Era Superba è il magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, agenda eventi, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

Il carburante ecologico si fa con gli scarti agricoli

Un combustibile verde e meno caro della benzina ottenuto con sostanze non destinate al consumo alimentare


8 Dicembre 2011Notizie

Il primo impianto al mondo per la produzione di biocarburante di seconda generazione sorgerà in Italia ed entrerà in funzione tra giugno e luglio del 2012.

Frutto delle ricerche del gruppo Mossi & Ghisolfi, multinazionale chimica di Tortona, l‘impianto di Crescentino, nel vercellese, produrrà almeno 50 mila tonnellate di bioetanolo all’anno partendo da sostanze non destinate al consumo alimentare.

120 ricercatori italiani hanno lavorato cinque anni per mettere a punto un sistema in grado di produrre un combustibile verde e meno caro della benzina.

La principale novità è che, a differenza del bioetanolo di prima generazione, adesso si potra’ ottenere biocarburante da materie prime che non entrano nel ciclo alimentare. Punto forte dell’impianto è infatti la possibilità di attingere la cellulosa da qualsiasi tipo di biomasse, anche quelle residuali, cioè gli scarti della produzione agricola.

La materia prima può anche provenire da piante non edibili coltivate ad hoc in terreni marginali, che per aridità o povertà a livello organico non sono idonei a colture agroalimentari. Tra queste piante c’è la canna comune, che in base alle ricerche si e’ rivelata particolarmente indicata per la produzione di biocarburante: da un ettaro si possono ricavare 10 tonnellate di bioetanolo, contro le 6 tonnellate mediamente estraibili da ogni ettaro coltivato a canna da zucchero.

Considerando che sui campi italiani ci sono 18 milioni di tonnellate all’anno di scarti della produzione agricola che potrebbero essere convertiti in bioetanolo di seconda generazione, è possibile immaginare – con un adeguato sostegno finanziario sul fronte della ricerca – concreti sviluppi nel prossimo futuro.

”L’Unione Europea ha stabilito che nel 2020 i biocarburanti dovranno essere il 10% del totale, e noi ci prepariamo a produrli sui campi italiani, non stranieri”, ha affermato Guido Ghisolfi, vicepresidente del gruppo Mossi & Ghisolfi.

Ma il finanziamento della ricerca, ha aggiunto Ghisolfi, non e’ l’unico aspetto rilevante. ”Per soddisfare la domanda, la produzione di etanolo nel mondo dovra’ passare dagli 80 milioni di tonnellate attuali a 200 milioni tra dieci anni. Cio’ richiedera’ la costruzione di 1.200 nuovi impianti, di cui 500 negli Stati Uniti, 200 in Brasile, altri 200 in Europa e la restante parte in Asia”, ha spiegato.

”Per quanto riguarda l’Italia, e’ necessaria una semplificazione delle procedure burocratiche, perche’ se servono quattro anni per fare un impianto non si va da nessuna parte”.

 


  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • “Attacco alla città”: i progetti calati dall’alto e la risposta dei comitati. Il viaggio tra i quartieri che non si piegano
    “Attacco alla città”: i progetti calati dall’alto e la risposta dei comitati. Il viaggio tra i quartieri che non si piegano
  • Rallenatare o punire? Regione Liguria “bacchetta” la distrazione di ciclisti e pedoni, le associazioni chiedono la città a 30 all’ora
    Rallenatare o punire? Regione Liguria “bacchetta” la distrazione di ciclisti e pedoni, le associazioni chiedono la città a 30 all’ora
  • Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova
    Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova
  • Rinnovabili, al passo della Bocchetta un parco eolico con 5 pale da 150 metri
    Rinnovabili, al passo della Bocchetta un parco eolico con 5 pale da 150 metri
Altri articoli di questa categoria
  • Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
    Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
  • Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
    Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
  • Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
    Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
  • Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei
    Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2023 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista