Inaugurato l'allestimento del presepe storico scolpito dal maestro Pasquale Navone, visitabile presso la sede di Regione Liguria fino al 15 gennaio. Tutte le autorità cittadine presenti, per quello che per molti di loro potrebbe essere l'ultimo natale in carica
E’ stato inaugurato oggi in Regione il presepe storico, alla presenza del Presidente Giovanni Toti, del cardinale Angelo Bagnasco e dell’assessore alla Cultura del Comune di Genova, Carla Sibilla. Il presepe del Settecento, opera dello scultore Pasquale Navone è stato esposto negli spazi regionali in collaborazione con il Comune di Genova, che ne ha concesso il prestito, con l’Accademia Ligustica di Belle Arti e il conservatore del Museo, Giulio Sommariva, studioso del presepe storico.
Ventiquattro le statue esposte nella Sala della Trasparenza, tra figure e animali, databili alla seconda metà del XVIII secolo. Il presepe che rimarrà in Regione fino al 15 gennaio, rievoca un significativo esempio della interpretazione “genovese” del presepe barocco: la Madonna, infatti, indossa una sontuosa veste di foggia seicentesca spagnola, impreziosita da galloni dorati, con sul capo, una corona d’argento, ricordo dell’incoronazione della Vergine “Regina di Genova” nel 1637. I vestiti dei pastori e dei popolani rispecchiano invece le varietà dell’abbigliamento delle classi meno abbienti e documentano l’uso del tessuto “jeans”, il celebre “blu di Genova”, nell’abbigliamento popolare. Questi particolari rendono unico l’allestimento del presepe ligure, ma non solo: il San Giuseppe vestito con abito talare è un dettaglio unico, mentre le scenografie cittadine, i cosiddetti “cartelami”, costruite come una sorta di “quinta” teatrale, declinano l’unicità dell’allestimento popolare di Genova, e testimoniano la tradizione secolare di attaccamento alla propria città e alla propria terra.
Non si sa molto della fase formativa dello scultore Pasquale Navone che avvenne, probabilmente, a partire dal 1760, in una delle botteghe degli scultori allevati da Anton Maria Maragliano. Navone fu discepolo di Pietro Galleano, ma data l’altissima qualità delle sue opere è stato ritenuto spesso un allievo diretto del maestro Anton Maria Maragliano e le sue sculture, anche a pochi anni di distanza dalla morte, sono spesso erroneamente attribuite allo stesso Maragliano.
Si è scelto di eseguire un’esposizione scenografica con l’intento di sottolineare il carattere teatrale delle figure presepiali e per i “cartelami” ci si è avvalsi di elementi in cartone scontornato e dipinto, eseguiti sulla falsariga di quelli storici da Luigi Fontana, docente di Decorazione presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti. Al termine dell’inaugurazione si sono esibiti in un breve intervento musicale alcuni studenti del Conservatorio Niccolò Paganini.
A Natale siamo tutti più buoni, si sa, e intorno al presepe si è riunita tutta la città politica, che nel quotidiano invece è divisa su molte questioni, dalla gestione della cosa pubblica al terzo settore, dai trasporti all’accoglienza dei migranti, dallo sviluppo alla gestione del lavoro. All’appello mancava il sindaco Marco Doria, sostituito dall’assessore alla Cultura. Per molti dei presenti, forse, questo potrebbe essere l’ultimo natale passato in carica: nel 2017 si voterà un altro sindaco, verrà nominato un nuovo presidente della Cei e forse arriverà la sirena romana suonata dal partito per il governatore della regione. Staremo a vedere, quindi, quante, e quali, stelle comete si presenteranno nei cieli della Superba.