Rete Natura 2000 è un sistema europeo per la salvaguardia della biodiversità ambientale e la tutela di specie animali e vegetali a rischio di estinzione, tramite l'individuazione di siti di particolare pregio naturalistico
Rete Natura 2000 è programma supportato dall’Unione Europea e che coinvolge Regioni e Province, volto alla tutela della biodiversità e alla salvaguardia di aree naturali e di habitat di interesse comunitario a rischio di estinzione. Le aree designate a far parte del progetto sono individuate come SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zone di Protezione Speciale): scopo del progetto è che entrambe entrino a far parte di un sistema di tutela su scala europea, in cui norme nazionali e regionali recepiscono le direttive europee e collaborano insieme per proteggere i siti della Rete.
Per quanto riguarda la nostra penisola, un vasto numero di siti è stato individuato in tutta Italia. La Liguria, da parte sua, svolge un ruolo molto importante in questa iniziativa, contribuendo alla Rete con varie aree di interesse, sia terrestri che marine. Vediamo di cosa si tratta.
RETE NATURA 2000
Come suggerisce il nome stesso del programma, si opera attraverso la creazione di una “Rete” formata al suo interno da “nodi”, ovvero porzioni di territorio che comprendono un habitat e una specie a rischio di estinzione. I nodi vengono collegati l’uno all’altro, in modo da creare coesione ed evitare l’isolamento, fonte principale dell’estinzione e minaccia alla biodiversità. Queste aree sono denominate SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zone di Protezione Speciale): le prime, una volta indicate da Regione e Provincia, sono sottoposte alla verifica da parte di una Commissione Europa, che ne vaglia le caratteristiche e ne decide la trasformazione in ZSC (Zone Speciali di Conservazione); le seconde, istituite per la protezione specifica di uccelli e volatili in genere, una volta scelte dalla Giunta regionale entrano direttamente nella Rete Natura 2000, senza bisogno di preventiva approvazione.
Il tutto, naturalmente, si svolge a livello europeo ed è normato attraverso due direttive della Commissione Europea, “Habitat” 43/1992/CEE e “Uccelli” 2009/147/CEE, volte a proteggere la biodiversità sul territorio europeo, non solo attraverso la protezione e il mantenimento delle singole specie ma anche – questo l’elemento innovativo introdotto dalla direttiva Habitat – degli ambienti nei quali le stesse specie vivono.
Come agisce concretamente la Rete Natura 2000? Essa ha per prima cosa suddiviso il territorio europeo in 9 regioni biogeografiche (boreale, atlantica, continentale, alpina, mediterranea, macaronesica, steppica, pannonica e del Mar Nero): ambienti uniformi per condizioni ecologiche, questi habitat permettono a una data specie di svilupparsi e ampliarsi. Alcuni di loro, presentando un particolare grado di vulnerabilità, sono definiti “prioritari” e nei loro confronti l’Europa si deve assumere una particolare responsabilità, dedicando alla loro conservazione un’attenzione specifica, attuando progetti di riqualifica, sensibilizzando la cittadinanza verso la minaccia di estinzione e danneggiamento del patrimonio ambientale. Delle 9 regioni, sono 3 quelle che interessano il territorio italiano, ovvero quella mediterranea, quella continentale e quella alpina.
GENOVA E LA LIGURIA
La nostra regione, grazie alla sua favorevole posizione geografica tra le Alpi, gli Appennini e il mare, sembra essere particolarmente feconda di specie e habitat da tutelare, spesso sottovalutati e tornati sotto i riflettori grazie a Rete Natura 2000. Proprio in Liguria è stato individuato un alto numero di habitat e specie: la Regione ha individuato sul proprio territorio, grazie al supporto di esperti dell’Università di Genova e di Milano, ben 125 (99 terrestri e 26 marini) SIC, il 41% dei quali “prioritari”. Le ZPS sono, invece, notevolmente inferiori: 7 finora quelle segnalate. Il risultato: circa 140.000 ettari di rete terrestre, cui vanno aggiunti i circa 7.000 ettari dei 26 siti marini, per un totale di 147.000 ettari.
