Voto unanime, lo scorso 4 marzo, in Commissione ambiente e territorio per la convocazione di un tavolo tecnico per discutere le barriere marine. Quando? Al più presto. La maggior parte della passeggiata voltrese intanto è inagibile da quattro mesi, ma Fanghella mostra ottimismo. Il punto sui lavori
Lo scorso 22 febbraio ha riaperto il bar sulla passeggiata di Voltri, rimasto gravemente danneggiato dalla mareggiata che colpì il litorale a ottobre del 2018. La terrazza che dà sulla spiaggia, sempre piena all’ora dell’aperitivo soprattutto d’estate, è ancora distrutta e sprofonda nella sabbia. I tavolini sono stati spostati alle spalle dei capannoni che ospitano le società sportive. Per arrivarci, bisogna passare da piazza Odicini, da cui si accede ai pochi metri di struttura tornati agibili. Il resto della passeggiata, invece, è apparentemente immutato da quattro mesi. Le transenne vietano l’accesso, diversi cartelli indicano il pericolo. Nella parte orientale la forza del mare ha completamente scoperchiato la pavimentazione. Colpa di un difetto di progettazione dell’opera, che ha lasciato il mare libero di arrivare fin sotto le assi di legno. Una falla fatta notare da molti nel corso degli anni, a cui si è cercato di porre parziale rimedio collocando degli scogli davanti alla struttura. Sono stati spazzati via anche loro dalle onde, che nello scorso autunno hanno colpito con una forza che molti dicono di non aver mai visto in vita loro. Eppure, di mareggiate a Genova ne sappiamo qualcosa. «Da quando esiste – fa notare l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Genova Paolo Fanghella – la passeggiata è costata 450 mila euro di manutenzione».
La passeggiata di Voltri, intitolata a Roberto Bruzzone, primo presidente nella storia del Municipio Ponente scomparso nel 2007, è stata inaugurata nel 2008. Accolta da molti con scetticismo e con qualche polemica per lo spazio sottratto alla spiaggia, col tempo ha conquistato la maggior parte dei voltresi. Ma le perplessità sulla tenuta della struttura sono rimaste tutte, confermate e rafforzate quasi ogni autunno, stagione di mareggiate che negli anni hanno causato diversi danni. «Per questo – sottolinea Fanghella – vorrei fare qualcosa che mettese quella struttura in condizione di non dover subire manutenzioni quasi stagionali». L’assessore indica due fasi in cui i lavori si articoleranno nei prossimi mesi, con l’obiettivo di rendere la passeggiata agibile, anche se non completa, quantomeno entro l’estate: «La prima è mettere a posto le parti non strutturali, cioè ripristinare la pavimentazione – spiega – il 70% della passeggiata non ha subìto danni alla struttura, ma solo alla pavimentazione che è stata distrutta dall’onda che l’ha spinta da sotto. Di questa operazione deve occuparsi Aster, che inizierà i lavori a breve: questa settimana, o al più tardi la prossima. In questo modo, penso e spero che circa il 70% della passeggiata sia pronta entro quest’estate».
Fanghella si mostra ottimista, per quel che riguarda i tempi di realizzazione, anche per il secondo lotto di interventi, quelli strutturali: «La Regione ci darà un finanziamento importante, di più di un milione di euro, una disponibilità economica – aggiunge – che ha il pregio di essere in deroga, visto che arriva direttamente dai fondi a disposizione del commissario per l’emergenza, Giovanni Toti. Questo significa che non ci sarà necessità di fare gare d’appalto, e ci consente di accelerare tutte le tempistiche». Ancora da stabilire i dettagli del progetto, ma alcuni punti fermi sembrano essere già definiti: «Le larghe scalinate da cui si accedeva alla spiaggia – anticipa Fanghella – verranno sostituite da scalette larghe tra i 2 metri e i 2 metri e mezzo a distanza di sei o sette metri l’una dall’altra». L’obiettivo è sempre quello di impedire all’acqua di arrivare sotto la struttura, come avvenuto negli ultimi anni. «Per questo metteremo una massicciata adiacente alla passeggia. Autorità portuale mi ha già dato la disponibilità, ma nel caso non lo facesse interverremo noi come Comune». Poi c’è la struttura del bar, che dovrà essere demolita completamente e ricostruita con nuove fondamenta: «Perché fino a oggi non ne aveva» fa notare l’assessore.
