Grazie al progetto dell'associazione onlus La Piuma, che ha ottenuto in concessione per 19 anni il forte, qui troveranno spazio una casa famiglia, 2 alloggi per donne in difficoltà, un giardino pubblico e nel prossimo futuro una fattoria didattica
«Una struttura nata per la guerra che diventa luogo di pace dove offrire spazi per l’aiuto, l’accoglienza e la formazione, restituendo alla memoria storica e alla fruizione sociale un bene altrimenti destinato alla rovina e alla perdita», così recita lo slogan del progetto dell’associazione onlus La Piuma “Forti/e insieme”, che già a partire dal nome intende rivolgersi alle persone nel senso più ampio possibile, nel lodevole tentativo di recuperare uno dei forti della nostra storica cinta muraria.
Parliamo del Forte Tenaglia (nella quasi totalità dei documenti storici ritrovati il nome è senza dubbio al singolare “Tenaglia” e la strada che vi ci conduce si chiama “Via al Forte Tenaglia”, tuttavia, all’inizio della campagna di recupero avviata da “La Piuma”, con la pulizia del Forte dalla vegetazione infestante, è tornata alla luce sul pilastro d’ingresso del ponte levatoio una targa di marmo nella quale è scritto “Forte Tenaglie”) – risalente al 1600, abbandonato all’inizio del ‘900 e bombardato nella Seconda Guerra Mondiale – sulle alture di Sampierdarena, dietro il cimitero della Castagna, comodamente raggiungibile con i bus 66 e 38. Un luogo circondato dal verde, accessibile a tutti ma nonostante ciò, sconosciuto ai più. Qui troveranno spazio una casa famiglia, 2 alloggi per donne in difficoltà, ma pure una fattoria didattica, un giardino pubblico, laboratori per giovani studenti.
La Piuma nasce nel 2004 come gruppo di preghiera per poi diventare associazione onlus nel 2006, 15 soci fondatori che sentono la necessità di uno strumento per realizzare progetti rivolti alle persone e all’ambiente, da 4 anni gestisce una casa famiglia su base professionale che accoglie bambini e un Fondo di Solidarietà con cui si accompagnano alcune famiglie facendo fronte alle loro emergenze economiche.
Attualmente i soci sono 65 (tutti volontari) e per trovare una sede più adatta allo sviluppo delle sue iniziative, sia quelle realizzate che quelle ancora “nel cassetto”, l’associazione – presentando un progetto molto ambizioso – nel 2011 ha ottenuto la concessione pluriennale del Forte Tenaglia.
«Per noi questa è “una magnifica follia” – spiega Emilio Parodi, legale rappresentante dell’associazione – Nasce dal desiderio di restituire un bene comune, un patrimonio della nostra storia ormai dimenticato, a tutti i cittadini genovesi. Un luogo dove poter realizzare le attività della Piuma rivolti alle persone, in particolare i bambini ma non solo, con esperienze che permettano, attraverso il contatto con la natura e la conoscenza delle realtà che essa offre, di imparare a condurre una vita più rispettosa dell’ambiente».
Vediamo nel dettaglio in cosa consiste il progetto.
Nella parte superiore del forte, le cui mura risalgono al 1600, la cosiddetta Casa del Telegrafo, un’area circoscritta e potenzialmente molto riservata, costituita da un edificio su due piani interamente da ristrutturare, sorgerà una casa famiglia professionale dove una coppia accreditata con il Comune accoglierà fino a 5 bambini, due piccoli appartamenti che ospiteranno donne in difficoltà già seguite dal fondo solidarietà della Piuma ma anche genitori aspiranti adottivi/affidatari dei bambini e poi un salone polifunzionale dedicato agli incontri di sensibilizzazione sulle tematiche dell’affido e dell’adozione.
La parte inferiore, la vera struttura fortificata con le mura implementate nel 1800, sarà destinata alla parte per il pubblico: spazi verdi, curati ed attrezzati; area picnic; una Fattoria Socio-Didattica orientata agli animali domestici e da cortile, per dare ai bambini la possibilità di conoscerli e vivere un’esperienza a diretto contatto con loro. La Fattoria sarà anche un luogo dove gli animali possano diventare strumento attivo nella crescita della persona: con essa si potranno sviluppare anche tutti quei progetti di “sostegno” quali ad esempio la pet therapy e l’onoterapia. E ancora spazi per laboratori rivolti ai giovani e alle scuole di ogni ordine e grado; spazi per le feste. Verrà così offerto alle persone, alle famiglie, ai visitatori un luogo straordinario per i suoi valori culturali, ambientali e paesaggistici ed un’occasione unica per il fatto di poterne fruire a pochi minuti dalla città e dal quartiere di Sampierdarena.
