauro Avvenente – è stata il suo confinamento nei mesi invernali dentro le piscine. Non a caso società storiche come la Mameli o la Sportiva Nervi sono fallite. Con questo intervento, non solo architettonico ma anche funzionale con nuove attrezzature per il riscaldamento e il filtraggio delle acque, pensiamo a far rinascere una piscina storica aperta nel 1956. Speriamo che la Regione tenga conto anche dell’alto valore sociale di un impianto sfruttato dai bambini delle scuole, dai ragazzi differentemente abili, da chi non ha grandi disponibilità economiche e dai carabinieri subacquei di Voltri».
I costi per l’intera riqualificazione dovrebbero aggirarsi attorno ai 3,3 milioni di euro (2,5 milioni per le strutture, 830 mila euro per l’efficientamento energetico).
I tempi di realizzazione sono comunque ancora lunghi, come ci spiega Andrea Mariani, funzionario dell’assessorato allo Sport: «Se la Regione dovesse confermare i fondi in tempi piuttosto rapidi, abbiamo previsto un cronoprogramma che attraverso le necessarie procedure a evidenza pubblica arrivi ad affidare i lavori entro la fine del 2015». I cantieri a quel punto dovrebbero durare non meno di 2 anni. «I lavori sono piuttosto complessi – ricorda Mariani – ma il progetto prevede una realizzazione per lotti progressivi in modo che l’intero complesso possa riaprire le porte ai cittadini prima di tre anni».
La speranza per il presidente di Municipio Avvenente è di poter vedere qualcosa di concreto entro la fine del suo secondo mandato (primavera 2017): «Sarei la persona più felice del mondo se potessi vedere la fine di una serie di opere come il Por di Prà e la riqualificazione della Mameli: potrei andarmene a pescare soddisfatto».
Un po’ a sorpresa il terzo progetto che potrebbe rientrare nei finanziamenti ex Fas è il rifacimento della struttura che ospita i due galeoni storici utilizzati, negli ultimi anni con scarsissimi risultati, per le regate delle Repubbliche Marinare. Le imbarcazioni sono attualmente conservate nel capannone centrale del centro veliero di Prà; tuttavia, l’area è stata concessa quest’estate alla Federazione italiana canottaggio che realizzerà il primo centro di eccellenza nazionale per giovani promesse e grandi campioni.
«Avere atleti provenienti da ogni dove che potranno trovare strutture adeguate per fare sport è una grande opportunità per il Ponente» dice Avvenente. «Con 450 mila euro dei Por riusciremo a sistemare il campo di regata e stiamo pensando anche all’accoglienza e alla ricettività: a Villa de Mari nascerà un ostello che lavorerà in simbiosi con gli impianti sportivi della Fascia di Rispetto». Così vedere nuotare nella piscina di Prà campioni internazionali del calibro di Ryan Lochte, come successo i giorni scorsi, o vogare i futuri eredi dei fratelli Abbagnale potrebbe trasformarsi da eccezione a norma.
Ecco allora la necessità di spostare i due galeoni in una struttura che potrebbe fungere anche come una sorta di museo o, comunque, di polo attrattivo attraverso una superficie trasparente per dare visibilità a un’attività su cui l’amministrazione vorrebbe puntare nei prossimi anni. Qui i costi sono decisamente più bassi rispetto a quelli delle altre due opere e dovrebbero aggirarsi attorno ai 460 mila euro.
C’era una terza struttura a Ponente che sarebbe rientrata volentieri tra gli impianti da riqualificare attraverso i fondi europei: stiamo parlando della piscina Nico Sapio di Multedo, la cui situazione purtroppo non si è potuta sbloccare per mancanza di un vero e proprio progetto di rilancio.
«Mia nonna – sorride amaro il presidente Avvenente – diceva sempre che per poter sperare di vincere la lotteria di Capodanno bisogna almeno comprare un biglietto. Il biglietto in questo caso è rappresentato dal progetto che per la Sapio non c’è. L’assessore Boero sta valutando se far partire un altro bando oppure ragionare sull’utilizzo polifunzionale della struttura mettendo a gara anche i campetti da calcetto e tennis, che grazie all’impegno dei volontari sono stati riaperti gratuitamente a tutti i bambini della zona».
Voci di corridoio dicono che l’amministrazione sia sempre più orientata verso un project financing per la riqualificazione complessiva delle strutture. Accantonato il progetto di Multedo 1930 che versa in cattive acque economiche, parrebbe che un’altra grande società sportiva cittadina si sia fatta avanti per rilevare l’intero compendio sportivo: si potrebbe, dunque, tonare a parlare di addio alla piscina ma, prima, bisognerà convincere gli abitanti.
Fino a qualche settimana fa sembrava che all’interno di questa infornata di fondi Fas potesse rientrare anche la riqualificazione dei campi da tennis di Valletta Cambiaso che, invece, sono rimasti fuori dal bando. Ma anche per questo progetto, assicura l’assessore Boero, le acque non sono ferme: «La riqualificazione di questi impianti probabilmente andrà avanti su altre strade: potrebbe richiedere in futuro l’intervento di fondi Fas ma non dovrebbe esserci alcuna necessità di intervento da parte del Comune perché in questo caso ci penserebbero almeno in parte i capitali privati di My Tennis, che hanno in gestione gli spazi, ed eventualmente la Federtennis».
Simone D’Ambrosio