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Fumettista, pittore, regista e scrittore, ha esposto le sue opere alla Biennale di Venezia e lavorato con Andrea Pazienza
Lavori per Frigidaire, hai fatto delle vignette per sostenere La Sinistra Arcobaleno: ti consideri un artista militante? Come ti definisci?
Sì, lavoro per Frigidaire da sempre, prima veniva pubblicato con “L’Unità”, da due anni ormai esce l’ultimo sabato di ogni mese con “Liberazione”. Io artista militante? Sì, sì! Hai detto bene, e per dirla tutta mi definirei un anarchico del fumetto!
Sei tra i primi artisti italiani ad aver creato figure animali e mutanti. Cosa pensi della nuova generazione di artisti?
Innanzitutto l’arte si può anche imitare ma mai copiare. Io e Andrea Pazienza, e ancor prima Magnus, non abbiamo avuto maestri, siamo cresciuti da soli. Non ho mai imitato, il mio mestiere è nato spontaneamente: a 4 anni già disegnavo e a 14 avevo uno stile mio. Oggi tutti vogliono 5 minuti di celebrità, spesso senza vedere i propri limiti. Esiste una corrente chiamata dilettantismo che si nutre dei giovani e ne fa polpette. Ho trovato alcuni ragazzi con talento ma sono ancora indietro, devono sudare sulle tavole e non è una loro priorità.
Sei mai stato imitato o copiato?
Qualche anno fa c’era un giovane ragazzo dell’Accademia che ci teneva molto a dirmi quanto mi ammirasse, e conosceva a memoria le mie vignette. Beh, è finito a disegnare i miei personaggi per la Ceres.
Quali progetti hai in futuro?
Al momento lavoro per il prossimo numero di “Frigidaire”, e poi ho in ballo due personali a Milano e a Roma per febbraio, una a Berlino e una collettiva a Tokyo in primavera.
In bocca al lupo a Ugo allora, un bicchiere alla tua salute e a presto sulla cresta dell’onda!
Giovanna Ferrando