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Presentato il progetto di Amiu e Comune che promuove la partecipazione attiva di associazioni di volontari per il recupero dei rifiuti. Un'iniziativa presentata mentre la stessa azienda confermava i rincari in bolletta.
Il “Patto per la bellezza” è operativo; l’iniziativa di Comune di Genova e Amiu, che mira ad attivare sinergie tra istituzioni e cittadini per la cura dei beni comuni, e già presentata a settembre, conterà circa 80 interventi di raccolta straordinaria di rifiuti ingombranti, identificati dai Municipi e dalle realtà attive nel territorio. Il progetto, che punta anche a sensibilizzare i genovesi sull’importanza della responsabilità diffusa per la cura dei beni comuni, è stato presentato nelle ore in cui la stessa Amiu confermava i rincari in bolletta per i prossimi anni.
L’intesa prevede un contributo straordinario stanziato dall’amministrazione comunale pari a 50 mila euro (600 euro a intervento): «Questo patto mette a punto una procedura standard di collaborazione tra cittadini e istituzioni, anche per il 2017 – spiega Marco Castagna – e la delibera impegna il Comune di Genova a facilitare il comportamento attivo dei cittadini attraverso futuri affidamenti d’incarichi ad Amiu per il trasporto e lo smaltimento dei diversi rifiuti nell’ambito di attività di pulizia di beni pubblici eseguite da associazioni di volontari».
Ancora una volta, quindi, si fa affidamento al volontariato per “aiutare” il servizio pubblico. Secondo i dati forniti da Comune di Genova, in questa fase del progetto sono state già coinvolte 60 associazioni provenienti da 6 municipi. Diversi progetti già attivati, hanno coinvolto cooperative sociali e centri educativi, e grazie a loro decine di giovani, che hanno svolto importanti opere di bonifica, come la rimozione delle decine di pneumatici abbandonati nel Parco delle Mura.
A supporto del Patto della Bellezza, è stata sviluppata “Clean App”, un’applicazione per dispositivi mobili che oltre alle informazioni su tutti i servizi di AMIU, introduce la funzione di localizzazione degli ingombranti abbandonati, trasformando le segnalazioni dei cittadini in partecipazione attiva. Questo servizio sarà attivato in via sperimentale in due Municipi (7 Ponente e 9 Levante).
Il “Patto per la Bellezza”, quindi, è un’iniziativa dalla doppia anima: da un lato, infatti, può intercettare e innescare tematiche di tutela dei beni collettivi, in qualche modo incentivando la responsabilità dei cittadini nei confronti del patrimonio pubblico. Dall’altro lato, però, se si guarda il più largo contesto della gestione istituzionale dei rifiuti, le dinamiche societarie e, più in generale, la tendenza del contenimento forzato dei costi a discapito dei servizi, questa iniziativa può lasciare qualche perplessità, o per lo meno, può non essere capita. Sicuramente è un fatto il dato della decrescita del personale: nel 2012 l’azienda contava 1710 unità, tra operai, impiegati e dirigenti, mentre nel 2015 (ultimo bilancio pubblicato) la cifra è scesa di 173 unità, arrivando ad un totale di 1537 dipendenti. Al contempo, però, è aumentato il valore di produzione dell’azienda, passato dai 146 milioni del 2011 ai 168 del 2015. Quindi si fa di più, ma con meno persone: i problemi dell’azienda arrivano dai grandi investimenti necessari per i prossimi anni, che, come abbiamo più volte raccontato, riguardano il fine vita del rifiuto, cioè lo stoccaggio in discarica. La vera criticità, forse, sta proprio qui: la quantità dei rifiuti prodotti. I dati nazionali parlano di una piccola decrescita, dal 2008, cioè dall’inizio della crisi che ha contratto il consumo, ma le discariche (vedi Scarpino) sono già piene da anni. La città sarà più pulita e vivibile quando il servizio pubblico sarà più efficiente, certo, ma anche quando i singoli individui consumeranno e “sporcheranno” di meno: basta fare un giro per la città per vedere le decine di rifiuti ingombranti abbandonati per le strade di Genova; quella non è colpa di Amiu.
Nicola Giordanella