Altri lavori da realizzare a breve termine sono il ripascimento della spiaggia con nuovo materiale, che per Fanghella potrebbe essere completato nel giro di un mese, e l’intervento di Autorità Portuale per il prolungamento del molo sul lato destro del Leira (la cosiddetta “virgola”), che ha l’obiettivo di frenare l’erosione della spiaggia. Per il resto dei progetti strutturali quello che ancora manca è un progetto definitivo: «Altrimenti potremmo già partire domani mattina», dice Fanghella.
Se quello esposto dall’assessore Fanghella è il piano del Comune per risistemare la passeggiata nei prossimi mesi, più a lungo termine l’obiettivo è realizzare delle protezioni al largo della costa, per mitigare l’effetto delle mareggiate e depotenziarle prima che arrivino sul litorale. Una soluzione già ventilata più volte anche negli anni scorsi, ma sempre fermata per vari motivi, tra cui preoccupazioni di tipo ambientale.
«Nel passato avevamo proposto due interventi consistenti in dighe soffolte (cioè barriere in cemento poste sul fondale, ndr) che però non sono stati apprezzati da uffici tecnici di Regione Liguria», ci dicono infatti da Autorità Portuale, l’ente che dovrebbe occuparsi della costruzione delle eventuali barriere. «In Regione da sempre sono contrari ai muri soffolti per questioni geomarine o timori per l’instabilità dei massi, ma non vedono favorevolmente nemmeno le dighe a protezione che si sviluppano anche sopra la superficie acquea e per la costruzione delle quali gli iter sono notevolmente complessi. Gli studi per soluzioni alternative sono in atto ma al momento non si è assunta una linea guida alla quale attenersi».
Qualcosa, però, potrebbe essere cambiato. A livello politico oggi sembra esserci un accordo trasversale sulla necessità di costruire le protezioni a mare. La molla potrebbe essere stata proprio la mareggiata dello scorso ottobre, che ha colpito la Liguria con un’intensità straordinaria (si è parlato di onde alte fino a 10 metri) e il timore, avvallato da diversi studi, che fenomeni del genere possano verificarsi sempre più in futuro. Per questo, lo scorso 4 marzo, al termine della Commissione ambiente e territorio richiesta dal gruppo ligure del Movimento Cinque Stelle, è stato votato all’unanimità una risoluzione per convocare al più presto un tavolo tecnico tra Regione Liguria, Autorità Portuale, Comune di Genova e Municipio VII Ponente, in cui discutere le modalità di realizzazione delle barriere.
«Gli obiettivi di questo tavolo – spiega il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Marco De Ferrari – saranno trovare proposte alternative al semplice prolungamento del molo del Leira e portare all’attenzione progetti, come ad esempio le soffolte, che salvaguardino e proteggano la spiaggia di Voltri».
Alcune idee sono state presentate alla commissione da un gruppo di associazioni voltresi, realtà come il consorzio Utri Mare che lavorano ogni giorno sul litorale. «Credo sia doveroso da parte nostra ascoltarle – sottolinea De Ferrari – e magari adattarle, nell’ottica della massima mitigazione dei danni delle mareggiate e del minor impatto ambientale possibile. Non vogliamo che venga costruito un muro di cemento che magari protegge ma provoca danni all’ambiente marino, che come sappiamo è molto delicato».
Nelle parole di De Ferrari si intravede un potenziale avvicinamento ad Autorità Portuale: «Ci hanno detto che hanno dei progetti chiusi nel cassetto – ci dice infatti il Consigliere – magari si possono tirare fuori e valutarli insieme a geologi marini e biologi che sappiano valutare la soluzione migliore anche dal punto di vista ambientale».
Il voto unanime della commissione è solo il primo passo di un percorso ancora molto lungo. Il «passo zero» per ammissione dello stesso De Ferrari, una prima attivazione della macchina amministrativa. Impegni temporali precisi, per ora, non ce ne sono, se si esclude il 30 settembre, data limite per l’attivazione dei cantieri per poter beneficiare dei fondi messi a disposizione da Proteggi Italia, il piano da tre miliardi del Governo Conte per la lotta al dissesto idrogeologico. Un piano che vedrà la Liguria come seconda destinataria in termini di fondi (333 milioni per i prossimi tre anni, secondo il Sole 24 Ore), dopo il Veneto, proprio a causa delle violente mareggiate dello scorso autunno. «Ma chiaramente – fa notare De Ferrari parlando della stagione calda ormai alle porte – Voltri non può aspettare settembre».
Luca Lottero