Anche per quanto riguarda le specie, la Liguria emerge per la particolare ricchezza: 46 sono le specie (dal lupo, ritornato già da alcuni anni a popolare l’entroterra della nostra regione, alla campanula di Savona, esclusiva del Levante, da Bergeggi al confine francese) segnalate nel merito della Direttiva Habitat e 88 le specie ornitiche della Direttiva Uccelli (aquila reale, gufo reale, biancone, picchio nero, fagiano di monte e gracchio corallino), senza contare le oltre 100 specie endemiche, forme di vita animale o vegetale che si ritrovano esclusivamente o in buona parte in Liguria. Per quanto riguarda il territorio di Genova, ad esempio, i fondali delle aree comprese tra Boccadasse, Sturla, Quarto dei Mille, Quinto e Nervi sono stati indicati come SIC in quanto in queste aree si riscontra la presenza di un particolare habitat popolato da praterie di posidonia oceanica e formazioni coralline. Altri fondali interessati dalla Rete, quelli di Sori, Rapallo, Moneglia, Sestri Levante. Non solo SIC marini, ma soprattutto terrestri: siti individuati anche sul Monte Gazzo, Monte Fasce, Torre Quezzi, Parco dell’Aveto, e molti altri.
La Regione Liguria ha avviato diverse iniziative per la promozione di Rete Natura 2000 e la diffusione di una maggiore consapevolezza e sensibilità circa i valori naturalistici e ambientali. Tra le altre, la costituzione dell’Osservatorio regionale per la Biodiversità, che si occupa della raccolta e dell’archiviazione dei dati su habitat e specie all’interno dei siti Natura 2000, e l’iniziativa dell’associazione Praugrande (nell’area omonima del Ponente Ligure, tra i comuni di Pompeiana, Pietrabruna, Castellaro), che ha istituito il corso “Conoscere la Rete Natura 2000”, con la possibilità di escursioni in loco presso i SIC della zona, allo scopo di accrescere conoscenze e sensibilizzare i cittadini e le istituzioni. Inoltre, anche molti progetti in corso, con un crescendo di finanziamenti: dai 100 mila euro regionali del 2003-2004, al 2005, con stanziamenti pari a 200 mila euro per la prevenzione e la tutela dei valori naturalistici e per il finanziamento dei 6 progetti di Parco del Beigua, Provincia di Imperia, Comunità Montana Val Petronio, Comunità Montana della Riviera Spezzina, Parco Montemarcello Magra, Provincia di Savona. Nel 2007, invece, stanziamenti regionali pari a 300 mila euro, mentre ancora da ultimo nel 2008 la Regione ha stanziato 450 mila euro per finanziare 8 diversi interventi di riqualificazione ambientale in siti degradati. Tra i progetti avviati, ad esempio a Genova quello per la valorizzazione della valle del rio Sorba.
Così, dai responsabili di Rete Natura 2000 della Provincia di Genova: «Rete Natura 2000 è un maxi-contenitore, che rientra all’interno di una Rete Ecologica europea e che proprio dall’Europa recepisce le direttive da attuare sui siti prescelti sul territorio ligure. Qui, sono state individuate emergenze specifiche che, all’interno del la Rete Ecologica Regionale (un sistema di aree su cui effettuare azioni di conservazione, promozione e valorizzazione, con riscontri socio-economici a livello locale, n.d.r.), vengono affrontate e risolte in modo diverso a seconda del caso specifico. Regione e Provincia si avvalgono dell’aiuto di Arpal per il monitoraggio dei siti e l’esecuzione della valutazione di incidenza, per scongiurare eventuali ricadute negative nei siti a rischio, in conseguenza all’attuazione dei progetti proposti».
Elettra Antognetti
[foto di Daniele Orlandi e Andrea Vagni]