I suoi quadri esprimono la seduzione, l'eros delle relazioni tra uomo e donna. Una pittrice non convenzionale, che ha esposto le proprie opere anche a Parigi e Praga
Gil David, un’artista poliedrica: pittrice di tele e di corpi, poetessa, narratrice di racconti erotici, organizzatrice di eventi, “opinion maker” in televisione.
Tutte attivita’ intrecciate da un unico denominatore: esprimere la poetica del corpo, dipingere la seduzione come qualita’ suprema della relazione uomodonna, parlare di eros come la piu’ naturale delle attivita’ umane e tradurre tutto questo nell’arte.
Gil nasce a Bologna, dove frequenta liceo artistico e Accademia, ma successivamente si trasferisce a Parigi, per frequentare l’ Ecole des Beaux Arts, fucina di grandi talenti.
L’ esperienza parigina le infonde inizialmente un approccio all’eros ironico e velato, ma la sua natura e la sua ricerca la portano ben presto ad esprimerlo in modo sempre piu’ diretto e carnale, trasgressivo ma mai volgare o pornografico.
Da allora Gil David, pioniera nell’espressione poliedrica del pianeta sesso e tuttora artista sempreverde, non si e’ piu’ fermata. Ha organizzato mostre delle sue opere fra Parigi, Praga e Bologna e ha pubblicato vari libri di racconti erotici (“Raso nero e desiderio”, “Erostorie a Bologna” e “Rosso praghese” sono i principali…) Per la sua verve e il suo stile non convenzionale ha attirato l’attenzione della tv, riuscendo a sedurre anche il pubblico dell’etere con il suo intrigante candore e con la sua “sensualita’ spirituale” che le ha fatto acquisire il titolo di “sacerdotessa dell’eros”.
Se il mondo culturale le ha spocchiosamente voltato le spalle in varie circostanze e le istituzioni, dopo averla corteggiata, l’ hanno poi guardata con fastidio ed imbarazzo, Gil David resta un’artista capace di rappresentare l’eros in maniera sempre creativa ed accattivante, fondendo armoniosamente, nell’intreccio dei corpi, il rosso della passione e il nero delle tenebre…
Gil, cosa resta oggi della tua opera?
Il tema dell’eros motore della vita e’ rimasto come pulsione, ma l’artista segue un sogno: nell’abbraccio, nell‘amore, carnale e spirituale, c’e’ sempre la realizzazione dell’Io profondo. Forse ora, con il passare degli anni, sono diventata l’icona di me stessa, della mia parte irrazionale di magia, pulsione erotica, trasporto. Ora posso viverla solo attraverso l’energia del mio vissuto: il ricordo ha un potere infinito che non si perde mai. Bisogna vivere le esperienze in maniera sempre diversa, la passione si esprime diversamente a seconda dell’eta’ e deve rappresentare un appagamento dei sensi e dello spirito. Il coinvolgimento erotico ti porta all’estasi, ma non per tutti e’ la stessa cosa: molti intendono l’eros solo come sessualita’, per me e’ anche poesia.
Quale e’ per te il rapporto fra erotismo e pornografia?
L’erotismo e’ il viaggio di due persone attraverso le emozioni del corpo, un viaggio che puo’ anche essere senza ritorno, con abbandono totale… La pornografia e’ parlare solo di sesso: il sesso a se’ stante e’ la morte dell’erotismo. Sono difficili da trovare le parole giuste per esprimere un vero trasporto erotico ed una relazione autentica, ma bisogna sempre provarci…
Come pensi che i giovani oggi vivano il rapporto con il sesso?
Molte volte oggi il sesso diventa un linguaggio obbligato, compulsivo e si e’ spesso “costretti” a consumarlo. L’erotismo e’ il linguaggio che permette piu’ di ogni altro di entrare in comunicazione con l’ Io profondo e di conseguenza con l’amore e l’attrazione. Anche i novantenni lo comprendono…
Nella tua Bologna, ma soprattutto nell’Italia del 2008, quali sono i punti di rifermento di Gil David?
La Bologna e l’Italia politica degli anni 80 gia’ cominciavano a diffidare delle mie opere, per mancanza di coraggio e di apertura culturale. Tuttavia credo che qualcosa sia rimasto e forse c’e’ chi potra’ raccogliere questo patrimonio. Oggi, nel mio lavoro, i punti di riferimento sono pochi eletti. Penso che la vera natura dell’uomo quasi mai corrisponda al politico o all’uomo di potere, perche’ questi “maschi” non usano l’energia vitale e creativa che costituisce l’erotismo. Il sesso vissuto con gioia e con pienezza e’ un formidabile antidoto alla stupidita’, al fondamentalismo clericale e alla violenza. Per dirla con le parole di Georges Bataille, “nell’erotismo, l’essere aperto alla morte, al tormento, alla gioia, l’essere morbido e dolorante, si profila nella sua luce crepuscolare. Il grido che emette a labbra contratte e’ un immenso alleluja che affonda nel silenzio sconfinato…”
Filippo Boriani