Era Superba magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

Elisa Traverso, Videoscrittori: “La prima volta che la vedo”

Elisa Traverso partecipa a Videoscrittori con un racconto dedicato a Genova "città silente". La voce narrante è di Dario Manera, ospite d'eccezione


11 Maggio 2013Interviste

Elisa Traverso è una scrittrice genovese che ha partecipato a Videoscrittori cercando di raccontare la sua città, schiva e prudente.

Con quali occhi si va alla scoperta di una città secondo te?

«Attraverso l’amore, anche se è una parola abusata. L’amore è la chiave di lettura, come due persone che si incontrano e si scontrano vedendosi per la prima volta…»

Quindi il tuo rapporto con Genova è conflittuale..

«Eh beh si.. come tutti i rapporti d’amore! Picchi di positività e negatività indispensabili per poter amare… Per me è stato struggente scrivere questo racconto sulla mia città, mi emoziona molto…»

Che colonna sonora immagini per un viaggio alla scoperta di Genova..

«Domanda difficile… Sicuramente un brano strumentale, le parole mi sembrano di troppo. Non riuscirei a vedere un genere solo, credo ci siano aspetti jazz e aspetti blues… Però Genova è silente e la musica giusta per accompagnarla dovrebbe essere capace di rispettare questa caratteristica.»

E se dovessi pensare ad uno scrittore che vorresti accanto in questo viaggio?

«Forse un sudamericano, Gabriel Garcia Marquez. Lui secondo me Genova saprebbe capirla…»

 

a cura di Marcello Cantoni

 

“La prima volta che la vedo” di Elisa Traverso

elisa-traversoÈ sempre il viaggio che mi porta, ma arrivo quasi sempre in ritardo. Non voglio perdere il tempo, così provo a lasciarlo esattamente dove è. Ma non ci riesco. Ho affinato le migliori scuse quando mi dicono di tutto. Viaggio senza orologio, in ogni caso.

Sono dentro il mio viaggio impossibile. Ma qualcosa traina via la mia rotta, dietro una curva, improvvisamente. E mi ritrovo a strapiombo sul mare.

La vedo.

Violenta, immobile.

Mi osserva di sbieco, mentre combatte con tutte le sue forze la comune curiosità. Mi osserva sempre di sbieco, capirò poi.

É una donna segreta, che ti innamora adagio. Mi prende per mano e mi porta con sé, senza parlare.

Scivoliamo giù verso il mare. Si muove sinuosa e tortuosa, mi confonde mentre fiuto la sua indole insidiosa.

La vedo scoscesa e verticale obliqua, è lì ma irraggiungibile. È lì ma non è.

Il mare è sparito davanti ai nostri occhi, in questa scalata a testa in giù. Trattengo il fiato senza accorgermene, mentre varco le soglie di un mondo quasi sotterraneo. Lei si è fatta cupa.

Mentre si svela, scopro che in lei nulla è parallelo, e mi smarrisco nelle mille in-tersezioni della sua geografia emotiva. Quando mi sembra di capire, subito mi perdo dietro un nuovo angolo impensato. Sono continuamente smarrito mentre navigo le sue retrovie come le quinte di un palcoscenico che però, lei, non salirà mai. Perché lei vive di terra, lei vive di mare. Costumi di scena e copioni li lascia alle altre.

Tutto questo mi lascia andare a un forma inconsueta d’amore, e questa volta è lei a essere in ritardo. In ritardo sul cuore.

Scivolosa, leggo in lei pensieri lunghi e lontani mentre mi parla con perpetui ricordi di pioggia.

Perché lei ha paura. Perché vive da sempre sul confine del possibile.

Lei non si fida di me. Mi stringe e mi allontana, in una danza sgomenta. Prende le distanze come un geometra sbronzo. Si mette di traverso per non farmi passare. É disperata, vittima del suo malessere perfetto.

Mi fa infuriare questa ritrosia lapidaria. Sto per andarmene, sconfitto.

“Non mi lasciare”.

Non so se era vero. Era proprio lei? Oppure un richiamo antico del mare dal sottosuolo.

Piovono su di noi tutti i punti interrogativi del cielo, e si posano sotto i miei piedi, dappertutto. Mi costringe a guardare in alto. E non vedo altro che fine-stre, mi viene il torcicollo, mi gira la testa.

“Sei quasi crudele” le dico.

Ma mi viene a prendere la sua memoria orizzontale, e mi riporta a me stesso. Con lei mi trovo su un’ellisse sbilenca, e per non cadere via mi appiglio al gancio dell’ironia.

E lei finalmente ride con me. Ride e si fa immensa, proprio mentre si spalanca davanti a noi il mare.

Il mio cuore cade a piombo dentro l’acqua salata, mentre capisco esattamente dove sono. Mentre i punti cardinali trovano casa nei miei sensi. Lei si fa fiammeggiante e mi distruggo nei tramonti liquidi dei suoi occhi.

Mi abbraccia, ed è la fine.

Perché Genova ti abbraccia solo davanti al mare.

 


  • scrittori
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Tra Genova ed Ecuador, con parole, sogni e poesie. La storia di Viviana Barres
    Tra Genova ed Ecuador, con parole, sogni e poesie. La storia di Viviana Barres
  • Per non saper cucinare…un felice incontro inaspettato con la scrittura creativa
    Per non saper cucinare…un felice incontro inaspettato con la scrittura creativa
  • Per non saper cucinare…il racconto
    Per non saper cucinare…il racconto
  • Tiziano Fratus, il “cercatore di alberi”. La nostra intervista allo scrittore: «Prima di tutto, il mio orto…»
    Tiziano Fratus, il “cercatore di alberi”. La nostra intervista allo scrittore: «Prima di tutto, il mio orto…»
Altri articoli di questa categoria
  • La pandemia e le responsabilità degli adulti. Bruno Morchio: “Ai ragazzi serve la rielaborazione critica della realtà”
    La pandemia e le responsabilità degli adulti. Bruno Morchio: “Ai ragazzi serve la rielaborazione critica della realtà”
  • Pronta la terza edizione della biennale “Le Latitudini dell’Arte”. A Palazzo Ducale dal 16 luglio
    Pronta la terza edizione della biennale “Le Latitudini dell’Arte”. A Palazzo Ducale dal 16 luglio
  • Torna il Suq, presentata l’edizione numero 19. Teatro, musica, danza, incontri e cucine dal mondo nel ricordo di Roberta Alloisio
    Torna il Suq, presentata l’edizione numero 19. Teatro, musica, danza, incontri e cucine dal mondo nel ricordo di Roberta Alloisio
  • Comune di Genova deroga sull’ordinanza anti movida per 2 Giugno e San Giovanni. Tutti gli appuntamenti per la Festa della Repubblica
    Comune di Genova deroga sull’ordinanza anti movida per 2 Giugno e San Giovanni. Tutti gli appuntamenti per la Festa della Repubblica

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2025 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista