I progetti promossi e finanziati dal bando di Tursi e Compagnia di San Paolo. A distanza di sei mesi dalla proclamazione dei 9 vincitori, cosa è stato realizzato e cosa succederà in futuro? Quali altre novità ci sono alla Maddalena? Ne parliamo con i soggetti interessati
Ieri pomeriggio, con #EraOnTheRoad in diretta Twitter, siamo andati a far visita alla Maddalena e abbiamo parlato con i soggetti vincitori del bando finanziato e promosso dalla Compagnia di San Paolo con il supporto del Comune di Genova, attraverso il Patto per lo Sviluppo della Maddalena (che ne sta seguendo e coordinando le attività, facendo da interfaccia tra singole associazioni e Compagnia). Il bando (che avevamo presentato su erasuperba.it) era stato aperto nel luglio 2013, si era chiuso a settembre e lo scorso dicembre erano stati anunciati i 9 progetti vincitori: 90 mila euro in totale, ripartiti diversamente tra i soggetti in base al progetto proposto. A distanza di 6 mesi, torniamo a vedere cosa è stato realizzato e cosa è ancora under contruction. Parliamo con alcuni rappresentanti delle associazioni e facciamo il punto, a un anno dall’introduzione del Patto, subentrato a soppiantare il fallimentare Incubatore di Imprese.
#EraOnTheRoad tanti progetti in ballo alla #Maddalena, e molto già si muove e si muoverà fino al 2015, anche grazie a supervisione del Patto — Era Superba (@EraSuperba) 12 Giugno 2014
Ci raccontano i rappresentanti delle Associazioni: «Il Patto, come soggetto coordinatore, è molto presente e ci aiuta nella comunicazione su più livelli: quella in rete tra associazioni, quella tra singole associazioni e Compagnia di San Paolo, e nella promozione delle nostre attività. L’unico limite è che prima di procedere con azioni da parte nostra (comunicazione, ecc.), dobbiamo sempre notificarle al Patto, che le trasmette alla Compagnia, la quale controllo la conformità al progetto iniziale e l’uso appropriato del suo nome. C’è stato consegnato un vero e proprio vademecum a tale riguardo: un sistema burocratico complicato, cui fa da contraltare un’attenzione costante da parte del Patto, che ci fa sentire molto seguiti. Il sostegno è totale: prima, durante, dopo (nella fase di rendicontazione) il progetto potremmo contare su di loro». Dopo dicembre cosa si è mosso? Molto, ad esempio è stata erogata la prima tranche di finanziamenti (50% ora, il resto dopo la presentazione della rendicontazione: tutto è estremamente trasparente) e alcuni sono partiti con i lavori. Tuttavia, il periodo tra la fine del 2014 e maggio 2015 è stato usato come tempo tecnico per rivedere e ripensare quei progetti che, inizialmente più ambiziosi, si sono visti assegnare meno fondi di quelli richiesti e hanno dovuto modificare alcuni tratti della propria proposta.
#EraOnTheRoad #Maddalena incontriamo @Kallipolis1, ass. che si occupa di pianificazione urbana, anche lei vincitrice del bando di Tursi — Era Superba (@EraSuperba) 12 Giugno 2014
È il caso, ad esempio, del progetto di Kallipolis, associazione con sede a Trieste che si occupa dei risvolti sociali della pianificazione urbanistica. Loro, che avevano pensato a introdurre un nuovo sistema di segnaletica fondato su una logica diversa di vedere il sestiere, si sono visti assegnare la metà dei finanziamenti richiesti e hanno ripensato la proposta iniziale. Hanno optato per la creazione di due mappe collettive, realizzate grazie alla partecipazione di chi vive, lavora, attraversa il quartiere. La prima sarà una mappa della Maddalena disegnata da chi la vive, per aiutare gli abitanti e chi viene da fuori ad orientarsi, la seconda sarà una mappa delle attività artigianali: il prodotto grezzo buttato giù dai cittadini (che si incontrano in laboratori organizzati nel corso di eventi come la Fiera della Maddalena della scorsa settimana) sarà ripensato dai grafici della galleria Chan – Contemporary Art Association. Le mappe saranno stampate su supporti non effimeri e consegnate a negozi e presidi sia in zona che fuori dal Sestiere. La matrice sarà consegnata a Tursi, sperando che in futuro continui a stampare mappe e distribuirle, o promuoverle con il suo Ufficio Cultura e Turismo. Si tratta di un progetto che parte dal sestiere e si spinge fuori, a richiamare persone dalle zone limitrofe. Gli incontri-laboratori sono già iniziati e termineranno entro l’autunno.
