Appena rientrato dalla Francia ospite della manifestazione "Poésie et Gastronomie", Bruno Rombi racconta i suoi successi lontano dai confini italiani
Bruno Rombi, genovese d’adozione, è appena rientrato dal suo ultimo viaggio in Francia, ospite della manifestazione “Poésie et Gastronomie“. Letteratura ed arte culinaria ai massimi livelli, con la forte partecipazione di un pubblico attento ed interessato.
Per una settimana i più noti ristoranti della zona (“Au Fil de l’O” a Vieille Chapelle, “Le Départ” a a Bethune, “La Chartreuse du Val St Esprit”, a Gosnay e “L’erge du Donjon” 2 a Fresnicourt le Dolmen) hanno proposto un Menù speciale in onore del poeta, che ha letto i suoi versi in italiano e in francese ed incontrato gli studenti di alcuni licei della Regione, dialogando sulla poesia.
Bruno Rombi, varie volte ospite d’onore in Festival e convegni, ha pubblicato 5 volumi in Francia in edizione bilingue e recentemente “Fragments de lumière”, una raccolta di 40 poesie scritte da lui direttamente in francese e presentate l’anno scorso, a maggio, al Mercato della Poesia di Bordeaux.
Rombi, come mai è tanto amato in Francia?
Forse per la coerenza con cui svolgo il mio lavoro di traduttore e di amante della poesia francese… In Francia mi è stato detto che ciò accade anche per una sorta di “contrasto indiretto” che viene avvertito, tra alcune mie caratteristiche letterarie e, perchè no, caratteriali ben precise e l’attuale “idea” del Belpaese in circolazione…
Lei porta, quindi, in un certo senso, un contributo di Italianità… “altra” in Francia?
É ciò che spero, nel senso migliore della parola, dato che anche in Francia giungono notizie sul nostro paese non troppo edificanti.
Che cosa l’ha colpita di più del suo tour transalpino?
Constatare con quanta cura i professori di due licei avevano preparato i loro allievi all’incontro con me e le domande poste dai ragazzi, realmente interessati ed interessanti. Ma anche il desiderio di alcuni avventori in vari locali, di leggere le mie poesie in pubblico.
Ha la sensazione di essere più apprezzato all’estero?
Sicuramente. Non a caso ricevo inviti continui dall’estero ed i miei libri vengono tradotti in mezzo mondo (in 16 lingue, ad oggi), cosa che peraltro mi dà una grande gioia e non finisce di sorprendermi. Ad esempio proprio ieri ho appreso che il mio poemetto “Tsunami” (del 2005), verrà tradotto in spagnolo.
Che cosa le ha lasciato questa esperienza?
Sicuramente m’ha impressionato la serietà con cui i francesi si occupano di una questione così “superflua”, com’è da noi considerata la poesia. Pensi, la struttura organizzativa, Maison de la Poesie, oltre alla Direttrice, ha quattro dipendenti stabili. Impensabile, dalle nostre parti.
Stefano Bruzzone