"Chi fa i santi senza becco, fa il Natale poveretto". E dato che Era Superba al Natale, e ai Santi, ci tiene, ecco un ricetta doc: faraona al forno alla genovese, con pancetta e patate
“Chi fa i santi senza becco, fa il Natale meschinetto…” o poveretto. Scegliete voi la versione, più o meno dialettale. Resta il fatto che da buona tradizione, sulle tavole liguri nella festa di Ognissanti non può mancare un piatto a base di carne di volatile. E neppure noi vogliamo essere da meno, per cui oggi vi proponiamo un grande classico, che può essere rispolverato in qualsiasi occasione particolarmente conviviale: la faraona al forno, con pancetta e patate. Un piatto particolarmente gustoso, non troppo complicato, anche se un po’ lungo da preparare.
– Una faraona intera da almeno 1 kg
– 100 g di pancetta
– 1/2 bicchiere di vino bianco
– 1 spicchio d’aglio
– erbe aromatiche (i cosiddetti “sapori”: salvia, rosmarino, origano)
– sale, pepe, olio
– 4 patate
– spago da cucina
Se non l’ha già fatto il pollivendolo, sviscerate la faraona e bruciacchiate l’eventuale peluria rimasta sull’esterno. Poi sciacquate bene e asciugate tutto con carta assorbente. Con due o tre fette di pancetta, fate un piccolo trito assieme all’aglio, un po’ di salvia, rosmarino e sale e inserite il composto all’interno del volatile. Chi vuole può anche adagiare all’interno della faraona le interiora precedentemente rimosse e ripulite.
A questo punto, non resta che ricoprire la faraona con il resto della pancetta, qualche foglia di salvia e rametto di rosmarino e avvolgere tutto con dello spago da cucina in modo che resti ben aderente alla carne. Adagiate la pietanza in una pirofila, precedentemente oliata, bagnate tutto con il vino e accendente il forno ad almeno 180°.
Pulite le patate, tagliatele a cubetti e adagiatele nella pirofila. A questo punto il forno dovrebbe essere ben caldo per cui potete mettete tutto a cuocere per circa un’ora, bagnando di tanto in tanto con il fondo della cottura. E attenzione a non utilizzare troppo olio perché il grasso della pancetta, scaldandosi, sarà più che sufficiente.
Così come le varianti del proverbio, esistono altrettante fantasie della ricetta. Voi come la preparate? Quali sono i vostri ingredienti segreti?