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Minori: nel 2011 cresce il numero degli italiani negli istituti di pena

Mentre i minori stranieri provengono soprattutto dall'Est europeo e dal Nord Africa


17 Gennaio 2012Notizie

Stamattina il Ministro della Giustizia, Paola Severino, presso la Camera dei Deputati, ha tenuto la consueta relazione sullo stato della giustizia in Italia.

“Con riguardo alla Giustizia Minorile, nel corso del 2011 l’esame delle statistiche ha confermato l’aumento generale della presenza di minori di nazionalità italiana, già iniziato negli anni immediatamente precedenti, anche nei Servizi residenziali, come i Centri di prima accoglienza e gli Istituti penali per i minorenni, che per molti anni hanno visto prevalere numericamente i minori stranieri – ha dichiarato il Ministro della Giustizia –  Attualmente la presenza straniera proviene prevalentemente dall’Est europeo (principalmente dalla Romania) e dal Nord Africa (Marocco soprattutto)“.

“I reati contestati sono in maggior parte contro il patrimonio (60%), in particolare i reati di furto e di rapina. Molto frequenti anche le violazioni delle disposizioni in materia di sostanze stupefacenti (10%). Tra i reati contro la persona (18%), si osserva la prevalenza delle lesioni personali volontarie – si legge nella relazione – L’utenza, in prevalenza maschile (93% circa), ha soprattutto un’età compresa tra i 16 e i 17 anni. Un discreto numero di soggetti maggiorenni è presente nelle comunità (40%) e negli Istituti penali (51%)“.

“L’80% dei collocamenti in comunità sono effettuati nelle Comunità del Privato Sociale, essendo disponibili solo 65 posti nelle Comunità dell’Amministrazione della Giustizia. Pertanto, l’impegno operativo del sistema Giustizia Minorile ha continuato ad essere focalizzato sul rafforzamento delle politiche e delle attività di collaborazione con i responsabili delle strutture del privato sociale – continua la relazione – Per quanto concerne gli Uffici di Servizio Sociale per Minorenni, l’attività istituzionale è stata orientata ad implementare ulteriormente la ricerca di forme di collaborazione con gli Enti e le Amministrazioni a livello locale, il volontariato, il Terzo Settore, il mondo dell’associazionismo e quello dell’imprenditoria, per ottimizzare, coordinare e razionalizzare tutti gli interventi dell’area penale minorile“.

“Per quanto riguarda la messa in prova, la sua applicazione registra un andamento in continua crescita – sottolinea il Ministro – Nell’anno 2010 sono stati messi alla prova 2.753 soggetti, di cui il 49% rappresentato da giovani adulti. Nella grande maggioranza dei casi (circa l’80%) la messa alla prova si conclude positivamente“.

 


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