L'aeroporto di Genova classificato come scalo di interesse nazionale per l'area nord-ovest, ma non strategico (ruolo assegnato a Milano Malpensa). In Aula Rossa un'interrogazione all'assessore Sibilla sulle azioni messe in campo in ottica della nuova gara per la privatizzazione
Dopo la presentazione avvenuta nelle scorse settimane da parte del ministro dei Trasporti Maurizio Lupi del Piano nazionale degli aeroporti e l’assegnazione all’ aeroporto di Genova del grado di scalo “di intersse nazionale” (per quanto riguarda il nord ovest insieme a Milano Linate, Torino, Bergamo, Brescia e Cuneo – Milano Malpensa l’unico definito “strategico”), il tema aeroporto è tornato oggi in Consiglio comunale. I consiglieri Rixi (Lega Nord) e Gioia (Udc) hanno infatti presentato un articolo 54 (interrogazione a risposta immediata) all’assessore al Turismo Carla Sibilla per fare il punto sulle azioni messe in campo dal Comune per il rilancio del Cristoforo Colombo anche e soprattutto in ottica della nuova gara dopo quella andata deserta per l’acquisizione da parte di privati della quote (60%) di Proprietà dell’Autorità Portuale.
In attesa della nuova gara per la privatizzazione e il rilancio dello scalo, che lo stesso Doria nei giorni scorsi ha definito “da non sbagliare”, il consigliere comunale Alfonso Gioia si è concentrato sul mancato “status” di aeroporto strategico: «Qualche anno fa al Colombo venne attribuito lo status di scalo strategico con possibilità di sviluppo, anche grazie al porto. Ora da Roma arriva una valutazione diversa: il Colombo non è più tra gli aeroporti a carattere strategico, è stato declassato a carattere nazionale. Ma Lupi ha anche detto che questa dicitura bisogna guadagnarsela, acquisendo una caratterizzazione e integrazione con gli aeroporti vicini».
Per quanto riguarda il Piano presentato dal ministro Lupi (il cui iter di approvazione è ancora lungo), sono stati individuati 11 aeroporti “strategici” e 26 “di interesse nazionale” dopo aver suddiviso lo stivale in dieci bacini di traffico e aver quindi assegnato per ognuno di essi un solo aeroporto strategico (ad eccezione del bacino centro-nord a cui ne sono stati assegnati due). Concentrandoci sull’area che riguarda Genova, leggiamo sul Piano alla voce Criteri per l’individuazione degli aeroporti strategici: “Per l’identificazione degli aeroporti strategici di ciascun bacino sono stati presi in considerazione, innanzitutto, gli aeroporti inseriti nella core network europea, tra i quali, in primis, i gate intercontinentali (Milano Malpensa, Venezia, Roma Fiumicino). Pertanto, laddove, come nel bacino Nord-Ovest, sono risultati inseriti più aeroporti rientranti nella core network, si è individuato quale aeroporto strategico del bacino quello rivestente il ruolo di gate intercontinentale, ossia Milano Malpensa.” Diverso dunque il criterio di base del nuovo documento rispetto all’atto di indirizzo presentato dall’ex ministro Passera un anno fa, che individuava 31 scali (fra cui Genova) di interesse nazionale e i restanti sotto diretta gestione delle regioni che a loro volta avrebbero anche potuto deciderne la chiusura.
L’assessore Carla Sibilla ha risposto così ai consiglieri Rixi e Gioia sulle azioni intraprese da Tursi: «Abbiamo firmato un accordo con numerosi soggetti per realizzare la progettazione della fermata ferroviaria e il posteggio di interscambio in aeroporto (qui approfondimento di Era Superba, ndr). Nel frattempo lavoriamo per mantenere e implementare le rotte già avviate, per aumentare i voli, insieme a Regione e Unioncamere che investiranno in nuovi voli selezionati di comune accordo con gli operatori turistici della città. Sulle rotte esistenti, in particolare, l’obiettivo è quello di renderle maggiormente stabili, oltre che puntare a crescere come frequenza o, nel caso di tratte più lunghe, capienza».