@IOPOCALILU @YeastGenova complimenti per #ciclobiblioteca e per l’attenzione alla cultura, ai libri, alla socialità! Bravi @amamaddalena! — Era Superba (@EraSuperba) 12 Giugno 2014
Il progetto più articolato e corposo è quello di Ama – Associazione Abitanti Maddalena, finanziato con 20 mila euro. I volontari hanno inaugurato il 31 maggio scorso il presidio in Via della Maddalena 52, loro nuova sede. Lo scopo è presidiare il territorio, sconfiggere la piaga delle serrande abbassate, offrire un luogo di incontro e uno spazio fisico per i progetti collaterali che sono in programma. A giorni sarà aperto un portale web, alter-ego digitale di Madd@lena 52 (maddalena52.org), sarà un contenitore online della proposta complessiva e in cui si potrà accedere ai progetti singoli: Maddascambio, Maddalibri, Ciclobiblioteca, Telemaddalena, Maddanews e Maddaradio. Ognuno è seguito da uno o più referenti, mentre coordinatore generale è Luca Curtaz, presidente di AMa.
Maddascambio nasce dall’idea di consumo etico, condivisione, incontro tra persone che vivono il quartiere e che spesso non si conoscono. In sostanza, chiunque sia interessato a prestare ad altri un oggetto che possiede ma che non usa più o non usa spesso (una stampella, un seghetto alternativo, e così via) potrà registrarsi sul portale di Madd@lena 52 e dichiarare quale oggetto vuole scambiare. Gli interessati potranno mettersi in contatto tramite un sistema di messaggistica interna al sistema e darsi appuntamento per lo scambio (che non sarà nulla di strano, né illegale!): il tutto presuppone la volontà di mettersi a disposizione in prima persona e la capacità di incontrare altri “scambisti”. Ci sarà anche una lista dei desideri, in cui gli utenti potranno avanzare richieste. Per ora il servizio sarà limitato al Sestiere e zone limitrofe, tra Carmine e parte finale di Via San Lorenzo. Maddalibri è un modo per connettere libri e persone, come un bookcrossing. Per ora c’è solo uno scambio di volumi, in futuro si passerà anche all’organizzazione di salotti letterari, presentazioni, discussioni. Si parla anche di bookcrossing itinerante nei quartieri limitrofi, per raccontare la Maddalena fuori dai suoi confini, senza aspettare soltanto che le persone entrino nel Sestiere. Un altro progetto legato ai libri nasce in collaborazione con la biblioteca Berio, per muovere libri e individui. Ogni due, tre mesi sono dati a Madd@lena52 in comodato d’uso 100 libri che gli utenti potranno prendere in prestito se in possesso di tessera del sistema bibliotecario genovese (in caso contrario, possono farla anche all’interno di Madd@lena 52). Una collaborazione a tutti gli effetti, come se la sede di Via della Maddalena fosse una succursale di quella di Via del Seminario: c’è chi è già venuto alla Maddalena da Sestri Ponente a cercare alcuni volumi.
Non è finita, ecco la Ciclobiblioteca per la consegna a domicilio di libri a persone con ridotta capacità motoria. Si svilupperà in seguito: per ora ci sono le biciclette e il carrello per il trasporto dei volumi, ma si pensa a una collaborazione con parrocchie della zona e/o servizi sociali, per avere un elenco di persone che necessitano di questo servizio. E poi, il progetto già avviato in collaborazione con il Laboratorio Probabile Bellamy, Telemaddalena (ne avevamo già parlato qui), il giornale di quartiere Maddanews e in futuro si pensa a Maddaradio: Radio Gazzarra ospiterà ogni mese una puntata da 50 minuti dedicata alla Maddalena.