«Tutte attività che La Piuma ha in mente da alcuni anni ma che non potevano tradursi in realtà per la mancanza di un luogo adeguato – sottolinea Parodi – Oggi l’abbiamo trovato».
«Nel 2009 abbiamo chiesto all’Agenzia del Demanio della Liguria la disponibilità di Forte Tenaglia – racconta il responsabile dell’associazione – ottenendo la concessione per un anno a condizione di occuparci della pulizia e bonifica del forte e delle aree attigue, da rifiuti vari, da cespugli, arbusti e vegetazione infestante. In questo modo il Demanio ha potuto verificare le nostre potenzialità. Nel giro di un solo anno l’associazione ha avuto una crescita improvvisa, passando dai 15 soci fondatori agli attuali 65. E si sono aggiunti a noi professionisti in vari settori, architetti, ingegneri, giuristi, ecc., che sono rimasti affascinati dalla nostra idea di valorizzare un patrimonio accessibile e poco conosciuto, mettendo a disposizione, volontariamente, le loro competenze. Così nel 2010 abbiamo ottenuto un altro anno di concessione. Nel frattempo abbiamo realizzato un progetto preciso e dettagliato, grazie all’aiuto dei professionisti sopracitati e nel 2011 il Demanio ha deciso di concederci il Forte Tenaglia per 19 anni, il massimo previsto. Una concessione strettamente vincolata alla realizzazione del progetto».
Quest’ultimo è stato strutturato in lotti ed aree in modo da poter procedere passo dopo passo, in base ai finanziamenti che arriveranno e secondo un percorso di recupero logico e funzionale.
L’area 1, la prima che sarà realizzata, è quella della Casa del Telegrafo. La casa famiglia, infatti, rappresenterà un presidio fisso in grado di trasformare il Forte Tenaglia in un luogo abitato, attrezzato anche per accogliere i visitatori che, già oggi, l’associazione accompagna nelle visite guidate al forte.
Il progetto “politicamente” è stato avvallato, manca solo il giudizio tecnico «Attualmente è all’esame della Conferenza dei Servizi – spiega la dott.ssa Eliana Pastorino, dirigente Filse, volontaria dell’associazione – mentre la Sovrintendenza, visto che si tratta di un bene storico vincolato, ha già dato il suo assenso, adesso aspettiamo la risposta definitiva dal Comune. A quel punto, una volta avviati i lavori, tutto diventerà più facile, anche richiedere ulteriori finanziamenti. L’alternativa al nostro progetto, d’altra parte, è che il Forte Tenaglia rimanga una cattedrale nel deserto, destino che, purtroppo, accomuna altri forti della nostra cinta muraria».
«Il totale della spesa, per poter rendere la struttura abitabile, è stato quantificato in circa 650 mila euro – continua Pastorino – Noi pensiamo di sostenere un prestito fino a 300 mila euro e attraverso le nostre iniziative (feste, cene, attività con donazioni, sottoscrizione soci, proventi 5×1000) contiamo di arrivare a 400 mila euro in totale di autofinanziamento. Le restanti risorse, circa 250 mila euro, le abbiamo chieste alle fondazioni bancarie e siamo in attesa di risposte».
«La Conferenza dei Servizi dovrebbe decidere entro l’estate – sottolinea Pastorino – se le fondazioni ci appoggeranno è ipotizzabile che i lavori partano nell’autunno 2012».
«Il primo obiettivo è la casa famiglia – conclude Parodi – ma il progetto vuole avere un più ampio respiro, deve essere un recupero destinato a tutta la cittadinanza e non un restauro fine a se stesso. Oltre a restituire ai residenti uno spazio verde a pochi metri dalla città, vogliamo fornire uno strumento utile alle persone grazie alle attività didattiche, culturali, di sensibilizzazione che svolgeremo all’interno del forte».
«Alla fine avremo un luogo ideale per l’accoglienza dei minori – aggiunge Pastorino – uno spazio pubblico verde accessibile a tutti, pensiamo alle opportunità che potrà offrire ai più giovani, agli studenti di Sampierdarena e San Teodoro ma non solo, a tutti i bambini della città».
Matteo Quadrone