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Bentornata Era Superba

Maniche rimboccate, dita sulla tastiera, orecchie ben aperte e mente fumante. Dopo un silenzio fin troppo lungo, riparte l'avventura di Era Superba. Dove ci condurrà? Lo scopriremo assieme, giorno dopo giorno. Intanto, il nuovo direttore, Simone D'Ambrosio, prova a tracciare la rotta


4 Febbraio 2016Editoriali > Notizie

Non pretendiamo che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi può essere una grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e disagi, inibisce il proprio talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è l’incompetenza. Il più grande inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita ai propri problemi. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. L’unico pericolo della crisi è la tragedia che può conseguire al non voler lottare per superarla.

La nuova rotta di Era SuperbaParole e musica di Albert Einstein (usate anche da Mattia Perin qualche tempo fa, ma vabbè…). È da qui che vogliamo provare a riprendere l’avventura di Era Superba. Dopo i saluti di Gabriele (che, come scoprirete col tempo, non sono per nulla stati un addio), ci siamo presi un po’ di tempo per capire come proseguire il viaggio. Perché abbandonare la nave alla deriva a noi, e speriamo anche un po’ a voi, sarebbe spiaciuto un bel po’. Eccoci, dunque, con le maniche rimboccate, a cercare di tracciare una rotta. Una rotta che impareremo a conoscere giorno dopo giorno, onda dopo onda, anche e soprattutto grazie a voi amici e lettori, se deciderete di darci ancora fiducia. Il viaggio verso una “nuova Era” inizia oggi, da qui e speriamo che possa portarci lontano, o quantomeno che ci accompagni ancora a lungo. Per questo, avremo bisogno di tutti voi. Dei vostri commenti, delle vostre interazioni e condivisioni su Facebook e Twitter, delle vostre segnalazioni e proposte. Se qualcuno, poi, volesse darci una mano ancor più “concreta”, saremo ben felici di ascoltarlo. Come chi vorrà suggerci spunti, mandarci critiche o farci qualche apprezzamento.

La nuova Era, che non sarà poi tanto diversa da quella che avete sempre conosciuto. Cercheremo di affrontare, sempre con la nostra visione e i nostri approfondimenti, temi che in città fanno parlare o che crediamo sia importante che lo facciano. Al momento non lo faremo più con la rivista cartacea ma concentreremo i nostri sforzi sul web. Nei prossimi giorni inizierete a prendere confidenza con il nuovo taglio editoriale che punterà molto su focus monotematici affrontatati da molteplici punti di osservazione, sugli eventi cercando di dare un po’ di risalto anche a ciò che non trova spazio nel mainstream mediatico locale, su rubriche che ci offriranno tanti spunti di riflessione, e naturalmente sui nostri ormai classici approfondimenti.

Noi non temiamo l’ampiezza della discussione, anche se attraverso essa aumentiamo la materia di critica sul nostro operato. A noi preme creare l’interesse, l’amore alla discussione e alla critica onesta poiché sappiamo che l’agnosticismo e l’assenteismo di fronte ai problemi della vita collettiva sono i fattori cari ai timorosi del progresso sociale.

Ecco la lanterna che proteggerà la nostra rotta. Onde e tempeste speriamo di schivarle e, se non ci riusciremo, cercheremo almeno di affrontarle con questo spirito. L’importante è non stare zitti troppo a lungo perché…

sempre l’ignoranza fa paura ed il silenzio è uguale a morte

Simone D’Ambrosio
foto di Nicola Giordanella


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