#EraOnTheRoad #Maddalena @lab_bellamy, come da bando, propone attività legate al cinema: caffè cinematografici, laboratori foto per bimbi…
— Era Superba (@EraSuperba) 12 Giugno 2014
La proposta di Bellamy (8 mila euro) si incentra su percorsi cinematografici nel quartiere e nasce prima del bando: nei mesi scorsi era stata realizzata prima all’Altrove, e poi è andata a confluire all’interno del bando di Tursi. Le proposte sono varie: prima, i caffè cinematografici, ovvero incontri con autori e registi per un pubblico perlopiù di interessati e giovani filmaker; inoltre, un laboratorio di fotografia per bambini, che costruiranno da soli la propria macchina-camera oscura e svilupperanno le foto con sostanze biologiche, come il succo di limone, anziché con acidi e sostanze chimiche. Sono previsti 7-8 incontri e una mostra finale. I progetti sono in fase di realizzazione. Inoltre, ci sarà un cineforum all’aperto in Piazza Cernaia in estate (tre appuntamenti, di cui 2 già a luglio) con “il meglio dei festival”, ovvero i film migliori presentati nei Festival italiani che non godono di grande visibilità all’interno dei circuiti tradizionali consolidati. In autunno partirà anche la collaborazione con la ex Facoltà di Lettere dell’Università di Genova e l’ex DAMS di Imperia: il Teatro Altrove si trasformerà in aula di lezione in cui saranno proiettati i film previsti dal corso universitario e in cui gli studenti potranno mettersi in discussione e confrontarsi con i loro coetanei e il resto della cittadinanza. Il tutto proseguirà fino a gennaio 2015.
Si tratta di un progetto legato al circo, “Circoimparando”, rivolto agli adolescenti e già iniziato a maggio. Il prossimo appuntamento sarà il 20 giugno nel chiostro della Chiesa della Maddalena. Si tratta di laboratori per massimo 20 ragazzi in età tra i 12 e i 16 anni (una fascia d’età che resta spesso in un cono d’ombra e per la quale non vengono avviati molti progetti), all’interno dei quali saranno presentate le basi del lavoro nel circo, dalle acrobazie, ai tessuti, ai giocolieri e i clown. L’incontro per ora si è svolto all’interno degli spazio del centro sociale “Il Formicaio”, ma in futuro potrebbe essere dislocato, anche all’aperto. I ragazzi giocheranno con palline, monocicli e altri attrezzi, e si parla di fare di questo un progetto pilota, verso uno sviluppo ulteriore e consolidato. Si parla anche di una collaborazione diretta con scuole e associazione che hanno a che fare con adolescenti provenienti da background diversi, anche con problematiche, al fine di promuovere l’inclusione.
In generale, il bando prevedeva che i progetti avessero durata compresa tra i 12 e i 18 mesi. E dopo? Alcuni progetti, ci dicono, per loro natura andranno ad estinguersi allo scadere del periodo previsto, come la proposta di In Scia Stradda; altri resteranno fisicamente, come quelli realizzati da Kallipolis e CIV; altri ancora – come quello di Ama, ma anche molti altri – potranno continuare, laddove ci sarà la disponibilità del Comune a proseguire. «Per ora – dice Luca Curtaz di Ama – il bando ci sta dando modo di pagare l’affitto per il locale e ci aiuta a realizzare le nostre proposte. Un domani si vedrà: abbiamo dato vita a un modello sostenibile che potrebbe proseguire e aiutare a sconfiggere il problema delle serrande abbassate, tutto sta capire in che modo». Lo scopo, inoltre, era anche quello che i soggetti esterni al quartiere chiamati a realizzare i loro progetti restassero in qualche modo anche alla fine del percorso: si vuole dare continuità, movimento, creare una rete e dar vita a progetti sia per la gente che vive qui che per chi viene da fuori.
