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La figlia d'arte si racconta dopo la fortunata esperienza al Festival di Sanremo, oggi vive con il musicista genovese Roberto Tiranti sulle alture di Righi
Sotto il sole di mezzogiorno incontro Irene Fornaciari, classe 1983, cantante, figlia del famoso Zucchero. Lei da qualche anno vive a Genova con il compagno, musicista anch’egli.
Ciao Irene, partirei con una domanda sulla tua recente partecipazione al Festival di Sanremo, sei soddisfatta?
“Sono contenta, ho provato vibrazioni positive sul palco. L’importante era suonare il pezzo più volte e direi che ci siamo riusciti arrivando in semifinale”.
La collaborazione con I Nomadi come la giudichi?
“Collaborare con I Nomadi è stata un’esperienza indimenticabile e non solo dal punto di vista artistico, ma anche umanamente, sono stati dei compagni di viaggio fantastici, ogni sera li ringraziavo”.
Cosa ne pensi della manifestazione sanremese, la consideri un’esperienza importante per un artista?
“Io sono sempre stata pro festival. Per me rappresenta ancora oggi, nonostante le critiche, la storia della musica italiana. Per affrontare il palco dell’Ariston ci vuole preparazione. Le emozioni che ho vissuto all’Ariston sono le più forti, nemmeno all’Olimpia di Parigi le ho provate”.
Che rapporto hai con la nostra città?
” Vivo a Genova da qualche anno, sulle alture del Righi, un posto con un panorama splendido, ho un solo rammarico vivo poco la città perché sono sempre in giro per lavoro. Esco raramente anche per via del mio carattere, spesso quando torno preferisco stare a casa e rilassarmi guardando il mare dalla mia finestra”.
Quali luoghi della città apprezzi in particolare?
“Il porto antico è bellissimo, poi in generale amo stare in mezzo alla natura, passeggiare nel parco del Righi con il mio cane e soprattutto avere il mare vicino è per me fonte di ispirazione”.
Per concludere vorrei un giudizio sui genovesi…
“E’ incredibile come nella mia esperienza abbia riscontrato il contrario dei luoghi comuni che vi descrivono come chiusi, scontrosi e diffidenti. In realtà quando aprite il cuore ad una persona siete generosissimi, ho conosciuto sempre persone disponibili”.
Quindi è un ritratto più che positivo, hai invece qualche critica?
“Un consiglio: dare più spazio alla musica live a Genova. Uno spazio come il porto antico andrebbe sfruttato maggiormente, si potrebbero organizzare più concerti”.
Matteo Quadrone