Aster potrà godere complessivamente di oltre 40 milioni di euro: 18 in parte corrente, 12 in conto capitale previsti dal contratto di servizio ordinario e oltre 10 milioni di finanziamenti straordinari complessivi. «Tutto questo – commenta con soddisfazione il direttore di Aster, Mauro Grasso – ci consentirà nuovamente di poter realizzare interventi completi e programmabili, evitando di dover ricorrere a interventi palliativi e consueti “tapulli”»
Ancora in attesa di poter presentare e discutere il bilancio previsionale per il 2015 (c’è tempo fino a fine luglio), l’assessore ai Lavori pubblici, Gianni Crivello, conferma quanto già annunciato ad aprile con l’illustrazione dell’elenco annuale dei lavori pubblici: nel 2015 sarà previsto uno stanziamento straordinario di 8 milioni e 250 mila euro per le manutenzioni di strade, marciapiedi, verde pubblico, segnaletica, impianti di illuminazione e semaforici. Una sorta di riedizione in miniatura del piano Straordinaria Genova, con cui la giunta Vincenzi aveva investito circa 30 milioni in due anni.
Tursi, dunque, dopo qualche anno di restrizione, prova a invertire la rotta facendo gli straordinari attraverso un indebitamento ad hoc. Oltre 6 milioni di euro saranno investiti sul capitolo strade, andando sostanzialmente a raddoppiare la dotazione prevista dal contratto di servizio di Aster e raggiungendo un importo complessivo di poco inferiore ai 12,5 milioni di euro. Nel 2015 verranno così asfaltati circa 350 mila mq di strade, di cui 200 mila grazie al piano straordinario, e saranno ripristinati 12500 mq di marciapiedi, di cui 6500 di interventi straordinari. Grazie a oltre 1 milione di risorse aggiuntive rispetto agli 1,6 milioni del contratto di servizio, saranno 500 gli impianti di illuminazione e i semafori interessati a manutenzione, raddoppiando gli interventi ordinari. Leggero aumento anche per gli interventi sul verde pubblico: i 640 mila euro straordinari porteranno a oltre 3 milioni le risorse disponibili con cui, tra le altre cose, saranno garantiti 160 interventi di reimpianto.
Un capitolo degli 8,250 milioni sarà dedicato al rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale, con poco meno di 430 mila euro che implementeranno i 730 mila di dotazione standard. La gestione di questo tipo di interventi passerà in toto, anche se ancora in via sperimentale, nelle mani dei Municipi. Inoltre, saranno ripristinati 2100 attraversamenti pedonali, 700 in più di quanto si sarebbe riuscito a fare solo con il contratto di servizio.
A livello complessivo, invece, i lavori più significativi interesseranno la riqualificazione di Mura delle Cappuccine, il ripristino della pavimentazione a lastre di via Assarotti, e via Cairoli, la sistemazione dei marciapiedi di via Caffaro, Lungomare di Pegli, via Merano, via Fillak e via Rimassa, il rinnovo del viale alberato di via Pastrengo, la messa in sicurezza di via Mogadiscio, la sistemazione dello spartitraffico di via Cantore, il ripristino dei vialetti di Villa Piaggio e della pavimentazione in gomma di piazza G. Ferraris.
Ma gli interventi su strade, verde e impianti non sono gli unici finanziamenti straordinari sui lavori pubblici previsti dall’amministrazione. L’aumento più significativo di risorse riguarderà, infatti, la pulizia dei rivi (esclusi, naturalmente, gli interventi di ingegneria idraulica): ai poco più di 560 mila euro del contratto di servizio annuale, vengono aggiunti oltre 1,3 milioni di euro per una dotazione complessiva che sfiorerà i 2 milioni di euro. Uno stanziamento indispensabile per intervenire sulle situazioni di maggiore difficoltà negli 88 rivi cittadini (di cui 28 tombati, cioè coperti) che superano il chilometro di lunghezza e le altre centinaia più brevi. I lavori riguarderanno il completamento dello sgombero di materiale post alluvionale per complessivi 25 mila metri cubi e la rimozione della vegetazione dagli alvei per 20 mila metri quadrati.
L’assessore Crivello, però, tiene a sottolineare un aspetto importante: «Un po’ di verde nell’alveo non genera alluvione». Come da spiegazione dei tecnici presenti all’incontro con la stampa, la maggior parte delle canne o delle sterpaglie che vediamo nei rivi cittadini non sono fonte di intoppo per la defluenza idrica: anzi, le radici trattengono il terreno sottostante e diminuiscono il trasporto di materiale solido. In sostanza, l’acqua quando ha necessità di passare riesce a piegare senza alcuna difficoltà buona parte di questa vegetazione che, in questi ambienti, trova il suo habitat naturale.
Significativo anche l’aumento di risorse per la manutenzione straordinaria delle caditoie per la raccolta e lo smistamento dell’acqua piovana: ai soli 250 mila euro del contratto annuale si aggiungono 800 mila euro straordinari superando così il milione di euro complessivo (negli ultimi tre anni i finanziamenti, invece, erano oscillati tra i 200 e i 250 mila euro). Con questa dotazione si realizzeranno 300 interventi anche se, per ammissione di Aster, la città ne avrebbe bisogno di almeno 3 volte tanto.
Nel 2015, dunque, Aster potrà godere complessivamente di oltre 40 milioni di euro: 18 in parte corrente, 12 in conto capitale previsti dal contratto di servizio ordinario e oltre 10 milioni di finanziamenti straordinari complessivi. «Tutto questo – commenta con soddisfazione il direttore di Aster, Mauro Grasso – ci consentirà nuovamente di poter realizzare interventi completi e programmabili, evitando di dover ricorrere a interventi palliativi e consueti “tapulli”». Ma non tutte le opere potranno essere realizzate direttamente dalla partecipata del Comune. «Di sicuro non appalteremo le asfaltature che sono il nostro core business – assicura Grasso – mentre per altri lavori come il rifacimento dei marciapiedi o la pulizia dei rivi dovremmo sicuramente affidarci all’esterno, sempre mantenendo la regia dei lavori. Le risorse umane che abbiamo a disposizione sono limitate e anche se potranno migliorare proprio grazie al piano straordinario, di certo non siamo in grado di coprire tutti gli interventi internamente».
Ancora fermo al palo, invece, il tanto atteso tavolo di coordinamento tra gli uffici comunali dei lavori pubblici e i responsabili delle grandi utenze del sottosuolo (luce, acqua, gas e nuove tecnologie): una delle principali difficoltà della nostra città è proprio la mancanza di coordinamento tra tutti i soggetti che hanno necessità di “bucare” asfalto e marciapiedi per realizzare il proprio lavoro. L’assessore Crivello ha più volte annunciato la volontà di dare vita a un percorso condiviso da tutti gli attori per concentrare gli interventi e ridurre al minimo i disagi. L’immensa mole di lavoro per gli uffici comunali a seguito degli interventi, emergenziali e non, post alluvione, ha sostanzialmente stoppato ogni discorso ma la speranza è che si possa tornare a parlarne a breve. Anche perché sarebbe un vero peccato, oltre che uno spreco di denaro pubblico e una fonte di grande rabbia per i cittadini, vedere una strada appena riasfaltata nuovamente aperta dopo pochi mesi per far passare la fibra ottica o per cambiare, come imposto dalle norme, i tubi del gas.
Simone D’Ambrosio