Inoltre, sempre dello stesso periodo anche un altro bando, quello per l’assegnazione di quattro locali al piano terra di altrettanti edifici del Sestiere. Di recente è arrivata anche la notizia che gli spazi sarebbero stati tutti assegnati ad altrettante associazioni, anche se non è ancora stato reso pubblico in via ufficiale quali siano i progetti che andranno ad essere realizzati (tra le altre cose, pare che il locale in Vico del Duca diventerà negozio/showroom per oggetti di design handmade).
#EraOnTheRoad #Maddalena Pas à Pas: idea nata da 3 fondatrici esperte in comunicazione interculturale, oggi hanno aderito +20 volontari!
— Era Superba (@EraSuperba) 12 Giugno 2014
All’interno di questo tessuto composito come un patchwork ma unito e strettamente saldato, incontriamo anche una nuova realtà, l’ultima arrivata in ordine cronologico: l’associazione di promozione sociale Pas à Pas. Parliamo con due delle tre fondatrici, Elisa e Alice. Ci raccontano che dal gennaio 2014 si sono insediate negli spazi di Via delle Vigne 8r, all’interno del Centro delle Culture (che, oggi non più in attività come un tempo, ha concesso di dividere gli spazi e l’unico socio rimasto, Stefano, ha accettato di collaborare con Pas à Pas). Le 3 ragazze da marzo hanno avviato l’attività vera e propria, con l’organizzazione di corsi gratuiti di lingue straniere, tenuti da volontari perlopiù con background accademico e studi in comunicazione interculturale. Si è cominciato con corsi di italiano per stranieri e corsi di conversazione sempre in italiano per studenti Erasmus, con annesso giro per i vicoli alla scoperta della città. Poi grazie al passaparola è aumentato rapidamente sia il numero degli studenti che degli insegnanti volontari ed è stato così possibile aprire corsi di inglese, portoghese, arabo e, da ultimo, di francese. I corsi andranno avanti ancora tutta l’estate e l’associazione farà pausa ad agosto per riprendere a settembre-ottobre, con l’intenzione di avviare anche lezioni di wolof, la lingua senegalese. Una novità importante per il quartiere e per tutta la città, se si pensa anche che si tratta di un’iniziativa del tutto privata, che non vede alcun sostegno da parte dell’Amministrazione (nonostante il servizio per la cittadinanza, il dispendio di risorse e forza lavoro, l’aiuto fornito per lo sviluppo del tessuto sociale della Maddalena).
Un lavoro analogo nel centro storico già lo fa da qualche tempo l’associazione Il Ce.Sto nei locali di GhettUp in Vico della Croce Bianca e ai Giardini Luzzati, anche se in questo caso l’offerta è specificamente rivolta ai migranti che decidono di apprendere l’italiano. Oltre a questa bella opportunità, l’associazione è entrata anche nella rete dello Sportello Sociale di Via Prè e ogni sabato mattina i volontari si mettono a disposizione dei migranti con problematiche di carattere burocratico: dalla compilazione di modulistica varia, alla stesura del CV, a beghe condominiali. «I corsi sono variegati, soprattutto quelli di italiano. Abbiamo lezioni riservate agli adolescenti, ma in generale abbiamo un’utenza la cui età è compresa tra i 20 e i 40 anni, ma va anche oltre. I partecipanti hanno specificità diverse: da quelli molto colti nella loro lingua e cultura d’origine, a quelli che hanno difficoltà anche a scrivere le lettere. Cerchiamo di differenziare il più possibile e lavorare in piccoli gruppi per dare modo a tutti di evolvere al meglio, per questo è richiesta tanta partecipazione da parte dei volontari. La settimana scorsa abbiamo fatto richiesta all’Università di convenzionarci: vogliamo dare la possibilità ai giovani laureati/laureandi che vogliono svolgere uno stage di venire a formarsi da noi. Sarebbe uno scambio reciproco». L’intento, ci spiegano le ragazze, è quello di collaborare con tutte le realtà della Maddalena soprattutto, partecipando attivamente ai tanti eventi organizzati e dando una mano alla ripresa del quartiere: «Abbiamo già avuto modo di collaborare con Ama, con l’Altrove, con Yeast, e continueremo a farlo sempre di più. È poco che siamo qui, ma pensiamo che questo quartiere sia da valorizzare».
Elettra Antognetti