Giunta e maggioranza vanno nuovamente sotto su un tema delicato come Amiu. Una parte dei consiglieri, fra cui la stessa Lista Doria, scrivono al primo cittadino per chiedere un giorno alla settimana da dedicare a gruppi di lavoro tematici per il confronto sugli obiettivi e alle azioni di ogni assessorato. La via della coesione a Tursi è ancora una chimera
Non è mancato qualche colpo di scena nell’ultima seduta del Consiglio comunale prima della pausa estiva (i lavori delle Commissioni riprenderanno il 31 agosto, prossimo Consiglio previsto l’8 settembre), in cui c’era grande attenzione per la tenuta della maggioranza dopo l’uscita dal Pd dei consiglieri Gozzi e Caratozzolo, passati al Gruppo Misto. Ed è stato proprio grazie al voto dei transfughi democratici che è stato approvato un ordine del giorno – proposto dal M5S e votato anche da Udc, Gruppo Misto tranne Malatesta, Lista Musso, Lega e Pdl (astenuto Campora), Bruno (Fds) e Pastorino (Sel) – che impegna sindaco e giunta a “dare mandato politico ad Amiu per rimuovere dai vertici aziendali gli attuali dirigenti e direttori di servizio, sostituendoli con persone in possesso di un curriculum professionale più adatto”. Certo, solitamente gli ordini del giorno lasciano il tempo che trovano, ma a colpire è soprattutto il dato politico di una giunta e una maggioranza andate nuovamente sotto su un tema delicato e che continuerà a far discutere non solo dopo la pausa estiva.
I conti verranno fatti probabilmente a partire da domani nel corso di una riunione di maggioranza (preceduta da un incontro più ristretto solo di ciò che rimane dei consiglieri Pd), convocata inizialmente per giovedì pomeriggio e poi slittata a venerdì per la previsione di una tarda conclusione dei lavori consiliari di ieri. E proprio su questo incontro i consiglieri di Lista Doria, Sel e Gianpaolo Malatesta hanno scritto una lettera aperta a sindaco e giunta per lamentare l’inadeguatezza di tempi e modi della convocazione della riunione che appare “inadeguata al raggiungimento dell’obiettivo, che tutti avvertiamo come urgente, di rilanciare l’iniziativa dell’Amministrazione superando in positivo la fase critica che si è recentemente aperta”. Secondo i firmatari per ridare fiato alla maggioranza non è possibile affidarsi “alla logica emergenziale di una ricerca occasionale del sostegno dei consiglieri; dobbiamo piuttosto sforzarci di restituire a quest’ultimi un ruolo attivo e propositivo che li veda ampiamente coinvolti in tutto il processo di decisione politica e non solo nel momento del voto“. Per fare ciò i consiglieri propongono l’organizzazione per la prima settimana di settembre di “una giornata di lavoro seminariale dedicata al confronto sugli obiettivi e alle azioni di ogni assessorato. Per meglio rispondere alle richieste pervenute da tutti i consiglieri nell’ultima riunione di maggioranza, pensiamo sia utile che la giornata preveda, oltre ad un momento iniziale e finale plenario, anche dei gruppi di lavoro tematici, avvalendosi del supporto professionale di facilitatori di cui l’amministrazione dispone”.
La seconda sorpresa della giornata ha riguardato la famosa mozione del Pd sul suq di Turati – corso Quadrio. Dopo essere stato presentato in pompa magna con tanto di conferenza stampa, il documento si era un po’ perso nel nulla: ricomparso all’improvviso all’ordine del giorno dell’ultima seduta, è stato rimandato in Commissione, con il capogruppo Pd, Simone Farello, che ha accolto la richiesta dell’assessore alla Legalità, Elena Fiorini. Voci di corridoio dicono che la giunta abbia promesso di non mettere in campo alcuna soluzione prima di settembre, quando il tema, assieme alla mozione del Pd, dovrebbe essere discusso in Commissione. Un tira e molla un po’ assurdo ma piuttosto sintomatico di come né la giunta né tanto meno le forze politiche di maggioranza abbiano le idee chiare su come affrontare definitivamente la questione mettendo insieme le rivendicazioni di cittadini e commercianti e i desideri dei protagonisti del mercatino.
