Si tratta di una completa raccolta documentaria sul drammatico naufragio dell’Andrea Doria e della documentazione sulla società Italia di Navigazione
Il naufragio dell’Andrea Doria e le testimonianze della Società Italia di Navigazione sono l’ultima preziosa documentazione cartacea e fotografica, acquisita in questi giorni dalla Fondazione Ansaldo.
Andiamo con ordine. Il lascito dell’ingegnere Francesco Scotto contiene una completa raccolta documentaria sul drammatico naufragio dell’Andrea Doria, avvenuto il 25 luglio 1956 quando l’ammiraglia della marina mercantile italiana venne speronata dalla nave svedese Stockholm finita fuori controllo. Furono ben 52 i passeggeri che persero la vita nello speronamento e fu solo grazie all’eroismo del comandante Piero Calamai e dell’equipaggio se riuscirono a mettersi in salvo 1654 persone, prima dell’affondamento della nave.
Il secondo lascito arriva invece da Francesco De Giovanni che ha fornito alla fondazione una documentazione altrettanto unica, ovvero quella sulla compagnia Italia di Navigazione. Una serie di testimonianze cartacee che vanno dall’atto costitutivo della precedente Navigazione Generale Italiana del 1881, con le firme autentiche di Rubattino e Florio, ai viaggi transoceanici degli emigranti dal 1901 al 1963, fino alla dismissione del 1976, nel Golfo Persico, delle turbonavi Michelangelo e Raffaello.
I due nuovi lasciti vanno così ad arricchire quanto già raccolto e custodito dalla Fondazione.
«Queste ultime due acquisizioni richiamano un aspetto poco noto della fondazione – sottolinea Luigi Giraldi, presidente Fondazione Ansaldo – quello di essere luogo di una continuativa donazione, non solo da parte di imprese o enti ma anche da parte di singoli cittadini, della più diversa documentazione relativa al mondo del lavoro e dell’attività economica. Questi apporti contribuiscono alla formazione del capitale di memorie storiche oggi disponibile e assumono per noi un significato culturale civile e umano che va molto al di là delle loro dimensioni materiali, siano essi fotografie, lettere o un intero archivio».