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Acquasola, il punto sulla riqualificazione in attesa del nuovo regolamento per i Parchi storici

La riqualificazione era stata promessa entro fine 2015 ma dei cantieri per il momento non c'è ancora nessuna traccia. Il Comune apre per il via ai lavori entro fine mese, intanto rimane il giallo sui fondi destinati al parco storico, mancherebbero all'appello circa 400 mila euro


12 Ottobre 2015Notizie

Parco dell'AcquasolaLe pulizie dei migranti di qualche settimana fa sono ormai un ricordo. Un bel progetto per tentare di dare concretezza all’accoglienza e all’integrazione dei profughi nella nostra città ma un’operazione di make up troppo lieve per restituire dignità a uno dei più amati parchi storici genovesi. Stiamo parlando dell’Acquasola che, dopo le annose vertenze con la concessione poi ritirata per la costruzione di un box auto (che ha portato il Comune a versare una penale di circa 2 milioni di euro), da circa un anno è in attesa di poter rinascere a vita nuova. La riqualificazione era stata promessa entro fine 2015 ma dei cantieri per il momento non c’è nemmeno l’ombra: l’area cintata riguarda solo i vecchi lavori per i parcheggi mentre nel resto del parco regna la desolazione.

Colpa di un bando che al momento ha visto solo un affidamento provvisorio: nel frattempo, alla ditta vincitrice sono state chieste due integrazioni al progetto presentato. Ora, finalmente, dovrebbe essere tutto pronto per la consegna dei cantieri. Lo assicura l’assessore al Verde, Italo Porcile: «Se non concluderemo l’accordo con la ditta vincitrice in questi giorni, potremmo procedere all’aggiudicazione dei lavori ai secondi classificati nel bando e iniziare i cantieri al massimo entro la fine del mese».

La riqualificazione del parco dell’Acquasola

La nuova vita dell’Acquasola passa attraverso un progetto che è una via di mezzo tra un’opera di manutenzione straordinaria e una vera e propria riqualificazione. L’intervento esteticamente più significativo e simbolico è senza dubbio quello relativo al laghetto che verrà interamente restaurato assieme alla fontana e all’area circostante: oltre all’acqua corrente è possibile anche il ritorno di cigni e paperelle. Interessante anche il recupero di tutto il camminamento perimetrale esterno al parco che ripercorrerà gli antichi bastioni: qui sarà necessario un intervento di pulizia straordinaria e di bonifica di tutti gli strascichi del cantiere della Metro. A proposito, nella zona cosiddetta del “Collo d’oca” (quella che si interseca con viale IV novembre) si era parlato in passato della possibile realizzazione di un parcheggio (soprattutto in seguito ai lavori di piazza Dante) ma l’assessore Porcile tende ad escludere qualsiasi intervento impattante: «Tutt’al più potremmo pensare a una zona di sola fermata per i bus turistici che una volta lasciati i passeggeri abbandonino l’area. Oppure a qualche stallo per bici e tutt’al più moto, anche se preferirei lasciare tutta l’area pedonale. Si tratta, comunque, di un discorso che avremo modo di affrontare con la giusta calma più avanti». L’assessore non lo dice esplicitamente ma fa capire che qualsiasi sia la decisione che riguarda il “Collo d’oca” l’importante è che non venga trasformato in parcheggio tout court.

Parco dell'AcquasolaFulcro della manutenzione naturalmente riguarda l’area verde, con la sistemazione dell’esistente, la ripiantumazione delle essenze morte e l’introduzione di nuovi cespugli e qualche “alto fusto”. Modifiche in arrivo anche per l’area giochi: addio alla mini pista di go-kart mentre la giostra verrà spostata nell’angolo a monte, di fronte alla zona ristoro; scivoli e dondoli, invece, saranno messi a nuovo ma resteranno dove sono. Anche per i bar cambierà qualcosa: piatti freddi e caldi sotto il verde rilassante non sembrano a rischio ma il tutto dovrà avvenire in un contesto esteticamente più decoroso per l’ambiente in cui il bistrot è ospitato. Cambierà casa anche l’area cani che, leggermente ridimensionata, troverà spazio nella zona sud, praticamente di fronte agli immobili dell’Università.