Tornando all’intenso Consiglio comunale, al primo punto dell’ordine del giorno si è affrontata quella che dovrebbe essere stata l’ultima votazione sul nuovo Piano urbanistico comunale. Il Consiglio ha approvato con 21 voti favorevoli (Pd, Lista Doria, Gruppo Misto e Udc), 4 astenuti (Pdl) e 9 contrari (M5S, Lista Musso, Baroni del Gruppo Misto) le controdeduzioni della giunta alle ultime osservazioni pervenute senza alcuna sostanziale novità rispetto a quanto già anticipato. Ora il Puc andrà in Conferenza dei servizi, già convocata il 5 agosto, che avrà 90 giorni di tempo per verificare l’aderenza del Piano alle norme urbanistiche sovraordinate e il rispetto dei parametri imposti dalla Valutazione ambientale strategica. A quel punto, salvo ulteriori osservazioni che comporterebbero un nuovo passaggio in Consiglio, ci sarà la pubblicazione ufficiale e quindi l’entrata in vigore entro il 7 dicembre, termine in cui scade il peridio di salvaguardia che consente di rispondere già attualmente alle eventuali richieste urbanistiche sulla base di quanto previsto nel nuovo piano regolatore.
Come previsto, rinviata a settembre anche la seconda discussione all’ordine del giorno che riguardava la tanto attesa delibera sul nuovo regolamento della movida: le critiche piovute da più parti al documento su cui stanno lavorando a quattro mani gli assessori Piazza e Fiorini hanno costretto a un momentaneo ritiro del provvedimento, in attesa di una ricalibrazione e di una nuova condivisione con tutti gli attori in gioco che verosimilmente non avverrà prima di settembre.
Come detto in apertura, molto calda la discussione sulla delibera che allinea il piano industriale di Amiu alla nuova legge regionale sul ciclo dei rifiuti. Rispetto a quanto già deciso lo scorso anno (qui l’approfondimento), cambia solo il capitolo legato alla collocazione dell’impianto di separazione secco-umico che, come anticipato, non avverrà più nelle strutture di Volpara e Rialzo ma direttamente a Scarpino. Intanto, proseguono le manovre per l’ingresso di un partner privato, che sarà sempre più probabilmente Iren, e gli incontri per la definizione degli spazi in cui collocare i nuovi impianti di biodigestione e di trattamento della raccolta differenziata: mentre c’è chi si sta attrezzando per trovare soluzioni all’esterno del Comune di Genova ma all’interno della Città Metropolitana, sembra riprendere quota l’ipotesi dell’area ex Colisa, inizialmente precettata come campo-base per i lavori della Gronda. «Sarebbe meglio che le aree venissero individuate all’interno del nostro Comune – ha detto il capogruppo Pd, Simone Farello – perché rafforzerebbero il patrimonio di Amiu e consentirebbero di chiudere il ciclo dei rifiuti in città. Se ciò non fosse possibile bisognerebbe comunque ottenere la disponibilità delle aree entro la fine dell’anno e far sì che i costi per l’acquisizione non siano maggiori di quanto succederebbe con la soluzione interna».
Da segnalare l’approvazione di un documento tecnico dovuto che attesta la situazione di equilibrio del bilancio del Comune di Genova. L’occasione è stata utile all’assessore Miceli per informare ufficialmente circa l’importo definitivo che arriverà da Roma dal fondo di compensazione per i mancati trasferimenti Imu-Tasi: si tratta di 20 milioni e 835 mila euro, circa 7 milioni in meno rispetto allo scorso anno. Sarà a partire da questa cifra che gli uffici dovranno produrre la variazione di bilancio già ampiamente annunciata nelle scorse settimane e che verrà proposta a giunta e Consiglio alla ripresa dei lavori. Al momento, comunque, lo stanziamento del fondo compensativo ha consentito già una prima variazione significativa ad alcune voci come 4,6 milioni in più a favore dei servizi sociali.
Approvate, infine, altre due delibere: la prima dà il nulla osta all’accordo di valorizzazione del complesso dei Forti e al trasferimento dal demanio degli immobili rientranti nella cosiddetta “prima fase” (Belvedere, Crocetta, Tenaglie, Begato, Sperone Puin, Torre Granara), la seconda conferisce alla Fondazione Teatro Carlo Felice una servitù d’uso sull’area esterna alla Palazzina Liberty di Villa Gruber (già a disposizione del Teatro) e un comodato d’uso gratuito di 50 mq in fregio alla limitrofa via Cesare Corte.
Simone D’Ambrosio