Tre colpi di pistola alla gamba per l'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, è accaduto nel quartiere di Marassi
Volto coperto dal casco, sarebbero stati due uomini gli attentatori di Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, gambizzato questa mattina a Genova nel quartiere di Marassi in via Montello a pochi passi dall’abitazione di Adinolfi.
Uno dei due attentatori era posizionato in attesa che la vittima uscisse di casa, l’altro – secondo quanto dichiarato dallo stesso Adinolfi – attendeva su uno scooter, utilizzato poi per fuggire senza lasciare traccia.
Uscito di casa per recarsi al lavoro, intorno alle 8,30, Adinolfi è stato raggiunto tre colpi di pistola semiautomatica, uno dei quali lo ha colpito alla tibia destra. E’ stata la moglie del manager a chiamare il 118.
Chi è Roberto Adinolfi? Nato a Salerno nel 1953 e laureato in Ingegneria Nucleare al Politecnico di Milano, giunge a Genova nel 1975 per preparare la sua tesi di laurea, città che non lascerà più. Ha lavorato nel settore nucleare in Italia e all’estero, contribuendo alla progettazione degli impianti di Montalto di Castro e Trino Vercellese e di Superphenix, in Romania. Da aprile 2007 ricopre la carica di Amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, società del gruppo Finmeccanica.
Con una nota arriva anche la condanna dei sindacati Cgil Cisl Uil di Genova e Liguria: «Auspichiamo che gli inquirenti facciano piena luce sull’accaduto e scovino al più presto i responsabili del vile atto del quale è stato vittima questa mattina a Genova l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, esprimiamo a lui e famiglia piena solidarietà e vicinanza. Cgil Cisl Uil condannano con fermezza ogni forma di violenza e ogni atto teso a destabilizzare l’ordinamento democratico del nostro Paese».