Un'associazione composta da guide turistiche e storici dell'arte con lo scopo di raccontare la città di Genova e i suoi tesori ai più piccoli, ma anche agli adulti distratti...
L’Associazione Culturale GenovArte opera sul territorio genovese dal 2000 con lo scopo principale di “valorizzare la storia ed il nostro passato, con un occhio di riguardo per il recupero delle tradizioni locali”. La peculiarità di questa associazione, formata da storiche dell’arte con esperienze di didattica e guide turistiche abilitate, è il tipo di pubblico a cui essa rivolge i propri sforzi: i bambini.
L’ampio ventaglio di attività proposte è pensato infatti per essere di immediata fruizione per i piccoli in età scolare, ed è per questo che l’associazione lavora a stretto contatto con le scuole realizzando percorsi tematici ideali per le classi, da quelli storici e artistici a quelli gastronomici o incentrati su personaggi chiave della nostra storia come Andrea Doria o Cristoforo Colombo. Vengono organizzati anche percorsi particolari per gruppi o famiglie. Alla vigilia del nuovo anno scolastico l’associazione si appresta a riprendere le sue attività e a proporne di nuove: abbiamo parlato con Cristina Ferrari, membro dell’associazione che cura le visite guidate, i percorsi didattici e parte dei laboratori.
Qual è stato il primo motivo che vi ha spinto a creare un’associazione di questo tipo, rivolta principalmente a un pubblico in età scolare?
«Devo dire che principalmente ci ha spinto la voglia di far conoscere il patrimonio culturale della nostra città e della Liguria più in generale. Troppo spesso gli adulti non conoscono segreti e bellezze di Genova e allora ci siamo dette perché non cominciare a coltivare le nuove generazioni, a incuriosirle sul territorio in cui vivono per amarlo e preservarlo».
La conoscenza del patrimonio storico-artistico che ci circonda (e di conseguenza il rispetto per tale patrimonio) è, purtroppo spesso, minima se non nulla in molti genovesi. Voi andate, per così dire, alla radice, rivolgendovi ai bambini: famiglie ma anche classi scolastiche. Trova che le scuole dedichino sufficienti energie a trasmettere la conoscenza della realtà culturale e storica della città e del territorio ai bambini?
«Ci provano. Purtroppo le risorse destinate alla scuola sono sempre più scarse e a farne le spese sono i bambini. Gli insegnanti fanno quello che possono con ciò che hanno. Il nostro ruolo è, seppur nella brevità dei laboratori e dei progetti che proponiamo, quello di aiutarli a stimolare i ragazzi alla curiosità per ciò che li circonda, andando alla ricerca dei piccoli, grandi tasselli della Storia e ponendo le basi per la formazione di uno spirito critico, attento alla realtà che lo circonda e ben consapevole che passato e presente sono sempre e comunque legati e in dialogo tra loro».
I vostri percorsi sono divisi in classici e alternativi, organizzati questi ultimi per aree tematiche: quali sono gli argomenti più amati dai piccoli?
«Quest’anno abbiamo lavorato sui cantautori genovesi e il successo è stato enorme, tanto quanto la nostra soddisfazione nel vedere i bambini così curiosi nel conoscere non solo De André e Paoli, ma anche Bindi, Tenco, Lauzi. I bambini poi si divertono a parlare di tradizioni culinarie e a scoprire arredi e oggetti oramai lontani dall’uso quotidiano. Ma negli anni si sono anche appassionati ai presepi genovesi, ai burattini, ai pirati… Ma forse uno degli aspetti che più affascina le classi è l’uscita sul territorio».
Riscontrate quindi sufficienti partecipazione e interesse? Se da piccoli è grande lo stupore all’ingresso, per esempio, di un palazzo storico, da una certa età in poi l’uscita di classe viene vissuta generalmente come “un giorno in meno di scuola”, perciò con scarsa attenzione a ciò che viene spiegato e proposto.
«Ammetto che lavorare con la fascia d’età che va dai 3 agli 11 anni è ugualmente facile e difficile. Facile perché i bambini sono incredibilmente attenti e curiosi, non gli sfugge niente e spesso vogliono sapere sempre di più. Difficile perché è necessario usare un linguaggio per loro riconoscibile e non si possono avere momenti di abbassamento dell’interesse, altrimenti li hai persi. E poi, se ai bambini dai fiducia, loro ti ripagano con la fiducia. E in una società come la nostra che non investe nelle nuove generazioni perché non le ritiene idonee, la fiducia è fondamentale. E’ un atto educativo».
Organizzate anche laboratori didattici: come vengono coinvolti i bambini? Svolgono una parte attiva nelle attività?
«I bambini sono i protagonisti dei nostri incontri. Fin dalle prime fasi delle attività cerchiamo di coinvolgerli, soprattutto per portarli attraverso il ragionamento al contenuto centrale del laboratorio. Le schede didattiche con giochi e disegni o le uscite sono un utile supporto, piuttosto che la conclusione ideale di un percorso a tappe che cerca di fissare pochi, efficaci punti che arricchiscano il loro bagaglio culturale in divenire».
A quali fasce di età vi rivolgete con queste attività?
«Principalmente alle classi della scuola dell’Infanzia e Primaria. Quest’anno, però, proveremo a proporre alcune attività anche per le scuole secondarie di I grado».
Cosa vi proponete per il futuro? Nuovi percorsi, nuove collaborazioni?
«In questo momento GenovArte si sta trasformando e, grazie anche a nuove opportunità professionali, sta per intraprendere un nuovo cammino in collaborazione con la Cooperativa TerraMare di Sestri Levante per la quale lavorano due delle nostre socie-collaboratrici: Cristina Ferrari e Marzia Dentone. Serena Lattanzi, la Presidente, ha accolto il progetto di iniziare ad allargare la proposta didattica e turistica al Levante, ricco di spunti e molto sensibile a tutto ciò che riguarda la promozione del territorio e la riscoperta delle radici culturali. La collaborazione con TerraMare ci permetterà anche di approfondire tematiche ambientali attraverso l’ideazione di itinerari tematici specifici.
Aggiungo che da alcuni anni ci siamo lanciate nella progettazione di percorsi didattici a richiesta, in base alle esigenze delle scuole che ci contattano. Ci mettiamo completamente al servizio degli insegnanti, aiutandoli anche a capire cosa proporre alle classi».
Per tutte le info specifiche sui percorsi tematici e i contatti, si può consultare il sito genovarte.it.
Claudia Baghino
[foto di Daniele Orlandi]