Piccola piscina, palestra e campetti da calcio a 5. Il Municipio organizza un incontro sul territorio per descrivere l'opportunità ai cittadini, il consigliere Gozzi (PD) non gradisce: «Un’assemblea casuale, senza uno studio commerciale e urbanistico... non si può arrivare a una soluzione in modo così dilettantesco. Questo è il motivo per cui gli impianti sportivi cittadini stanno andando a puttane»
La possibilità dello spostamento del polo petrolchimico di Multedo sotto la Lanterna e, quindi, più lontano dalle abitazioni, non è l’unico “tema caldo” che riguarda la delegazione ponentina. Il Consiglio comunale, infatti, è tornato a discutere di una questione che sulle pagine di Era Superba abbiamo seguito quasi passo dopo passo. Si tratta del futuro dell’ormai ex piscina Nico Sapio di Multedo. La discussione è stata nuovamente sollevata dal consigliere Paolo Gozzi (PD) che sul tema (e non solo, considerato il voto contrario alla delibera di approvazione del Puc) ha il dente piuttosto avvelenato con l’attuale giunta.
Avevamo già raccontato della possibilità avanzata dall’assessore allo Sport, Pino Boero, di trasformare la struttura in una palestra, cercando comunque di non privare il quartiere di uno spazio di aggregazione sportiva, in continuità con i campetti polifunzionali esterni. L’idea, che tuttavia non è ancora stata formalmente scartata, non piace molto al Municipio, fortemente legato alla tradizione degli sport acquatici della Nico Sapio. «È vero – confessa il presidente del Municipio Ponente, Mauro Avvenente – che avevamo sostenuto il mantenimento della piscina ma nel frattempo ci siamo un po’ dovuti arrendere all’evidenza: i costi di manutenzione di una piscina sono diventati esorbitanti ed è quasi impossibile trovare chi è disposto a investire in un’impresa del genere».
Il ripristino della piscina così com’era conosciuta ai suoi antichi splendori sembra, dunque, l’ipotesi meno praticabile. Il rischio, infatti, è di giungere a un bando deserto o di replicare situazioni passate in cui i vincitori della gara pubblica si sono poi tirati indietro al momento di avviare i lavori di ristrutturazione del complesso. Questo progetto avrebbe anche il vantaggio di essere totalmente a carico del gruppo di imprenditori sportivi che lo ha proposto, a differenza dell’ipotesi di sola trasformazione in palestra che, invece, necessiterebbe di un finanziamento regionale.
C’è, però, una terza ipotesi arrivata all’attenzione di Comune e Municipio che potrebbe accontentare tutti. Si tratta del mantenimento parziale della piscina, con uno spazio destinato all’idroterapia e due corsie riservate al nuoto libero, la realizzazione di una piccola palestra e la riqualificazione dei campetti esterni che diventerebbero due campi da calcio a 5 e a 7 in erba sintetica di nuova generazione.
Su richiesta del Municipio, la scelta spetterà agli abitanti di Multedo. Lo scorso 27 febbraio le tre ipotesi sono state illustrate nel corso di un’assemblea pubblica molto partecipata, in seguito alla quale l’amministrazione ha fatto recapitare ad associazioni e comitati interessati gli studi tecnici dei progetti fin qui pervenuti. Il presidente Avvenente ha chiesto ai cittadini di esprimere una preferenza, per dare poi la possibilità al Comune di bandire la gara pubblica tenendo, come da promessa, il più possibile conto dei desiderata del territorio.
«Ma davvero – ha commentato il consigliere Gozzi, alzando un po’ i toni della discussione – si pensa che una situazione bloccata da tre anni possa trovare soluzione affidando la scelta a un’assemblea casuale sul territorio, senza che si siano svelati i soggetti che hanno presentato le proposte, senza avere fatto uno studio commerciale e urbanistico? Non si può arrivare a una soluzione in un modo così dilettantesco. Questo, ancora più delle disonestà e delle inefficienze, è il motivo principale per cui gli impianti sportivi cittadini stanno andando a puttane. Avete posizioni e stipendi dirigenziali per fare valutazioni e prendere decisioni: quindi, prendete queste decisioni senza ingannare la gente con assemblee pubbliche che tanto non conteranno nulla».
«È ancora presto per festeggiare – precisa tuttavia il presidente – ma sono convinto che l’assessore Boero sia molto deciso a concludere finalmente questa situazione. Qualsiasi sia la scelta finale, non possiamo più permetterci di mantenere in situazione di degrado questa struttura che è già costata 20 mila euro al Comune per la messa in sicurezza e il disincentivo degli ingressi abusivi che, tuttavia, continuano a verificarsi sconquassando sempre di più l’edificio».
Nel corso della travagliata storia della riqualificazione della Nico Sapio, si era parlato anche del coinvolgimento di un tratto di litorale, in linea d’aria, di fronte alla piscina. «Se n’era parlato – ricorda il presidente Avvenente – per un possibile coinvolgimento della società sportiva Multedo 1930 che ha anche una sezione di pesca. Il progetto, tuttavia, si è un po’ arenato ma non abbiamo assolutamente abbandonato il sogno di poter riqualificare il litorale di Multedo, anzi. Il 27 marzo verranno presentati ai cittadini alcuni disegni pensati dai laureandi della Facoltà Architettura che hanno pensato un futuro diverso per il nostro affaccio sul mare. E chissà che, con qualche finanziamento europeo, qualcosa non possa davvero passare dalla carta alla realtà». D’altronde, parlare di riqualificazione di litorale con il nuovo piano regolatore portuale alle porte, che come detto in apertura potrebbe finalmente liberare Multedo delle servitù petrolchimiche, potrebbe aprire in tempi relativamente brevi scenari piuttosto interessanti per tutta la delegazione ponentina.
Simone D’Ambrosio