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Box e parcheggi, il WWF: nessuna politica sulla mobilità urbana

Stop alle opere che favoriscono le automobili; per l'associazione ambientalista è necessario ridurre il parco veicolare privato e favorire l'uso del TPL


11 Giugno 2013Notizie

Auto a CaricamentoUna moratoria sulla realizzazione di nuovi parcheggi fino alla definizione di un nuovo Piano Urbano della Mobilità (PUM) che contenga chiari ed ambiziosi obiettivi di riduzione del parco veicoli circolante in città. Queste le richieste che il WWF rivolge all’amministrazione comunale, colpevole, secondo l’associazione ambientalista, di non aver mai affrontato la questione alla radice, onde evitarne le conseguenze.
«A Genova ci sono 280.000 auto contro 190.000 posti auto: quindi, mancano 90.000 posti auto oppure ci sono 90.000 auto di troppo? – è la domanda paradossale che pone la sezione genovese del WWF – Il Comune, invece di mettere in campo una seria politica di riduzione del parco veicolare privato, in primis puntando su incremento dell’utilizzo del TPL, mobilità dolce (percorsi pedonali; mobilità ciclistica) e forme di auto condivisa (car sharing; taxi), continua a perseguire, favorire e permettere la realizzazione di parcheggi ovunque, a scapito di qualsiasi cosa».

«Già all’epoca dell’ex assessore al Traffico, Piero Villa, si parlava di 90 mila posteggi in meno – racconta Vincenzo Cenzuales, presidente WWF Genova – Eravamo a metà anni ‘90. Ebbene, sono passati quasi 20 anni, nel frattempo sono stati costruiti circa 10 mila nuovi posti auto, ma il problema è sempre il medesimo».
Le cause di un tale fenomeno sono indissolubilmente legate all’idea di città che le istituzioni promuovono. «Se riteniamo che Genova necessiti di un maggior numero di posteggi è perché riteniamo che in città debbano circolare così tanti mezzi privati – continua Cenzuales – Dunque consentiamo la costruzione di altri auto-silos. Con tutte le conseguenze del caso, soprattutto in termini di consumo del suolo ed aumento del rischio idrogeologico».

E qui entra prepotentemente in gioco il Piano Urbano della Mobilità (PUM), approvato dall’ex Giunta Vincenzi nel gennaio 2010.
«È un documento corposo che ha avuto una lunghissima gestazione – spiega Cenzuales – Purtroppo, però, il piano non si pone obiettivi lungimiranti. In estrema sintesi, secondo il PUM, a Genova non sussisterebbe un grave problema di traffico e relativo inquinamento. Il documento afferma che occorre migliorare entrambe le mobilità, pubblica e privata, ma non sono indicati adeguati strumenti per disincentivare l’uso delle automobili». Insomma, l’obiettivo di un riequilibrio tra traffico pubblico e traffico privato non è compreso nel PUM.
«Tutte le realtà più avanzate mirano ad un abbassamento dei tassi di motorizzazione – aggiunge Cenzuales – L’attuale Giunta di Palazzo Tursi, invece, non ha alcuna intenzione di rivedere il PUM».

«Oggi siamo di fronte alla cementificazione di una delle poche aree verdi di San Fruttuoso (Bosco Pelato in Piazza Solari) – scrive il WWF – ieri lo eravamo davanti a casi simili, in parte scongiurati, come Spianata Castelletto, Acquasola, Via Cancelliere, Cinema Eden, P.le Benzi, Via Bovio, Pedegoli, Via Somma; ma la lista, purtroppo, è molto lunga. Nella sola area centrale, tra Principe e Brignole, sono stati realizzati negli ultimi anni ben 3000 posti in più e molti altri sono previsti (Caravelle, Ponte Parodi, Piazza Dante, Dinegro, Stazioni Principe e Brignole, ecc.)».

La riduzione del parco veicolare deve diventare una priorità «Se non vogliamo soccombere sotto una marea di auto, mediamente ferme parcheggiate per più del 97% del tempo – conclude il WWF – Bisogna fermare l’occupazione di spazi urbani vitali, altrimenti utilizzabili per corsie bus, percorsi ciclopedonali, aree di socializzazione, in primis per bambini e anziani, ma più in generale per tutti».

 

Matteo Quadrone

[foto di Roberto Manzoli]


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