Il sindacato autonomo Conapo stoppa l'imminente decisione in merito al futuro del servizio di elisoccorso, un esempio virtuoso di amministrazione pubblica che consente il risparmio di svariati milioni di euro all'anno; ma i privati premono per entrare nel business
Il lungo contenzioso giudiziario relativo al servizio di elisoccorso tecnico/sanitario della Regione Liguria – un esempio di efficacia ed efficienza dell’amministrazione pubblica che rischia di esser sacrificato sull’altare dell’interesse privato – si arricchisce di un nuovo capitolo. Il sindacato autonomo dei vigili del fuoco Conapo, infatti, ha proposto e finanziato 2 ricorsi – contro le sentenze del Consiglio di Stato n. 4539/2010 e del Tar Liguria n. 1514/2012 – riaprendo così una partita che sembrava ormai destinata a chiudersi dopo le sopracitate pronunce della giustizia amministrativa.
Dunque, tutto da rifare. Il Consiglio di Stato, in accoglimento delle istanze degli avvocati del Conapo, ha deciso di rinviare al 14 novembre prossimo la trattazione delle questioni di merito della controversia, in modo tale da consentire ai ricorrenti di far valere in giudizio le proprie ragioni a sostegno dell’importanza e dell’opportunità per la collettività ligure (cittadini, turisti, medici) di continuare ad avvalersi del Corpo nazionale dei vigili del fuoco per il servizio di elisoccorso. Quest’ultimo, attivo fin dal 1994, coniuga alla perfezione presenza e competenze di vigili del fuoco e personale medico del servizio sanitario nazionale in un unico team elitrasportato, offrendo potenzialità operative non riscontrabili nei comuni servizi di elisoccorso. Inoltre, questa configurazione di equipaggio garantisce – unica in Italia, insieme alla gemella da qualche anno operativa in Sardegna – il mantenimento di un livello di sicurezza ottimale per il personale sanitario durante le operazioni di soccorso a terra.
IL RICORSO DEI PRIVATI
La Regione Liguria, per l’effettuazione del servizio di elisoccorso integrato, da metà anni ’90 stipula delle convenzioni pluriennali con il Ministero dell’Interno-Dipartimento dei vigili del fuoco.
Nel 2008 questa decisione è stata impugnata da una società commerciale, la Freeair-Helicopters S.p.A. – seguita a ruota da molti altri soggetti privati operanti nel settore del trasporto in elicottero – che ha presentato ricorso al Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) ed al Consiglio di Stato.
Il giudice amministrativo ha accolto le istanze dei ricorrenti. In particolare, la sentenza del Consiglio di Stato n. 4539/2010 (passata in giudicato) indica quale motivo determinante «… la mancata osservanza delle essenziali caratteristiche – attinenti ai mezzi, al personale ed alle condizioni operative – del servizio di elisoccorso imposte dal regolamento CEE n. 3922/91, dall’accordo Stato-Regioni 3 febbraio 2005 n. 2200 e dalle norme da questo richiamate (regolamento ENAC “norme operative per il servizio medico di emergenza con elicotteri” del 1° marzo 2004 e relativa circolare applicativa ENAC OPV18 del 26 maggio 2004)».
Il Consiglio di Stato ritiene che, ai sensi dell’art. 744, co. 1, e ss. mm. del codice di navigazione, i velivoli impiegati dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco nel servizio di elisoccorso tecnico/sanitario in Liguria non rientrino negli “aeromobili di Stato”. «Tale norma dispone infatti che “sono aeromobili di Stato gli aeromobili militari e quelli, di proprietà dello Stato, impiegati in servizi istituzionali (…) del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco (…) o in altro servizio di Stato”. Dall’esenzione sono pertanto esclusi i velivoli impiegati per l’espletamento del predetto servizio integrato, di competenza regionale e costituito dal cumulo tra il servizio di soccorso sanitario e quello tecnico urgente mediante elicottero. In altri termini, quest’ultimo servizio (tecnico urgente) è pur di competenza del Corpo dei Vigili del fuoco, ma il servizio a cui questo concorre ed al quale, pertanto, sono destinati i velivoli non attiene alla competenza “istituzionale” del Corpo, sicché necessariamente i medesimi velivoli soggiacciono, al pari di qualsiasi altro velivolo privato che sia adibito a quel servizio integrato, alle regole generali dettate al riguardo, non diversamente dal relativo personale e dalle rispettive modalità esecutive».
UN ESEMPIO VIRTUOSO CHE POTREBBE ESSERE CANCELLATO
In ottemperanza alla sentenza del Consiglio di Stato, a partire dal primo gennaio 2014, il servizio di elisoccorso in Liguria dovrebbe essere affidato ai privati tramite gara pubblica. Attualmente l’elicottero dei vigili del fuoco con i suoi piloti e l’equipe medica continua a volare grazie ad una proroga approvata dalla Regione, in scadenza il 31 dicembre 2013.
Nel frattempo, l’amministrazione regionale si appresta a preparare il capitolato di gara. Ma ora, il contro-ricorso del sindacato autonomo Conapo, mescola le carte in tavola, in attesa della prossima udienza pubblica, prevista il 14 novembre.
L’assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo, si era già espresso in maniera netta sull’argomento «Siamo di fronte a una delle costruzioni astruse di questo Paese» (La Stampa, 26/03/2013). E ancora «Noi ci dobbiamo adeguare ad una sentenza del Consiglio di Stato, tuttavia mi sembra assurdo dover rinunciare alla professionalità che viene garantita dai vigili del fuoco. Che fanno lo stesso servizio, anzi lo fanno meglio» (Il Secolo XIX 02/04/2013).
