Cosa accade dietro le quinte di uno degli eventi più importanti di Genova? Era Superba era al corso per i ragazzi che lavoreranno al Festival: il video
Giovedì 25 ottobre partirà a Genova la decima edizione del Festival della Scienza: tanti eventi e laboratori in calendario, che quest’anno sarà definito dalla parola chiave immaginazione. Perché «senza immaginazione molte delle più grandi scoperte scientifiche non ci sarebbero state» come ci spiega Andrea Sessarego, che si occupa del Coordinamento degli animatori.
Era Superba ha trascorso un pomeriggio nella sede dell’Associazione Festival della Scienza, dove si è tenuto il corso per animatori e animatori scientifici: più di 600 ragazzi, selezionati ogni anno attraverso un bando (le domande che arrivano sono in media 1.800), che lavoreranno al Festival occupandosi delle più svariate mansioni, dalla gestione delle prenotazioni ai laboratori didattici per i bambini.
Un corso decisamente sui generis, dove la “lezione frontale” tipica di scuole e università è posta quasi in secondo piano, dando invece priorità a giochi di ruolo, simulazioni e un laboratorio di teatro ed espressività vocale con Carla Peirolero. I ragazzi devono mettere in campo non solo conoscenze scientifiche – sono infatti tutti studenti o neolaureati in Matematica, Chimica, Scienze e tecniche erboristiche e così via – ma anche capacità di lavorare in gruppo, di non farsi prendere dalla timidezza in contesti “caotici” come quello di un Festival che vede coinvolto un pubblico molto numeroso, di sapersi rapportare con un pubblico eterogeneo che spazia dalle famiglie con bambini molto piccoli a scolaresche di ragazzi delle scuole medie e superiori che spesso trovano le materie scientifiche “noiose e difficili”.
Davanti alla telecamera di Era Superba i ragazzi sono stati divisi in tre gruppi, ciascuno con il compito di simulare una possibile “situazione estrema” che potrebbe capitare durante il Festival. Ogni gruppo doveva realizzare in 5 minuti un piccolo esperimento, di fronte al quale veniva posta una situazione di “imprevisto”. Gruppo numero 1: i ragazzi devono parlare a una scolaresca, nella quale vi sono anche i due ipotetici figli adolescenti del Nobel per la Fisica Carlo Rubbia. Gruppo numero 2: l’ipotetica scolaresca è in ritardo e deve prendere un treno, perciò l’esperimento deve essere fatto in appena 2 minuti. Gruppo numero 3: nell’aula in cui si è radunata una scolaresca delle scuole medie ci sono ancora tre posti liberi, perciò viene fatta passare anche una famiglia con una bambina di cinque anni.
Parlando con i ragazzi che si preparano al Festival, la prima cosa che traspare è il loro entusiasmo: dalle loro parole, come scoprirete nel video, si nota una grande passione per la scienza e per il percorso di studi che hanno intrapreso. «Il bello del Festival è far scoprire a bambini e ragazzi che la scienza non è fatta solo di formule e laboratorio, ma che molti aspetti della nostra vita quotidiana sono in realtà “scienza”» è il messaggio quasi univoco che giunge dalle loro risposte.
Marta Traverso
3 commenti su “Festival della Scienza 2012: alla scoperta degli animatori scientifici”