Naturalmente verranno sistemati tutti gli ingressi con la messa a norma per quanto riguarda l’accessibilità per i disabili e sarà data una rinfrescata a ringhiere e panchine, con il ritorno all’antico. Prevista la sistemazione della pavimentazione nella zona dell’ex cantiere per il box auto per un costo di circa 70 mila euro. «Certo – ammette Porcile – non riusciremo a riprendere il disegno originale di Barabino ma daremo vita a un giusto equilibrio tra le necessità di verde urbano e di spazi per il relax e il gioco dei bambini. Insomma, mi sembra che alla fine tutte le realtà che mostrano giustamente grande interesse per il Parco possano ritenersi soddisfatte».

I tempi previsti per restituire l’Acquasola ai genovesi sono confermati in tre mesi dalla partenza dei lavori. Si andrà, dunque, per forza di cose oltre la fatidica data del 31 dicembre 2015: un problema soprattutto per quanto riguarda i finanziamenti. I fondi per far tornare a vivere il parco, infatti, arrivano dal prezioso pozzo degli avanzi delle Colombiane, vincolati proprio alla risistemazione di parchi e ville storici della città: tuttavia, se l’amministrazione non rendiconterà queste spese entro la fine dell’anno, il gruzzolo non speso dovrà tornare a Roma. Da Tursi è già partita la richiesta per l’ennesima proroga, almeno per qualche mese, ma nella peggiore delle ipotesi per l’Acquasola è probabile che andrebbero persi solo “pochi spiccioli”, abbastanza facilmente reintegrabili.

Fondi colombiane? I conti non tornano…

Erano stati destinati 700 mila euro provenienti da fondi ex Colombiane e vincolati alla riqualificazione dei parchi urbani. Che fine hanno fatto i 400 mila euro di differenza?

A proposito di soldi, il costo di tutta l’operazione di restyling si aggira attorno ai 300 mila euro. Fermi tutti. «Per la riqualificazione dell’Acquasola – dice la consigliera comunale Vittoria Musso – erano stati destinati 700 mila euro provenienti da fondi ex Colombiane e vincolati alla riqualificazione dei parchi urbani. Che fine hanno fatto i 400 mila euro di differenza?». Nessuno sa (o vuole) rispondere, almeno per il momento. «Da quando sono entrato nel mio ruolo di assessore – tiene a specificare Porcile – si è sempre parlato di costi attorno ai 300 mila euro per la riqualificazione dell’Acquasola. Ho chiesto spiegazioni all’assessore Miceli (titolare della delega al Bilancio, NdR) e penso che a breve arriveranno tutti i chiarimenti. Quello che posso assicurare, comunque, è che il Parco dell’Acquasola è una delle realtà in cui l’amministrazione ha intenzione di intervenire economicamente anche in futuro, per completare qualche arredo ma anche dare vita a nuovi progetti, non solo attraverso i ribassi d’asta del progetto di riqualificazione». Certo, difficilmente il budget a disposizione potrà raggiungere quei 400 mila euro che sembrano essere spariti nel nulla e sarebbero potuti essere molto preziosi per tornare a rendere giustizia al parco alle spalle di piazza Corvetto.

Nuovo regolamento Parchi storici

Oltre la riqualificazione, l’amministrazione non è ancora in grado di poter pensare a progetti a più ampio respiro. Qualcosa di più si potrà sapere nelle prossime settimane quando, dopo una gestazione elefantiaca, sarà finalmente discusso in Commissione e Consiglio comunale il nuovo Regolamento per l’uso dei parchi storici che l’assessore Porcile aveva assicurato di imminente approvazione già prima dell’estate: «È vero – ammette – c’è stato qualche ritardo di troppo ma è stato dovuto soprattutto alla riorganizzazione interna degli uffici amministrativi: il settore dei Parchi storici è, infatti, passato dalla direzione Verde alla direzione Cultura ma siamo finalmente pronti per portare il provvedimento in aula nelle prossime settimane». Non è questa la sede per entrare nel dettaglio ma è sicuramente già possibile anticipare come il nuovo regolamento aprirà definitivamente le porte, anzi i cancelli, dei parchi a tutta una serie di eventi artistici e culturali. Difficile che all’Acquasola si possa ripetere una stagione teatrale all’aperto come quella recente del Teatro della Gioventù o un evento di grande richiamo come la “Silent Disco” ma non è assolutamente esclusa la possibilità di dare ospitalità a qualche manifestazione di uguale interesse ma a partecipazione più contenuta, che non precluda il decoro e la finalità principale dell’ambiente in cui si immerge.

 

Simone D’Ambrosio


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