D’altra parte come dargli torto, soprattutto dal punto di vista economico, la scelta di affidarsi ai vigili del fuoco è stata sicuramente azzeccata. Nel 2012 la Liguria ha speso 1 milione e mezzo di euro per il servizio di elisoccorso. Basta un semplice confronto con altre regioni, dalle caratteristiche simili, che hanno dato in appalto l’elisoccorso, per accorgersene: si parte da un minimo di 3 milioni di euro all’anno per arrivare a 5 milioni, considerando la quota aggiuntiva per i voli fuori contratto. Secondo le stime dei vigili del fuoco, il costo dell’affidamento del servizio ad una compagnia aerea privata potrebbe essere addirittura dieci volte superiore rispetto a quello attuale.
«È una vergogna disperdere questo patrimonio di professionalità, impegno e risultati, vite umane salvate, invalidità evitate, di grande sintonia tra componente medica e piloti – afferma il dott. Paolo Cremonesi, primario del pronto soccorso dell’ospedale Galliera e da anni medico dell’elisoccorso – Cancellare tutto ciò è un gravissimo errore. Spero che Regione e Ministero dell’Interno possano trovare una soluzione. Nessun privato potrà mai garantire un servizio integrato come quello dei vigili del fuoco che possono utilizzare tutte le componenti di aria, terra, mare e speleo alpina. Capisco che il servizio di elisoccorso possa far gola dal punto di vista economico, ma con i privati costerà di più. Tutto per dei cavilli normativi».
IL CONTRO-RICORSO DI VIGILI DEL FUOCO E PERSONALE MEDICO
Il Conapo è intervenuto in giudizio congiuntamente a decine di vigili del fuoco e medici del servizio sanitario ligure, difesi dagli avvocati Matteo Sanapo, Roberto De Giuseppe e Giulio Micioni, stoppando quella che sembrava essere una decisione definitiva in dirittura d’arrivo. Adesso, invece «Il Consiglio di Stato dovrà ridiscutere tutto dall’inizio con i nostri avvocati – spiega il sindacato autonomo in una nota – a novembre tenteremo di riportare sotto la lente di ingrandimento dei giudici la questione concernente la correttezza della sentenza n. 4539/2010 (peraltro passata in giudicato) ove si affermava che i vigili del fuoco, non svolgendo compiti istituzionali durante il servizio di elisoccorso, dovevano lasciare spazio alle società private nell’espletamento di questo servizio, l’assurdo cavillo su cui si impernia la discussione. Senza dimenticare il fatto che anche il personale medico ha aderito al ricorso ritenendo indiscutibile il servizio prestato congiuntamente ai vigili del fuoco».
Secondo il sindacato, l’interpretazione che è stata data alle norme sulla “natura” del soccorso «È squisitamente giuridica ma mille anni luce lontana dalla realtà operativa che le leggi invocate dovrebbero governare. Se la tesi alla base della decisione giudiziaria fosse corretta e cioè che, non essendo esplicitamente citato nei compiti istituzionali dei vigili del fuoco il soccorso sanitario puro, il corpo non può partecipare a sistemi di soccorso tecnico/sanitario, ciò dovrebbe esser naturalmente valido ed applicabile in ogni ambito del soccorso. Ne conseguirebbe che la maggior parte dei sotto-sistemi di emergenza oggi esistenti in Italia sono illegittimi e da rivedere nella loro configurazione».
Inoltre «L’esame, anche approssimativo, della casistica relativa agli interventi, illustra chiaramente che si tratta di situazioni al 99% afferenti alle competenze istituzionali dei vigili del fuoco, ovvero il soccorso pubblico! – sottolinea il Conapo – Incidenti stradali, infortuni sul lavoro, crolli, emergenze relative a calamità naturali, emergenze NBCR, esplosioni, incendi, ecc.».
«La pronuncia del Consiglio di Stato contro il servizio svolto dai vigili del fuoco – spiega il segretario generale del Conapo, Antonio Brizzi ‐ oltre a pregiudicare la professionalità dei vigili del fuoco impegnati quotidianamente nel servizio di elisoccorso, costituisce una seria minaccia per l’interesse pubblico nazionale all’economicità e all’efficienza del servizio in questione. Secondo le nostre stime il servizio affidato ai vigili del fuoco comporta un risparmio del 75% dei costi a carico dei cittadini a fronte di un servizio ineguagliabile dai privati».
Il Conapo, da una parte adiva i tribunali per evitare pronunce definitive, dall’altra intratteneva costanti rapporti con il Dipartimento dei vigili del fuoco per chiedere «La predisposizione del testo di una modifica legislativa che chiarisca la materia e metta fine a queste controversie, istanza che è stata recepita e che ora è in attesa del vaglio del Governo – conclude Brizzi ‐ Faccio quindi appello al presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando ed all’assessore alla Salute, Claudio Montaldo, affinché prendano contatti con il sottosegretario all’interno, Gianpiero Bocci, per sostenere questa modifica legislativa per una rapida approvazione, con un beneficio non solo Ligure, ma anche su scala nazionale, sia sul piano della sicurezza dei cittadini sia delle casse delle Regioni, tenendo presente che si tratta di appalti con cifre a sette zeri».
Matteo Quadrone